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Lettera pubblicata il 29 Marzo 2012. L'autore, Bibby, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ci rispondiamo in due lettere diverse 😉
Ho capito che non vuoi assillarlo, però, perdonami, le cose che vuoi sapere mi sembrano basilari.
Che uno poi risponda “sì”, “no”, “forse”, “non so” credo che chiedere sia lecito e rispondere non semplice cortesia in un rapporto tra due persone. E credo che qualsiasi tipo di risposta, comunque, sia qualcosa su cui puoi regolarti.
Anche lui sta frequentando te e quindi non è che sei una che lo assilla stando sotto la sua finestra ad esigere.
Il fatto che lui sia impegnato non gli dà una maggiore immunità dall’avere responsabilità in quello che dice non dice fa non fa rispetto a te che sei libera.
Poi, ripeto, può anche dirti “non so” e “ho bisogno di tempo” o “sei una cara amica con cui mi piace avere un rapporto di questo tipo e non un altro” o “sei la donna della mia vita ma penso ci vorrà del tempo per sistemare le cose” e a quel punto vedi tu, ma quando dici “non voglio assillarlo” più che avere rispetto della sua libertà sembra che tu abbia paura che lui scappi o che ci sia di mezzo anche una certa idea di orgoglio, se gli fai delle domande precise. E qui mi sembra che tu ti metta in posizione passiva più che comprensiva e liberale.
Cioè che tu non voglia passare per rompipalle. Ma perché dovresti essere rompipalle se in un rapporto che vuoi comunque vedere alla pari hai bisogno lecito di sapere a che punto state?
Neanch’io sono una persona che ama il pressing, su me stessa e quindi di conseguenza neanche sugli altri, però se frequentassi una persona capire che tipo di relazione sto vivendo (che sia pure l’inizio di qualcosa o se sia una cosa di disimpegno) una differenza per me la farebbe, se per me non è semplice disimpegno.
Ti dico la verità, Some, mi dirai mai dire mai, ma onestamente per il mio carattere il fatto che un uomo sia impegnato sarebbe un stratosferico deterrente. E non solo perché va contro la mia idea di lealtà e del mio modo di vedere i rapporti umani (un uomo che rispetta la sua donna per me è un uomo che vale… ho sempre stimato molto di più gli uomini delle altre che mi trattavano con il giusto distacco piuttosto di quelli che, indifferente perché, avevano un altro atteggiamento nei miei confronti, non ho mai visto la cosa in chiave gratificante) ma anche perché non sono una che starebbe con uno impegnato perché per me la centralità su me è fondamentale. Tanto è vero che se c’è una cosa che non funziona per niente con me è il farmi ingelosire, neanche apposta. Lo sa chi ci ha provato. Quindi il fatto che un’altra esista già per me è un deterrente, per una serie di ragioni, e non sono certo una che si mette a fare la lotta nel fango e strappiamoci i capelli per un uomo. Ciò non significa che non affronterei i problemi all’interno di una relazione se ci fossero, perché l’ho fatto eccome, pure troppo, però non erano questi problemi.
E’ ovvio che se davvero stessi trascurando il mio uomo da tempo, se avesse davvero delle cose da rimproverarmi e fossi stata io a non
ascoltare qualcosa di importante che stava cercando di dirmi un esame di coscienza me lo farei se in qualche modo si fosse allontanato.
Però molto dipenderebbe anche da chi ho di fronte e da come si vive il fatto di essersi allontanato da me. Quanto anche lui si fa i suoi esami di coscienza, e non solo inerenti al fatto di aver avuto uno sbandamento, ma rispetto a se stesso all’interno della relazione con me.
Non è una cazzata, questa.
Te lo dico con cognizione di causa. Te lo dico perché ho un’amica che ha perdonato il marito che l’ha tradita una volta e capisco bene perché lo ha fatto, e so che non l’ha fatto per nulla in una accettazione passiva del tradimento.
Anche perché lui sperava solo di essere riportato a casa, te lo assicuro, ed era pronto a farsi un mazzo per scoprire perché aveva reagito in una certa maniera e per tornare a casa, dove voleva stare.
