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Lettera pubblicata il 3 Luglio 2019. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Rob1995.
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Dipende da che corso di laurea stai frequentando, se è lettere o scienze della comunicazione concluderai la carriera nel fast food. Dipende inoltre se il tuo lui è ricco o meno, se la famiglia ha uno status (a Barcellona uno può fare il console o vendere tapas in strada, non è uguale).
Confermo e concordo quanto altri hanno già espresso. Qui non è una questione di “palle”. Io ho piuttosto l’impressione che lui non rispetti molto la tua condizione e le tue scelte e pretenda invece di pianificare la tua vita. Questo è sbagliatissimo, stravolgere i tuoi piani per lui (e mi sembra di capire che tu abbia le idee molto chiare) sarebbe un grave errore. Se davvero ti ama cercherebbe di trovare un accordo e di venirti incontro. Se però, come mi sembra, lui ha già i suoi progetti in testa e li seguirà, con o senza di te, e ti dice addirittura che non hai le palle, la conclusione mi sembra purtroppo essere solo una: non ti ama davvero. E a quel punto la sola cosa logica da fare è lasciarlo, per triste che possa essere. Sei probabilmente una bravissima ragazza, che lavora per pagarsi gli studi (cosa da ammirare) e sicuramente meriti di meglio di uno che non capisce neanche le tue esigenze. In bocca al lupo!
Comunque, ribadisco, se stai studiando scienze delle merendine lascia andare tutto dove merita e fiondati a Barcellona. Peraltro le facoltà serie, che danno lavoro, hanno frequenza obbligatoria, quindi non capisco come fai a lavorare.
Yog, non sei tenuto a commentare la mia situazione con quel tono critico e pesante. Sei inopportuno. Ci sono modi e modi per dare delle risposte.
Beh, è risaputo che Jog ha uno stile molto diretto e salace e comunque chi scrive in un forum deve essere preparato a risposte di ogni genere. Quanto a te, Jog, dallo stile forbito che trovo in alcuni tuoi post, credo poter desumere che hai fatto studi classici o comunque umanistici. A tuo giudiziok, le facoltà serie sarebbero Solo quelle tecnico-scientifiche o economiche? Le facoltà umanistiche purtroppo offrono poche occasioni immediate di guadagno, ma buona parte dei giornalisti più quotati, così come dei politici di maggior rilievo è da lì che sono usciti e la superiorità nella preparazione, in molti casi, si avverte. Io in realtà ritengo che la preparazione ideale sia quella che vede come scuola superiore un Liceo Classico, per poi proseguire con studi più tecnici o comunque più settoriali. Probabilmente, se fossi stato vedente, dopo il Liceo avrei frequentato Ingegneria o altra facoltà di questo genere, proprio per avere una formazione davvero completa, ma per varie ragioni ho optato per Filosofia. Non sono poi andato a insegnare, ma ho trovato lavoro presso la Biblioteca Ciechi, ove mi occupo di correzione di bozze, redazione di periodici e altre mansioni varie per le quali la preparazione umanistica sicuramente serve.
Qui siamo andati un po’ fuori tema, ma io la vedo diversamente. Per me è giusto che ognuno segua la sua strada e faccia gli studi per cui si sente più portato, indipendentemente dalle possibilità di lavoro. Se ad esempio uno si sente portato per le materie umanistiche, è assurdo che si iscriva a una facoltà scientifica, perchè non proverebbe interesse per gli studi che fa e quindi non ce la farebbe. Io stesso ad esempio sapevo bene che studiando economia (e avevo tutte le capacità per farlo) avrei trovato lavoro molto più facilmente e con una migliore retribuzione, ma un lavoro in banca o in un ufficio commerciale per me è noioso (per me, sia chiaro). Sono quindi contento di aver seguito la mia strada. Lavoro nel settore impiantistico e anche se ho una posizione non all’altezza dei miei titoli di studio e non del tutto coerente con quello che ho studiato, il lavoro mi piace e con questo sono soddisfatto. Ed è questo che conta.
Max, i veri Professori hanno un loro stile indipendentemente dal tipo di studi che li ha proiettati nel ruolo; inoltre il mio nick non si scrive Jog, ma Yog, questione solo apparentemente futile.
Non siamo comunque andati fuori tema affatto. Se la postante ha il dilemma se andare a Barcellona subito mollando il corso di studi e il “posto” al fast food, non sono indifferenti queste due questioni:
1) stato patrimoniale, status sociale e ceto di appartenenza del “fidanzato”;
2) tipo di corso di laurea frequentato.
È indifferente invece mollare il lavoro del fast food, a Barcellona un posto a far tapas lo trovano tutti.
Dopodiché, si fa presto a dire “va dove ti porta il cuore”, soprattutto se a dirlo non è quello che poi finisce a dormire sotto un ponte per difetto di applicazione della ragion critica.
Ciao Yog, scusami per aver sbagliato a scrivere il tuo nome d’arte telematico, il fatto è che l’avevo solo ascoltato con il programma di sintesi vocale del computer e non l’avevo esaminato lettera per lettera. A volte, per non far figure, quando debbo utilizzare un termine un po’ strano lo percorro lettera per lettera con il cursore così da sentirne lo spelling, oppure lo copio e lo incollo nel punto in cui serve. Questa volta purtroppo, per fretta e superficialità non ho compiuto né l’una né l’altra operazione e la figura di m… è puntualmente arrivata. Sul computer del lavoro ho anche il display Braille, che mi permette appunto di leggere in Braille il contenuto dello schermo e di avere quindi il riscontro su come sono scritte le parole, ma qui a casa questo dispositivo non ce l’ho. Per chi non sapesse cos’è il Braille, mi permetto spiegare che è il sistema di lettura e scrittura utilizzato dai ciechi, che si compone di varie combinazioni di puntini a rilievo e che avrete sicuramente avuto modo di incontrare ad esempio sulle scatole dei medicinali o sulle pulsantiere degli ascensori. Quanto alla discussione che stiamo conducendo, caro Yog condivido a pieno ciò che dici. Non si tratta, ovviamente, di agire in modo…
Temo che il mio messaggio precedente sia rimasto tronco, probabilmente per i troppi caratteri utilizzati. Dunque, come dicevo, in una scelta come quella che tu ti trovi a dover fare non può un esterno darti un’indicazione concreta del tipo: Vai o resta, ma ti si può dire: Qualsiasi scelta tu prenda, ponderala bene, studia tutti i fattori in gioco e organizzati, non fare un salto nel buio, del quale potresti doverti pentire.
Saluti e buona giornata.