Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 30 Dicembre 2014. L'autore, marsicanotto, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 2 3 4 5 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 2 3 4 5 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Vedi Marsi, il solo fatto che tu sia conscio di quelle caratteristiche che tu definisci disturbo “ossessivo compulsivo” ti mette in una condizione di capacita di oggettivazione razionale che tanti altri soggetti che si ritengono equilibrati NON hanno. Quindi sotto l’aspetto della lucidità tu stai meglio di tanti altri, te lo garantisco.
Quello che appare è una certa insicurezza e dipendenza dal giudizio altrui. Cosa che potrebbe dipendere dall’interazione tra il tuo temperamento e il rapporto con le esperienze familiari, probabilmente.
La prima cosa che vorrei dirti dalla qualità dei tuoi scritti e che tu non sei malato per quanto mi riguarda, oppure siamo malati entrambi visto che ti spieghi con chiarezza e lucidita appunto. Sono qui da anni e di spostati che non sanno di esserlo ne ho incontrati, credimi. Non conosco l’iter che ti ha portato all’ospedale psichiatrico, ma ti potrei citare decine di casi come il tuo, dove il termine “malattia” era usato genericamente e con superficialità, come il termine “amore” per ogni emozione che smuove il nostro apparato riproduttivo.
Io ho apprezzato il fatto che tu parli liberamente del tuo “disturbo”, altro che vergognarsi, ma non sei diverso da tanti ragazzi che si sono avvicendati su queste pagine, che come te si sono visti rifiutati da chi gli piaceva.
Io credo che innanzitutto tu abbia incontrato i medici sbagliati- oltre che la ragazza sbagliata- che forse ti hanno peggiorato una condizione frequente in molti ragazzi della tua età con caratteristiche di iper sensibilità. Io credo che già solo un ottimo neurologo potrebbe bastare per riequilibrare il tuo umore, per cominciare. Per il resto a te serve chi ti voglia bene veramente, non gli psicologi a tassametro.
Leggendo i dettagli di una descrizione, si percepiscono aspetti delle persone che potrebbero apparire insignificanti quando invece sono quelle illuminanti sulla persona in oggetto. Per esempio, l’aver sottolineato la figura di quella ragazza come “infermiera” mi dice quanto sia l’idea di cura e accudimento contenuta nel termine con cui l’hai identificata ciò di cui hai bisogno, e la sua avvenenza completa il quadro dell’immagine angelicata della donna ideale.
Marsi, non hai da vergognarti proprio di niente invece. Comincia a NON vederti come malato, perché non lo sei. E poi, hai solo 25 anni Marsi. Sei appena nato.
Ciao.
P.S. Come mai Marsicanotto? Sei abruzzese?
@Golem: il tuo ultimo post è uno di quelli che mi è piaciuto di più.
Ti ringrazio di avermi classificato come normale. Il mio più grande timore, oltre a quello di rimanere schiavo delle mie ossessioni per tutta la vita, è che la gente mi consideri uno spostato.
Ci hai azzeccato, la mia situazione familiare è travagliata, e lo è stata ancora di più in passato.
Sono stato sottoposto a cure psichiatriche da quando avevo sedici anni (un anno dopo la comparsa dei primi disturbi) e a diciotto ho cominciato l’assunzione dei farmaci. Per quanto riguarda gli psichiatri mi è capitato qualcuno bravo (in reparto ospedaliero) e qualcun’altro un po’ meno bravo (comunità). Gli psicologi sono stati quasi tutti mediocri se non incompetenti (dal mio modesto punto di vista).
Non vorrei fare il pignolo, ma precisamente di anni ne ho 26 e mezzo. Questo ti dimostra che questa triste storia va avanti da un bel po’ di tempo.
Sul fatto che sia infermiera, beh, non l’ho idealizzata come una figura che mi possa accudire. Ho solo fatto notare di come sia grottesco (se questo è il termine adatto) che un paziente psichiatrico possa innamorarsi/infatuarsi di una infermiera.
Bravo! Fuochino! Sono molisano da parte di padre e l’orso marsicano vive nei boschi di Abruzzo, Lazio e Molise.
Non è grottesco per niente invece che ti prendi la sbandata per chi ti “cura”, anzi , se ho intuito la tua situazione, e non sei neanche una novità. Sapessi quanti soldati si sono innamorati delle infermiere di guerra. È naturale invece, specie se è pure bella. Ma devi pensare che è una condizione particolare che “accelera” certe condizioni che alla tua età sono, ripeto, fisiologicamente naturali.
