La mia storia risale nel lontano 2008, quando comprai il mio 1° pc dopo aver messo un bel po’ di soldi da parte.
In quel periodo ricordo che ero molto triste, mi sentivo ed ero solo.
Sono un ragazzo omosessuale ed tramite il web riuscivo a colmare solo in parte la mia solitudine, ma quello che in fondo avevo bisogno era di un amico reale, qualcuno con cui discutere, ridere, scherzare, piangere e raccontarmi deliberatamente senza aver timore di essere giudicato.
M’iscrissi ad una chat, ma alla fine beccavo solo persone poco serie o persone che pensavano solo con il membro e nient’altro, fin quando un giorno iniziai a chattare con un ragazzo più grande di me di 3 anni.
Apparentemente sembrava un ragazzo serio che come me cercava solo amicizia e nient’altro.
Io andandoci con i piedi di piombo, reduce da molte chattate con ragazzi poco seri pensai: Meglio che non mi faccia illusioni, poiché questa sarà l’ennesima conversazione che terminerà definitivamente appena spegnerò il pc.
La sera seguente ritrovai nuovamente quel ragazzo online, e lui iniziò a chattarmi di nuovo, scambiammo il contatto msn e dopo qualche settimana anche il numero di cellulare.
All’inizio fu un’amicizia solo virtuale, fin quando non arrivò Gennaio 2009.
Dopo i festeggiamenti di capodanno io e questo ragazzo decidemmo d’incontrarci in maniera reale.
Ricordo che quella sera parlammo molto, avevamo molte cose in comune, e dopo una settimana questo ragazzo mi telefonò e m’invitò nuovamente ad uscire dicendomi che con me si era trovato benissimo, che gli avevo dato l’impressione di essere un bravo ragazzo e che voleva essermi amico.
Naturalmente la cosa fu reciproca, e da quella sera tra me e questo ragazzo nacque una splendida amicizia.
Io ero felice, finalmente avevo trovato quell’amico che desideravo da sempre.
Ci raccontavamo tutto, cotte, avventure, amori, dispiaceri, anche liti con componenti della famiglia.
Man mano che passavamo i mesi, la nostra amicizia sembrava rafforzarsi sempre di più, ed io in lui non vedevo più quell’amico ma bensì un fratello, fin quando non arrivò un sabato di fine Novembre 2009.
Io e questo amico uscimmo ed andammo in un bar.
Mentre stavamo parlando arrivò un ragazzo che aveva avuto esperienze di letto con questo mio amico.
Questo ragazzo si fermò a parlare con noi, e dopo mezz’ora invitò questo mio amico a casa sua.
L’amico mio accettò e mi lasciò solo nel bar dalle ore 21: 00 fino alle ore 02: 00.
Dopo circa 4 giorni questo mio amico mi telefonò e disse che aveva subito un furto, il quale erano scomparsi i documenti più una carta di credito revolving con un fido di 2500,00 euro che l’autore del furto aveva anche speso.
Mentre stavamo parlando dell’accaduto questo mio amico mi disse: Io non so che pensare, io quella sera ricordo che avevo queste cose, ed ho avuto a che fare solo con 2 persone, con te e con il mio compagno di letto.
A sentir tal parole io gli dimostrai la mia innocenza, non solo in parole ma anche nei fatti.
Invitai questo mio amico ad esporre denuncia all’istante e non solo.
Siccome che la carta di credito era stata usata in una gioielleria dissi: esponi denuncia, in gioielleria è presente una video sorveglianza, nell’estratto conto c’è la data e l’ora dell’utilizzo della carta, tramite cassettato si potrà risalire al colpevole, se qualora fossi stato io, allora saprò addossarmi le colpe e responsabilità, ma fino ad allora non puntare il dito su nessuno.
Dopo un paio di giorni questo amico mi telefona chiedendomi scusa per le sue insinuazioni cattive su di me, io ci misi una pietra sopra e lo tranquillizzai anche dicendo che non doveva preoccuparsi perché non ero per niente offeso.
La querela chissà perché non fu fatta, ma comunque non entrammo più in discussione dell’accaduto.
Passarono altri mesi ed arrivò l’estate.
Un giorno questo mio amico mi telefonò e mi disse se volevo andare al mare con lui.
Era una domenica di Luglio del 2010 ed andammo al mare.
Passammo una splendida giornata fin quando non fu ora di ritornare.
Questo mio amico mentre guidava accostò l’auto e mi disse: Guida tu.
Io lo guardai e risposi: Ascolta, io vorrei, ma sai bene che non sono un bravo guidatore, soprattutto se c’è traffico.
Altre volte ho guidato, ma l’ho fatto quando la strada di fronte a me era libera, ora c’è traffico ed ho paura.
Questo mio amico mi guardò e mi disse: Ma che paura? Va tranquillo e non preoccuparti, se non ti sblocchi ora, non lo farai più. Poi l’auto è mia e se qualora dovesse succedere qualcosa la responsabilità è solo mia e non tua.