Avevano reagito in modo disfunzionale a dei problemi tra loro che erano emersi, ma che non significavano fine dell’amore nè di una reale complicità. Infatti insieme stanno di nuovo benissimo, e non perché ci hanno messo una pezza.
Allo stesso modo però so benissimo perché io ho mandato a farsi un giro il mio ex di cui ti parlavo in un altro post, senza possibilità di appello e neppure con la certezza che mi avesse fisicamente tradito. E non mi sono mai, dico mai, pentita di averlo fatto.
E non era solo una questione di mero principio.
Ogni caso è a sè ma comunque sia il tradimento è sempre il modo peggiore di (non) affrontare le cose, con se stessi e con l’altro o di buttare fuori dei conflitti. Anche quando diventa fuga, compensazione, anche quando davvero ti capita di incontrare il bastone che ti gratifica quando ti senti solo/a e ti manca proprio stare con la persona con cui in realtà vorresti stare, anche quando incontri quando sei già impegnato ciò che credi sia il grande amore della tua vita e quindi hai la sensazione che non poteva che essere così, e ti sembra che gli angeli ti intonino un motivetto, se se non sei un paraculo o una paracula sai che devi fare un gran casino per iniziare una nuova vita, ma il punto non è cosa dirà tua zia peppina o se gli amici in comune per un tot ti guarderanno storto o se dovrai dare dati diversi per lo sconto famiglia, bensì sai che farai soffrire comunque qualcuno che se ne giustamente strafotterà che tu hai incontrato il grande amore (o pensi di averlo incontrato)… anzi, semmai questa cosa per lui sarà ancora peggio del peggio del peggio. E ti farà male anche nell’ipotesi in cui tu sappia che la persona con cui stai se l’è pure andata a cercare. Non le corna, perché nessuno va a cercarsi le corna, ma il fatto che tu ti allontanassi.
Chi è impegnato ha la sua situazione da chiarire a casa sua (e dentro di sè) prima di venire in giro con te. Se non è un traditore seriale e davvero è una cosa eccezionale e pensa che la sua relazione centrale sia al capolinea ha gli elementi per sapere perché il dubbio gli è venuto con te proprio con te
Luna ma che ragionamenti lunghi e contorti che fai! Tutti gli psicologi del mondo concordano sul fatto che quando c’e’ un conflitto, una questione che ci preme, bisogna evitare di rimuginare e farsi tante domande. Bisogna accettarla e viverla perche’ se e’ capitata, bella o brutta che sia, c’e’ una ragione. Farci essere piu’ maturi, consapevoli, smuoverci per operare un cambiamento nelle nostre esistenze. Ho imparato che meno si pensa e meglio e’. Il pensiero negativo e confuso non porta che altra confusione e amplifica il malumore, generando altra sofferenza. Prendere la vita giorno per giorno come viene… con ottimismo e speranza, con il sorriso, con la consapevolezza che gia’ ci sono tutti i presupposti per essere felici e soddisfatti. L’ansia e’ un sentimento strano che riflette la paura di qualcosa che non e’ ancora successo…. sarebbe come fasciarsi la testa prima di rompersela. Nessuno puo’ dire o sapere cosa succedera’ domani. Puo’ essere che questi uomini lascino le mogli e ci rendano felici per il resto della vita come puo’ essere che domani ci si allontani per sempre dopo questa bella parentesi o si continui ad essere amanti, comunque felici di condividere della bellissime emozioni e momenti insieme. Nessuno puo’ calcolare, sapere, prevedere, consigliare, abbozzare i “ma” i “se” e i “dovresti”….. nessuno. Specie chi non conosce bene i fatti ed e’ completamente estraneo ad una coppia.
AGATA: nessuno estraneo ad una vita, un’interiorità o una coppia può sapere una serie di cose, ma ti invito a considerare che nessuno va da chi non ha ancora scritto una lettera in un forum (ponendo dei quesiti, non come semplice sfogo) a suonargli il campanello di casa… quindi se una persona lo fa evidentemente è perché quelle ansie di cui tu parli le ha già e comunque non è del tutto convinto che si sta ascoltando nella maniera migliore. O non sa da che parte cominciare per farlo.
mi sembra che tu abbia un’idea un po’ distorta di ciò che dicono TUTTI GLI PSICOLOGI del mondo anche a proposito del pensiero improduttivo e del conflitto.