Sentì Marsi, tu per me non hai proprio niente che non va, e non sono uno facile all’empatia, ma se non butti dalla finestra la tua infanzia tribolata e i tuoi genitori (metaforicamente neh) sarai sempre convinto di essere “anormale” quando invece sei forse…troppo normale.
Ho avuto anche io due pesanti crolli nella mia vita e un’adolescenza piena di psiciofarmaci e frustrazioni che mi avevano reso insicuro, ma un bel giorno mi sono detto BASTA, vaffanculo, da oggi penso a me, mi accontenterò di quello che ho e me lo godo, fosse anche un cornetto, mi faccio un programma per il futuro e lo seguo, e se fallisco ricomincio. E così ho fatto e la mia vita, magari lentamente ha preso tutta un’altra piega. Questa sicurezza che acquisivo pian piano ha dato di me un immagine diversa non solo a me stesso quanto, e soprattutto, all’esterno. Ti sembrerà paradossale ma meno mi interessavo alle ragazze più queste si interessavano a me. Non che facessi il sostenuto, semplicemente le frequentavo simpaticamente ma senza mostrare che avessi un certo scopo o strategia, ero solo sempre me stesso senza elemosinare niente. Forse avevo poco meno della tua età, e a dire il vero ero non ero uno sgorbio. Ma non lo ero neanche. “prima” della metamorfosi, peró non mi “vedeva” nessuno, capito?
Se hai degli interessi, coltivati con entusiasmo, iscriviti a un club di qualunque genere, anche fosse un coro di canto gregoriano, o di lotta greco romana, incontrerai gente che noterà che sei normale come loro e cioè che nessuno lo è, e dimenticherai le sciocchezze che quei quatto sgherri di psicologi ti hanno fatto credere di essere.
Infine, io ho trovato la mia ragazza non a 26, ma a 36 anni, prima ( tranne una) solo volti anonimi di cui non ricordo neppure il nome (e loro il mio, spero). Tu devi essere solo più “pratico” e pragmatico, e meno sognatore, perché in te, con quella ipersensibilità i sogni diventano esplosivi. Ma sempre sogni sono.
E poi imita l’orso Marsicano a cui ti assimili col nickname. Fai conto che è finito il letargo e esci per i boschi della Marsica a cercarti la vita.
Ciao
@Golem: vorrei tanto liberarmi da queste medicine di cui sono schiavo ormai da quasi nove anni.
Non conosco la psiche femminile (chi la conosce bene?), è sicuramente molto complessa; in quello che dici tu riguardo al fatto che fregandosene le ragazze si interessano di più a te credo ci sia un fondo di verità, anche se le donne non sono tutte uguali; quindi penso che il concetto non vada considerato come universale. E’l’uomo il cacciatore, ed è proprio lui, la maggior parte delle volte, a fare la prima mossa.
Di hobby e interessi ne ho diversi, come il cinema (scrivo recensioni su film) e la musica, vado a fare jogging al parco quasi tutti i giorni (7-8 km al dì, quando il tempo lo permette). In passato, ho fatto molto nuoto, pallacanestro (per la quale non ero per niente portato: avevo le scheggie nel sedere a causa dello stare in panchina) e mi piacerebbe riprendere il karate stile shotokan.
Ho scelto di chiamarmi marsicanotto proprio perché mi identifico in lui, non solo per la robusta costituzione fisica, ma anche perché in letargo, come dici tu, ci sono stato spesso e ci sono tutt’ora.
Approfitto di una pausa per riascoltarmi “L’orso bruno” di Venditti. =)
Grazie ancora Golem.
Ma sei pure simpatico e spiritoso, chè vuoi di più. Sentì, le medicine le ho prese anch’io a suo tempo e forti pure. Tegretol e Fluoxeren, niente di strano, visto che il cervello e una macchina biologica elettrochimica, si tratta di centrare quelle giuste, che stabilizzino l’umore, ma a te, e lo ripeto, non manca un bel niente per quello che percepisco dal tuo modo di esporre i fatti che ti riguardano, anzi ci vedo più equilibrio di tanti “sani” o presunti tali.
