Salve direttore ho 42 anni, mio marito mi ha lasciata anni fa per un’altra donna e sono tornata a vivere con la mia famiglia.Sono un’insegnante di scuola dell’infanzia e a causa della mia precarietà, ogni anno ho dovuto cambiare sede di lavoro.Premetto che ho avuto seri problemi di salute e una grave patologia. Ora lavoro da un anno e mezzo in una scuola dove vige un regime assurdo…va avanti solo chi sa farsi valere.Ho una collega autoritaria che è sempre pronta a fare la padrona perchè è quasi alla fine di carriera, arriva ad orari assurdi pur abitando di fronte alla scuola, e mi fa sudare col lavoro e lei non fa niente, parla male di tutti e tutto e lei pensa sempre di essere nel giusto. Le sento fare discorsi assurdi su un’altra collega che ha problemi di salute e non posso dire niente.Ogni volta che si commette un errore grida e richiama tutte, e le altre che con lei non possono aprire bocca, oltre a lei si sfogano tutte con me che non sono capace di controbattere e farmi valere.
Purtroppo anche se cambiassi sede di lavoro mi ritroverei sempre ad essere l’utima, tanto più che mi dicono apertamente che sto male e con chi è precario due volte nella vita per lavoro e per salute deve stare zitto.
Mi e diventato davvero insoppotabile vivere con persone che mi disprezzano e mi sfruttano e non posso aprire bocca devo solo abbassare gli occhi e tacere.
Vorrei denunciare la cattiveria e l’arroganza della gente che approfitta dell’anzianità nei posti di lavoro per prevaricare su chi è debole e si sfoga dei problemi famigliari sulla povera gente onesta ed educata.
Purtroppo la cattiveria non morirà mai e sono sempre i forti ad averla vinta sui poveri, ma la superbia di credersi chissà chi quando in realtà non siamo che poveri granelli di sabbia di fronte all’universo questa gente arrogante lo capirà mai?
Non credo, nel mondo esistono solo vittime e carnefici.
Ma questa gente l’esame di coscienza lo farà qualche volta?
Crediamo tanto di essere diversi dagli animali ma siamo peggio di loro, perchè noi abbiamo la coscienza. Putroppo tanti non la hanno,perciò paragono senza vergognarmi questa gente agli animali, ma se un animale feroce sbrana per fame questa gente sbrana il prossimo solo per cattiveria.
No, non sono cattivi gli animali solo l’uomo lo può essere.
E questo sarebbe un mondo civile?
no caro direttore siamo ancora all’età della pietra.
Amareggiata dalla vita
di
lalla21
Lettera pubblicata il 21 Maggio 2011. L'autore, lalla21, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao Lalla21,
ho letto la tua lettera e cercherò di esprimere il mio parere che può sicuramente essere confutato.
Ho il massimo rispetto per la tua malattia e ti auguro di affrontarla sempre con forza e determinazione poichè un atteggiamento “propositivo” aiuta molto.
Leggendo il tuo scritto è innegabile che emerga il tuo pessimismo, la tua sfiducia e soprattutto il tuo sentirti “perdente”. La vita non è sempre facile e ci sottopone a cambi improvvisi di virata, tipo la tua separazione da tuo marito, il lavoro che nella società odierna è sempre più precario … Questa “precarietà” non deve però indurti ad essere sfiduciata e a sentirti vittima: questa tua collega se si comporta così con te e con le altre è perchè ha dinanzi a lei gente che glielo permette!!
E’ una collega e sebbene abbia credo un incarico a ruolo indeterminato è una persona non un essere supremo e onnipotente!!!
Hai 42 anni, sei una donna e sebbene in questi ultimi anni credo che tu abbia affrontato problematiche non semplici è giunto il momento di tirare fuori la tua forza!!! Non puoi e non devi avere paura, timore ; non puoi rassegnarti e sentirti “finita”, “rassegnata” o peggio “perdente”. Tu stessa dici che ti “ritroveresti ad essere sempre ultima” e no Lalla, questo non è ammissibile da una persona che ha scelto di essere un’insegnante!! Ogni giorno hai dinanzi a te bambini in una fascia di età particolare, bambini che si affacciano al mondo , cominciano ad esplorarlo, cominciano a chiedersi e a chiederti i vari “perchè” e tu?? Tu ti senti perdente , frustrata.
Le situazioni possono mutare ma bisogna volerlo, forse non le migliorerai del tutto ma bisogna provarci!!! Perchè questo che hai scritto non lo dici a chiare lettera a questa tua collega? Perchè tu e le altre preferite parlarne fra voi e invece non “uscite allo scoperto”? Non ti sto spronando alla “guerra” , non ti sto dicendo di tirar fuori gli artigli per graffiare, ferire, colpire, annientare ma artigli per “costruire” . Un mondo migliore, un migliore ambiente lavorativo si possono costruire (forse non saranno mai perfetti) ma bisogna provarci e quindi cerca di assumere un atteggiamento “metacognitivo”: ci sono varie strade, ne tenterai una e se non sarà “produttiva”,ne tenterai altre e così via ma non devi assumere questo atteggiamento di persona “perdente”. La precarietà non deve essere un alibi per strisciare a capo basso.
“Abbassare gli occhi e tacere”: NO!!! MAI!!!!!!!!!
Reagisci e costruisci. L’anno prossimo forse sarai in un altro contesto ma questo non significa che devi spesso vivere male o “sopravvivere”; a testa alta e con sguardo fiero affronta, affronta il mondo e questa collega,non sentirti perdente poichè è proprio questo che rende forte l’altra persona. Dall’altra parte hai persone con punti deboli come te ma che li celano con questa pseudo forza e arroganza: affronta e vivi!!!!
In bocca al lupo per tutto e scusami se sono stata diretta.