Ciao a tutti, una domandona per voi che nasce da una mia riflessione di oggi:-) Vi è mai capitato almeno una volta nella vita di essere state tradite dalla persona che consideravate amica con la A maiuscola? Di quelle con cui condividevate tutto, come fratelli o sorelle, e che poi magari vi hanno mentito e/o scaricato senza troppi problemi uscendo dalle vostre vite?
Se volete anche raccontare l’accaduto fatelo pure, come è andata a finire poi, come si sono evolute per voi stessi le cose?
Buona vita a tutti ?
Lettera pubblicata il 21 Luglio 2017. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Maresole.
Non avendo mai avuto amici questo problema non si è mai presentato.
unknow91
che culo non aver mai avuto amici, una vita piena di emozioni
In genere si dice che gli amici si fanno vivi quando le persone diventano famose. Oggi il potere d’acquisto non comunica il senso della disciplina. Altrimenti la ricchezza avrebbe potuto fare da tramite. Questo discorso ci sta stretto perché siamo troppo idealisti. Ma quante volte quando leggiamo i giornali il nostro vicino ci dice: -secondo me è tutto finto!- E magari dopo qualche tempo quei due si sposano. Grande evento, grande attenzione mediatica, ma dopo qualche tempo i personaggi diventano anonimi in tutto e per tutto. Si tratta del mistero della vita. Siamo fratelli. Il cristianesimo attraverso simboli molto forti ci fa capire perché il maestro elementare faceva lezione con la bacchetta. Molte persone pensano che il crocifisso sia macabro e che la liturgia cristiana sia troppo antica. Io rispetto il loro pinto di vista, ma ritengo che una sensibilità troppo raffinata abbia il potere di frammentare il tessuto sociale. Il livello culturale genererà due diversi tipi di edonismo, uno di tipo rinascimentale e uno di carattere popolare, meno ricercato, ma sicuramente più pericoloso perché collegato alla corruzione della decadenza. Tra le pieghe di questa storia sempre ci saranno le anime elette, persone in tutto uguali agli altri che hanno una sensibilità naturalmente più raffinata. Non li voglio paragonare ai santi, perché le seduzioni del mondo potrebbero renderli addirittura cinici ed immorali. Dipende dalle circostanze.
[…]La disciplina che può essere impersonata anche dal carattere dell’uomo o della donne che li accompagnerà per la vita consente loro di abbandonare il caos primigenio e di vivere nel presente senza far dipendere le loro scelte dalle sensazioni. Sicuramente se in passato sono stati feriti nei sentimenti tenderanno a zoppicare, ma questo accade perché hanno un senso di Dio ancora molto vago. Adesso mi viene in mente il papa di Moretti. Tornando alla tua domanda penso che sia naturale perdersi di vista. Non vivono il successo come un potere aggregante perché sono i primi a temerlo e ad imporsi una ferrea disciplina che magari non segue lo schema canonico ed è improntata alla dissolutezza. Rifuggono da emozioni e sensazioni che potrebbero renderli umani “troppo umani”. Ma infondo vediamo che non hanno poi tutti i torti.
PS Penso che la disciplina non dovrebbe diventare uno stile di vita. Ogni famiglia porta già la sua croce… la disciplina incornicia il desiderio di pienezza. Nei momenti di esaltazione del piacere consente di essere razionali. Tutto quì.
In effetti, la posizione di Unknown91 è saldissima. Però per sbombarsi di narda è meglio avere qualcuno che ti sia vicino, almeno può chiamare l’auto medica al bisogno. Piuttosto che soli, meglio una conversazione con Rossella a lume di candela, però prima è meglio riempire la casa di protossido di azoto.
Si, 15 anni fa, tutta esperienza di vita.
e a chi non è successo ma è il nostro concetto immutabile dell’amicizia ad essere sbagliato,le cose e le persone cambiano specialmente al giorno d’oggi dove tutto si consuma in un attimo o poco piu
La micizia è una gran cosa. Però va divisa con i gatti.
Io e la mia migliore amica ci siamo ritrovate dopo venti anni di lontananza.
Una gioia per il cuore.
Io e un mio ex commilitone ci siamo ritrovati dopo 40 anni, ed è stata una gioia per lo stomaco. È vero, non c’è niente da ridere.