Ho letto qualche “lettera” qua e là e ho deciso di scrivere anche io, forse più che consiglio è uno sfogo.
L’ennesimo problema d’amore che come al solito non ha una soluzione univoca, se non quella sgradevole parola “tempo”, dico sgradevole perché chi come me si trova nella situazione di crisi di cuore, vede il tempo in maniera distorta, e l’ansia di farcela passare non fa che peggiorare le cose.
Il mio fatto è questo, io sono innamorata follemente di una persona, ex collega di università che ho conosciuto nel 2006, lui è anche un militare il che non facilita… all’inizio avevamo preso la storia come un qualcosa di carnale e passionale, anche se non ci vedevamo solo per il sesso, sembrava proprio una storia d’amore anche se ti amo non ce lo siamo mai detto. Il suo lavoro non ci ha mai permesso di fare grossi progetti perché non si sapeva che destinazione avrebbe avuto (abbiamo 27 anni ora, all’epoca 23 anni ed ancora un punto interrogativo enorme sulle nostre vite e carriere) dal 2006 a2008 siamo stati comunque insieme ed eravamo inseparabili… due zucconi naturalmente hce per 2 anni sono stati insieme con il pensiero che tanto sarebbe prima o poi finita.
Questo momento arriva nel novembre 2008 quando l’esercito lo spedisce negli USA per un corso di 7 mesi… entrambi l’abbiamo presa in maniera fredda, come dire “sapevamo che questo momento sarebbe arrivato”. da lì inizia il mio calvario… pensavo di non essere innamorata ma invece entro in panico, non subito da gennaio 2009, il tempo di rendermi conto della perdita… sto male, ma non volevo dirgli che lo amavo… ad un certo punto però non ce la faccio più e gli scrivo una mail lunghissima in gli descrivo i miei sentimenti… lui mi risponde con una mail dolcissima in cui però mi dice che non mi amava… io cerco di tirare fuori l’orgoglio edi fare la mia vita… peccato che la mia vita è andata avanti su un fronte… ma su quello sentimentale nulla, mi mancava lui, non c’erano amici, divertimenti o sport che tenevano, a me mancava lui come l’aria… ho provato a dare qualche chance a qualcun altro… ma non c’erano mani che riuscivano a sfiorarmi… qualcuno c’è riuscito ma mi sono sentita male dopo io, finché ho visto che il chiodo scaccia chiodo non funzionava.
L’ho rivisto a novembre 2009 dopo un anno… e tra di noi non era cambiato nulla, lui sta vicino roma, mi sono trovata a Roma per delle ricerche per la tesi e gli ho chiesto di rivederlo, per vedere se quel fantasma era solo nella mia testa, se l’avevo idealizzato… quando ci rivediamo succede il macello, facciamo l’amore ecc… lui ha un debole per me, io lo disarmo, ma continua a dirmi che non sono la sua anima gemella.
In me c’era la rassegnazione che io lo amavo e che lui non mi amava e bo, mi son detta che ci dovevo convivere, ci sentiamo come amici, gli auguri di natale ecc ecc.
A febbraio di quest’anno 2010 viene lui nella mia città (vivo in piemonte) … ci vediamo… ma stavolta parliamo apertamente, io gli ripeto che lo amo e Lui per la prima volta con gli occhi lucidi mi dice, io non so cosa provo, ma in quest’anno che siamo stati separati io pensavo continuamente a te, a cosa stavi facendo, oppure diceva che pensava a me quando lui faceva qualcosa, che ogni cosa gli ricordava me… che c’erano cose di me che gli piacevano e gli mancavano… da febbraio abbiamo deciso di provarci, il problema che io gli avevo detto sei sicuro di quello che mi stai dicendo? proviamo a stare insieme seriamente? lui ha detto di sì… dopo due mesi mi lascia dicendomi di nuovo che non sono la sua anima gemella… il problema è che se ci fosse una telecamera a filmare le nostre giornate assieme, si direbbe che siamo innamoratissimi, ci divertiamo come dei matti insieme, detto da Lui: tra le mie braccia i problemi diventano più piccoli… e dopo 2 mesi ha cambiato idea… boo starà cercando un ideal tipo a cui non corrispondo, o deve ancora imparare ad amare…
Fatto sta che non riesco ad odiarlo, lo amo, e mi fa pena perché lo vedo come una persona fredda e calcolatrice, addirittura si scusava se in qualche momento era un po’ EMOTIVO con me!!! Ma santo ragazzo, se l’amore non è emozione cos’è? possibile che l’accademia militare lo abbia reso così freddo da vergognarsi di essere EMOTIVO!!!