Decisi di mettermi al volante, ma sfortunatamente dopo una decina di km andai a finire dietro ad un’altra auto.
Accostai l’auto e guardando questo mio amico dissi: Che si fa?
L’amico mio rispose: Che ti ho detto? Se succede qualcosa la responsabilità è mia.
Scese dall’auto, trattò con la persona che aveva subito il sinistro, si mise lui al volante e tornammo a casa.
Dopo circa 10 giorni questo mio amico mi telefonò e mi disse: Sai, stamane mi ha chiamato il ragazzo che ha subito il sinistro, ha portato l’auto dal carrozziere e il danno ammonta a 500,00 euro.
Allora io risposi dicendo: Vabbè, mi sembra un tantino eccessivo, poiché un graffio appena un graffio comporta a questa spesa.
Poi aggiunsi anche: Vabbè tu mi dicesti che io non ho responsabilità, ma tutto sommato siamo amici e non ti abbandono. Fa la lettera, certo l’assicurazione aumenterà, ma io il 1°anno ti pagherò l’aumento fin quando non tornerai alla classe che appartieni ancora.
Questo mio amico non commentò, ma ad ogni conversazione che si faceva mi diceva sempre queste parole: Io non ho nulla da nascondere.
Un giorno gli dissi: Senti, cosa vuoi dire con questa frase visto che me la stai ripetendo da diversi giorni, e lui mi rispose: Semplice, visto che di me sanno che sono gay, mentre di te no ti propongo un patto.
Tu mi firmi un documento il quale cita che sei responsabile totale del sinistro, che io ho rimborsato i soldi del danno, ma che poi tu me li restituirai, ed io in cambio manterrò il segreto della tua omosessualità.
Allora io inibito da tal parole dissi: Ma sei pazzo? Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Dove vuoi che prenda poi questi soldi visto che non lavoro. Lui aggiunse: Ah, questi sono tuoi problemi, per me puoi andare anche da uno strozzino, non m’interessa, ti do 20 giorni di tempo, entro questi 20 giorni mi firmi il documento e mi dai i soldi, altrimenti la tua famiglia saprà tutto di te, tutto, che sei gay e soprattutto con chi te la fai anche.
Io spaventato, non sapevo cosa fare, ma di una cosa ero certo, quella di non cedere al suo ricatto.
Contattai questo amico, dicendo di stare lontano da me e dalla mia famiglia, altrimenti lo avrei denunciato alle autorità competenti.
Questo mio amico, da Agosto 2010 fino a Ottobre dello stesso anno, iniziò a perseguitarmi.
M’inviava e-mail minacciose, mi riempiva di parolacce, insomma mi fece andare in uno stato di crollo psichico totale, fin quando alla fine non potendone più andai dai carabinieri del mio paese e gli raccontai tutto, perfino della mia omosessualità e che questo amico mi ricattava proprio su questo, perché voleva raccontarlo ai miei genitori, poiché avendo dei genitori cagionevoli di salute sperava di fargli venire un colpo.
Allora ricordo che il maresciallo del mio paese di mi disse: Dammi il numero di questo tuo amico, me lo sbrigo io ora.
Io gli diedi il numero, ed il maresciallo lo telefonò dalla caserma e gli disse queste parole: Sono il maresciallo pinco pallino, ascoltami bene, è venuto da me questo ragazzo e mi ha raccontato tutto. Se vuoi un consiglio lascialo stare, sia lui che alla sua famiglia, poiché se ti azzardi di nuovo ti giuro che vengo fino a casa, ti prendo per le orecchie ed a suoni di calci nel fondo schiena ti porto dritto in galera, e lo posso fare, perché con lo stalking e l’estorsione non si scherza. Tu sei accusato di questi reati, quindi vedi di finirla perché se il ragazzo ti querela c’è l’arresto immediato e per di più sei costretto anche a risarcirlo.
Da quella telefonata questo amico oramai ex è scompraso, non mi ha dato più fastidio, ed io finalmente ho potuto respirare di nuovo.
Amicizia finita nel peggiore dei modi
di
MILORD80
Lettera pubblicata il 19 Aprile 2013. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore MILORD80.
La lettera ha ricevuto finora 3 commenti
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Mi spiace per come è andata…sembra quasi una truffa :/ Non perdere la speranza di trovare un amico sincero però. Un bacio
Posso solo essere solidale nei tuoi confronti! Credo che alla fine ti sia andata più che bene e che tu abbia dimostrato d’essere una persona valida che ha saputo reagire nella maniera migliore possibile.
In bocca al lupo per le tue prossime ‘amicizie’; mi auguro che tu possa veramente trovare l’amico di cui hai bisogno.
Sicuramente quello che ti è successo è molto triste ma non perdere la fiducia nell’Amicizia, esistono persone vere che danno affetto incondizionato. Coraggio e buona vita!