Forse, il riassunto che fai dell’approccio della psicologia, è quello che fa comodo a te.
Gli psicologi dicono una serie di cose, tra cui certo anche ciò che riguarda il conflitto e il fatto di ascoltarsi, ma la cosa non è proprio così “banale” come la metti giù tu. E non è neppure così semplice capire cosa significa “ascoltarsi” o non essere compulsivi e confondere la compulsione con l’istinto, per dirne una. Altrimenti, visto che chiami in causa gli psicologi quando vuoi estrapolare ciò che ti serve ad avvalorare una tua tesi universale sull’adulterio e quanto si possa stare in equilibrio sull’adulterio senza domandarsi nulla, non si capisce come mai chi si rivolge ad uno psicologo perché evidentemente in quel momento non sta bene con se stesso o in una situazione (e quindi comunque di riflesso in se stesso) non se la cava nella stragrande maggioranza dei casi con le affermazioni che hai scritto e una pacca sulla spalla, ma compie un certo lavoro su di sè.
L’ansia non riflette solo la paura di ciò che non è ancora successo, il concetto un tantino più complesso. L’ansia, peraltro, è un sintomo.
Nessuno può dire cosa succederà domani, ma si può stare male anche nel presente, e non solo per “pensieri negativi sul domani”.
E ci sono delle relazioni che nel presente non sono belle parentesi, indipendentemente da cosa succederà o non succederà domani.
Tra rimuginare e sentire e pensare mettendo in connessione i nostri due emisferi in modo armonioso (e quello che dicono gli psicologi, semmai, anche riguardo il conflitto) passa una certa differenza.
Ma mi pare che chi non l’ha colta sei tu.
Che mentre credi di avere un approccio di un certo tipo hai appena giudicato, tu, come gli altri si pongono con le loro emozioni, esperienze, considerazioni.
Insomma, per essere un’esperta su ciò su cui TUTTI GLI PSICOLOGI concordano, credo che tu abbia le idee un tantino confuse.
E che sei la prima a predicare bene e razzolare male. Indipendentemente che tu sia un’amante soddisfatissima della sua situazione oppure no, appare anche un certo solipsismo da parte TUA.
ciao.
“Tutti gli psicologi del mondo concordano sul fatto che quando c’e’ un conflitto, una questione che ci preme, bisogna evitare di rimuginare e farsi tante domande.”ma da che psicologo vai?e poi come fai a dire che dicono tutti così?li hai provati tutti?semmai è il contrario, se c’è un conflitto e ti dici “mah si non facciamoci domande,lasciamo perdere” quel conflitto ti rimane e riemerge sempre.Sicuramente a volte non bisogna rimurginare troppo sulle cose ma lasciar perdere equivale a non affrontare il problema.
” Puo’ essere che questi uomini lascino le mogli e ci rendano felici per il resto della vita come puo’ essere che domani ci si allontani per sempre dopo questa bella parentesi o si continui ad essere amanti, comunque felici di condividere della bellissime emozioni e momenti insieme.”sinceramente non credo che tu sia così felice e non credo che un amante si accontenti di essere tale a vita,non è coem dei film,le amanti prima o poi rimangono da sole,quale uomo si tiene un amante fino alla morte?forse sarebbe il caso di essere realisti,come la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri anche la mia felicità,se il mio agire in un certo modo causa problemi e dolore ad altri non vedo il motivo per cui debba fregarmene con la scusa che vivo dei bei momenti(che poi una bella pedata in culo me la piglio lo stesso)certo bisogna vivere il presente ma anche gli altri lo fanno e se il mio comportamento contribuisce a far del male,che sia ad un altra donna,a un intera famiglia o a un amica mi sentirei sporca dentro.Se non avete sensi di colpa allora vuol dire che davvero siete diventate troppo egoiste ma mi chiedo come si possa essere così,ognuno è egoista a modo suo ma vi invito per l’ennesima volta a riflettere su ciò che state facendo indipendentemente dal fatto che questi uomini tradiscano,la colpa è loro ma voi ci state e vi limitate da sole quando si potrebbe essere più felici senza tutti questi inganni. Come ci sono mogli succubi di uomini ci sono le amanti che stanno lì in standby ad aspettare la reazione di un uomo,non vedo indipendenza nè emancipazione in questo,semmai dipendenza affettiva da qualcuno che sembra chissà cosa ma che poi a guardare i fatti non lo è perchè se un uomo vuole te piglia te e basta,se bisogna accontentarsi tanto vale pigliarsi uno libero che sta lì apposta per noi.