Comunque, mi pare di capire che tu vivi a Milano e in questo senso potrei consigliarti un neuro psichiatra che io ritengo bravo e che lavora anche presso il Ca’ Granda con il Servizio Sanotario Nazionale, quindi praticamete gratis dopo la prima visita. In alternativa altri due professionisti, una psicologa e un altro psichiatra, gli unici degni di stima per quanto mi riguarda. Basta che mi dai una mail e ti comunico nomi e indirizzi. Il letargo dipende dai farmaci probabilmente, non è costituzionale. E poi non sei un plantigrado Marsi. Dacci dentro con lo sport, hai l’età e produce ottime endorfine gratuite. Se fosse uno sport di squadra è meglio, ma anche la pesca, il bowling o il karatè vanno bene.
La psiche femminile non provarci neppure a capirla, (non c’è riuscito Freud, figurati) perché non ci riescono neppure le donne. Una donna non va capita, va amata se proprio ci tieni. Naturalmente se questa lo desidera da te, sennò, aria. Mai sprecare tempo per chi non ci vuole. Ci si fa solo del male, e di quello ce n’è abbastanza per non volerne altro.
Ciao Orso.
P.S. Non tutti gli uomini sono cacciatori. Io per esempio sono stato raccoglitore.
@Golem: questa corrispondenza se fosse per me potrebbe andare avanti per mesi, ma ho paura di scocciarti quindi scrivo un ultimo commento e ci salutiamo.
Non penso di avere bisogno di un neuropsichiatra: la dottoressa che mi segue al CPS della mia zona è abbastanza brava. Al momento non mi segue nessuno psicologo. Di quelli che mi hanno seguito solo uno era in gamba (anche se non era specializzato nel tipo di disturbo che ho io), ma non ho potuto continuare le sedute con lui: sono passato a quello della comunità; quest’ultimo era la mediocrità fatta a persona.
Durante il mio primo ricovero ospedaliero (ne ho fatti cinque) anni fa, ho acquistato un libro, “Psicosoluzioni” di un certo Giorgio Nardone, fondatore del Centro di terapia strategica di Arezzo. Il suo metodo, strategico ma che attinge anche alla filosofia, basato sulla applicazione del modello della scuola di psicoterapia di Palo Alto, in California (credo che egli sia di formazione junghiana). Vorrei contattare lo psicologo-psicoterapeuta aretino per farmi consigliare un suo collega specializzato che esercita a Milano.
Ti lascerei la mia e-Mail, ma permettimi di essere un po’ diffidente (per carità non ti offendere, non me lo perdonerei mai): ho paura del cosiddetto “phishing” e mia madre mi metterebbe contro il muro di spalle e mi fucilerebbe (eh già, vivo ancora a casa di mammà).
Le endorfine le rilascio anche con i miei 7-8 km di corsa giornaliera, ma esse sono sufficienti a alleviare le mie pene in modo temporaneo (cosa che fanno già i farmaci) e non risolvono il problema alla radice.
Mai stato portato per lo sport di squadra.
Hai ragione, la psiche femminile è incomprensibile; Freud (e la psicoanalisi) mi ha sempre affascinato (l’ho studiato, senza approfondirlo bene, l’ultimo anno di liceo in filosofia) ma ho sempre considerato i metodi dubbi e le teorie di Freud come fraudolente (la penso come Einstein, il quale ebbe l’occasione di conoscerlo e di parlarci).
Ciao Golem e grazie…
Marsi, ti sei chiesto per quale motivo dovresti scocciarmi se ti rispondo?
Ti dico come faccio io? Se una persona mi scoccia glielo dico. Chi mi conosce su LaD sa che sono così.
Questi tuo senso di inadeguatezza, manifesta quella insicurezza di remota origine che è il vero freno a mano della tua vita. Io da quando decisi che ero stanco di vivere male, le cose non le chiedevo: le prendevo, non mi preoccupavo del giudizio della gente nè in positivo e nè in negativo. Solo così ho potuto scoprire chi ero veramente e cosa volessi da me. L’unico giudizio di cui ti dovrebbe importare è quello che tu avrai di te stesso, e eventualmente della persona con cui costruirai un amore. Il resto “Bull shit”.
A te qualcuno ti ha fatto sentire in colpa per chissà quali motivi, ma devi fottertene di quello che ti dicono gli altri. Fosse anche chi ti ha messo al mondo. Non sei di loro proprietà.
Questa frase dice molto su certi aspetti della tua vita:
“e mia madre mi metterebbe contro il muro di spalle e mi fucilerebbe”.
Premesso che io sono rimasto in casa dei genitori sino a 28 anni, tua madre non deve fucilare proprio nessuno che abbia 26 anni e mezzo.