Nella mia mente c’è una confusione… perché forse non lo sentirò mai più, ma lo amo…. ICE MAN, come lo chiamo io non credo che si faccia più sentire perché sarebbe una “debolezza” io non lo cerco perché davanti ad un “non sei la mia anima gemella” risponderei con un “MA VAFF… “… però mi manca da morire… nonostante tutto lo amo con i suoi difetti… io riesco ad essere razionalissima ma dentro di me muoio…
Sapete qual’è stata l’unica soluzione che ho trovato… andarmene via, se mi fanno laureare io il 19 ottobre sarò su un aereo diretto per la florida, di sicuro un anno, se ottengo la green card mi fermerò a vita, vediamo come va il lavoro e se mi trovo bene… scappare non è la soluzione migliore… ma io sono stata senza vederlo né sentirlo per una anno e non mi è passata, rivederlo è stata solo la conferma che io amo lui… e all’inizio pensavo anche per lui…
Non ci prendiamo in giro, io se sto qui continuo a sperare che quel telefono squilli e di sentire la sua voce, “la frase sei giovane bella ed intelligente ne trovi quanti ne vuoi” mi fa inca**are… perché nonostante io abbia un’alta autostima di me LUI è l’unico, la sua è l’unica opinione che conti quasi.
Perché ci annulliamo così per chi amiamo… io con lui sento quel senso di completezza che nessuno mi da (ho scritto talmente tanto che non mi ricordo se ho detto che il nostro rapporto era fantastico, litigavamo anche ma eravamo migliori amici, amanti, e per me anche amore) .
C’è chi si scanna eppure si ama e chi come noi ha un rapporto stupendo… ma non ci si ama, o magari a modo suo era amore ma ha idealizzato la su donna e quello cerca, potrebbe anche essere questo.
La fiducia che c’era tra di noi era incredibile, infatti non mi è mai passato per l’anticamera del cervello che ci fosse un’altra e non c’è un’altra ora, detto da lui, io sono quella che più si avvicina all’ideale… mi lascia per andare alla ricerca di sto ideale… raccontata così sembra anche poetica la cosa (ed io sembro anche fredda nel raccontarlo) . Io spero che si innamori, così forse capirà cosa sto provando… sempre che si lasci andare, e per me bo spero di ricominciare una nuova vita negli USA. che devo dire
Consigli per farsi passare l’amore sono inutili, perché avremmo se no una grande verità in mano, mi piacerebbe che passasse, ma lui rimarrà il mio grande amore, e non nego, che una sua chiamata, anche se sono negli usa, e faccio le valige e torno da lui.
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Categorie: - Amore e relazioni
A me sembra un persona molto insicura anche se ti richiamasse ti abbandonerebbe di nuovo,credo che la cosa migliore sia dimenticarlo,ci vorrà parecchio tempo ma è necessario e se lui tornasse dovresti rimanere ferma nella tua situazione,lui non può prenderti per poi andarsene cosi,o ti vuole o non ti vuole,pensa alla tua vita non perdere tempo a chi non sa che cosa vuole.
Ciao Petunia83,
ho letto la tua lettera e beh… Che dire…? Capisco te e capisco
lui.
Tu sei innamorata di una persona che forse non è innamorata di te al
100% e forse mai lo sarà. Non ti dico questo per scoraggiarti ma
semplicemente perchè penso di capire lui e di capire cosa voglia dire
non sentirsi completi totalmente con un’altra persona, e a te non
resta che accettare, purtroppo. Non è giusto rincorrere chi non ci
ama, è “deleterio, vano e lacerante” per lo spirito e il corpo…
Hai tutta la mia solidarietà, certo ti assicuro che cambiare posto non
ti farà stare meglio, anzi, forse potrebbe farti stare peggio, però tu
devi fare solo ciò che credi possa aiutarti, e provare a
dimenticare… Inutile da dire, lo so!
In bocca al lupo cmq.
“Amore o no?” e’ una domanda alla quale soltanto tu puoi dare una risposta e non mi
associerò nemmeno a chi sostiene che il tempo deve fare il suo corso, anche perché credo
che l’unguento lenitivo per le ferite del cuore non sia nel suo mero scorrere bensì nel come
quel tempo venga speso.
Il tempo e’ soltanto il contenitore all’interno del quale il processo di guarigione si compie.
E’ fondamentale quindi spostare la propria attenzione sull’esterno affinché ci giungano da
li gli stimoli per farci prendere coscienza del nostro valore. Solo così realizzeremo che
quel valore non merita di essere sprecato in pianti sterili per chi in realtà non vuole
impegnarsi in un progetto di vita condiviso.