È banale che ti dica che i medici potranno darti finalmente la medicina giusta per la parte chimica del tuo cervello ma la volontà di uscire dal tunnel dovrai mettercela tu.
La volontà. L’unico prodotto della mente che dipende da noi. Il resto è Natura.
Comunque, va bene, prendi pure contatto con Nardone per avere un’indicazione su Milano.
Ciao.
P.S. Ma cos’è ‘sto phishing?
@Golem: da ciò che affermi sei una persona schietta e sincera.
Senso di inadeguatezza, insicurezza? Hai fatto tombola, è un’ostacolo dalla consistenza di un muro di mattoni che mi impedisce di vivere una vita serena come la hanno gli altri.
Sei rimasto a casa dei genitori fino a 28 anni? Per me è utopia, visti i tempi che corrono (credo che per i trenta vivrò ancora nella casa materna) e considerando la mia situazione lavorativa (inesistente). Ho un bel curriculum che testimonia ho frequentato scuole, stage lavorativi e corsi (inglese e informatica) ma non ho ancora trovato lavoro. Questo aggiunge un’altra angoscia alla mia situazione di disagio cronico. Per questo non riesco a levarmi fuori dalle scatole. A casa di mia madre mi trovo abbastanza bene, ma riesco a malapena a sopportare il suo carattere apprensivo e i suoi attacchi di isteria: è una generatrice d’ansia. Mio padre è anche peggio, molto peggio; per parlare di lui e del rapporto che abbiamo non basterebbe uno scritto dalla lunghezza di un romanzo.
La medicina giusta c’é, ma, come ho detto in precedenza, non è la soluzione al male: è il salvagente che tiene a galla, ma che non necessariamente porta alla riva.
Il termine “phishing” non è adatto, l’ho utilizzato fuori dal giusto contesto. Esso sarebbe una truffa fatta ai danni di chi ingenuamente fornisce i propri dati via e-Mail. Ora non fraintendermi, non volevo assolutamente darti del truffatore (e me ne guarderei bene dal farlo). Ciò che intendevo dire è che diffido dal fornire dati personali a chi ho non conosco, a chi ho conosciuto solo virtualmente.
Spero non ti offenderai; da quel che scrivi mi sembri una persona molto alla mano e con te mi sono aperto con piacere.
Non escludo che un giorno, chissà, ci si possa anche incontrare (se verrai a Milano), anche se mi sembra una circostanza un po’ stramba e ho avuto non pochi pregiudizi nei confronti di coloro che hanno una corrispondenza tramite computer e poi si incontrano.
Sono semplicemente Golem, Marsi. Un robot della mitologia ebraica che eseguiva gli ordini del padrone.
Sentì un pó, che il tuo sentirsi inadeguato dipendesse da come hai vissuto in casa tua lo capiva anche un fruttivendolo, non serve essere psicologi. È un muro? Ma i muri crollano, come quello di Berlino che sembrava eterno. Ci vuole peró anche la tua volontà, sapere che non sei stupido, e neanche anormale, e lo si capisce da come scrivi. Devi migliorare in te la tua autostima. Basta chessó qualche secondo guadagnato sulla corsa che fai, o un qualunque, anche piccolo obiettivo raggiunto. Sei già Marsicanotto, no? Ecco, devi diventare Marsicanove, dieci e così via tanto per metterla sul ridere. A proposito, cercati occasioni dove si rida, e visto che ti piacciono i film quella è una buona opportunità, per esempio.
Sono di Milano Marsi, ma non ci incontreremo mai. Questo “mondo” àltera completamente le percezioni rispetto slla realtà, quindi è meglio iniziare e finire in questa realtà virtuale. Le persone possono avere veri rapporti solo se si conoscono in tutti i sensi e CON tutti i sensi.
La prossima volta Marsicanove eh? Dai.
Ciao.
Marsicanotto,
mi ha fatto piacere constatare che hai avuto modo di farti conoscere e apprezzare. secondo me, le condizioni esistenziali e le attitudini caratteriali sono di fondamentale importanza per la comprensione delle persone e delle loro possibili o desiderabili scelte.
non esitare a incontrare “amici virtuali” conosciuti prima in modo abbastanza approfondito in rete. uno l’ho incontrato di recente, con piena reciproca soddisfazione, e un altro, con cui sono in relazione telefonica da anni, lo incontrerò di persona a breve. nel virtuale, come nel reale, si trovano sintonie e distonie. non resta che coltivare le prime e impegnarsi a ignorare il più possibile le altre.
buona domenica!