Assolta la premessa, mi sembri una persona sveglia e consapevole. Per questo raccolgo la
palla dove tu l’hai lanciata e ti incoraggio a spendere quel “tempo” in maniera utile e
funzionale a una crescita che non sia solo interiore, ma che porti con se conoscenza ed
esperienza. Sono con te infatti nel tuo viaggio in America per tutti i significati che tu a
quel viaggio vorrai assegnare e che inevitabilmente cambieranno e si aggiusteranno in
corso d’opera durante tutte le tappe in cui ti fermerai a prendere fiato.
Anche se la ragione che mi spinse era diversa, io quel viaggio l’ho fatto. Diversamente da
te, io arrivai negli Stati Uniti in preda più a una crisi esistenziale, che amorosa. Non e’
questa la meta per coloro che necessitano un esercizio spirituale di “soul serching”, ma
certamente e’ un paese dove la sfida del vivere ti viene proposta ogni giorno e dove
veramente impari a conoscere il tuo limite e talvolta a superarlo.
Quel viaggio iniziato con quelle premesse oggi continua su basi diverse. Sono un “green
card holder” e ad eccezione di alcuni periodi dell’anno che spendo in Italia, vivo orami da
14 anni negli Stati Uniti dove ho imparato a conoscere me stesso e a mettermi alla prova.
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La mentalità permeante di questo paese sta infatti nel cambiamento, nella freschezza delle idee e nell’aperta alle novità. Non c’e’ status quo che non si possa modificare o cambiare completamente. E’ una forma mentis opposta a quella del Bel Paese dove il cambiamento esporrebbe l’incompetenza o la mala gestione di chi ha condotto i giochi fino a quel momento. Il gattopardismo e’ un prodotto di difficile esportazione nei paesi Anglosassoni dove il merito viene premiato e l’incompetenza viene altresì punita.
Qui il rispetto te lo guadagni per quel che sei e non certo per il nome che porti o per la famiglia che rappresenti. Te lo guadagni col lavoro e con la serietà che viene con esso premiata e proprio per questo tu puoi essere o diventare quel che vuoi, non ci sono preclusioni di ceto o di classe sociale.
Nel Bel Paese sei sempre “troppo” qualcosa. Sei troppo giovane se hai l’idea giusta, e sei troppo vecchio se vuoi cambiare il tuo lavoro o la tua vita. Gli Stati Uniti sono un paese pieno di contraddizioni ma e’ anche un paese vivo e vibrante che sa mettersi in discussione. Obama e’ la dimostrazione che alla notte fa sempre seguito il giorno…almeno da queste parti.
Non e’ certo il paese dei sogni, il mondo dove tutto e’ possibile, ma e’ certamente il posto dove molto e possibile. E’ un paese che fa della multi etnia la sua forza e offre un’opportunità a chiunque la voglia cogliere. Da qui ci si rende conto di quanto l’Italia e tutto ciò la definisce, la sua classe politica e dirigenziale, le sue veline, i suoi calciatori, e le piccole liti da cortile siano manifestazioni di un paese chiuso su se stesso destinato a un irrimediabile declino culturale ed economico. La tragedia? Pochi se ne rendeno conto nonostante persino Gaber lo cantò un quarto di secolo fa, “la fine di una civiltà non e’ mai avvertita da coloro che la vivono…”
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Dalle tue righe desumo che tu goda di una situazione familiare piuttosto agiata tale da consentirti di non dovere sbarcare con la valigia di cartone, come magari eufemisticamente parlando accadde a me. Questo certamente ti vedrebbe avvantaggiata qualora decidessi di iscriverti in qualche istituzione universitaria per il conseguimento di un Master o di un Phd al quale, se sarai una studentessa meritevole (qui a differenza dell’Italia, i talenti cercano di tenerseli), inevitabilmente farebbero seguito allettanti offerte di lavoro con conseguente rilascio di eventuale permesso di lavoro (Green Card) di lungo periodo.
Non voglio dare l’impressione che questo sia un paese facile, perché e’ esattamente vero il contrario. E’ però vero che e’ un paese che sa riconoscere e premiare il talento, quando questo e’ presente. Non aggiungo altro, se non che qui i piagnoni non trovano asilo e ti garantisco che questo almeno e’ un’impagabile stimolo per iniziare e continuare quel viaggio dentro se stessi che vale quanto mai la pena di compiere.
E’ quel tempo definito per qualità anziche per quantità.
Forza allora…le carte in regola le hai tutte.
G.