Faccio fatica a leggere tutto quel vostro groviglio confuso di parole. Mi fermo alle prime frasi. State facendo il processo alle intenzioni, state blaterando ossessivamente e in maniera del tutto gratuita e inconcludente. Mi ritiro da questo caos e vi invito a riparlarne quando ci sara’ maggiore cognizione di causa da parte vostra. Vale a dire quando un giorno, contrariamente a tutte le vostre convinzioni, ideologie e morale… vi imbatterete in un amore di questo tipo e capirete sulla vostra pelle cosa significa.
AGATA, a me sembra che i discorsi siano lineari anche se in disaccordo con le tue opinioni. Forse fai fatica a leggere ciò su cui non ti piace riflettere e chiami ‘moralista’ a caso chiunque non ti dica che essere amanti sia una figata di vita, indipendentemente. Come mai son le stesse amanti, in questo forum, a scrivere lettere che parlano di SOFFERENZA. Solo perché gli altri sono moralisti?
peccato che non siamo tutte così e non è automatico che facciamo tutti gli amanti io ti auguro invece di diventare una persona migliore.
AGATA, non è semplicemente questione di ‘convinzioni, ideologia e morale’ nè di non aver vissuto una cosa o un’altra o di non sapere cosa siano il grande amore, il desiderio, le difficoltà. penso che sia anche comodo, da parte tua, pensare che le cose stiano così. Che chi ti scrive la veda diversamente, per sé, o scelga diversamente ‘perché non ha provato’. Si può anche non provare perché si sceglie di no. O provare esperienze e appunto per questo guardarle in un certo modo o conoscersi meglio. In vita mia ho amato molto, ma non è solo per mera casualità se non mi sono mai messa con un uomo impegnato o se la penso in un certo modo nei confronti di un’altra donna che comunque sta dalla parte di chi, evidentemente, su quella persona ha investito amore, speranze, forse anche errori, ma comunque sia. Mi è capitato di tradire una volta, e non ne vado fiera. La situazione era realmente complicata, ed ero più giovane, ma dalla parte di chi ha già un impegno e si trova a scegliere posso dirti che io ho scelto. Non ho tirato la cosa avanti dicendo le scuse, dall’inflazione alle cavallette. E non mi son fatta beccare ma sono andata a dire io come stavano le cose e perché. E comunque neanche prima ero stata una che teneva il piede in due scarpe in nome del mio egoismo e di una presunta compensazione cosmica. Ho sofferto (mai come chi viene lasciato e in quel tipo di circostanze), ho perso sonno, chili, e non solo per i miei valori, ma perché c’erano di mezzo sentimenti, non solo miei. Non è stata ‘una bella parentesi’ perché ho personalmente un altro concetto di bella parentesi.
Tuttavia mi son presa le mie responsabilità e anche in quella bufera ho cercato la mia introspezione, mi è venuto naturale, come non guardare solo la cosa dal MIO punto di vista e basta. Per quanto ovviamente lo avessi, e inerente anche al perché, essendo io una persona fedele, mi ero trovata evidentemente comunque in crisi, già prima. Tuttavia ho anche sempre detto che non sarei stada in grado di dire se la cosa mi avrebbe travolta in ogni caso, vista la sua portata. Non lo so. Però non era comunque una tegola che mi è caduta in testa. Ho scelto, in base a una (seppure bastarda, viste le circostanze) sincerità verso me stessa e gli altri. Ho scelto di andarmene e come. E se chi ho ferito allora mi parla ancora, a suo stesso dire, è anche per il come, nel senso che comunque ha avuto la mia onestà nel dire le cose come stavano, nel prendere una decisione, nel non giocare con i se e i ma, nell’affrontare l’onda d’urto etc. Non ho un bel ricordo di quel periodo e certo non merito medaglie. Ma ciò che voglio dire è che, se ti interessa la mia, certo solo personale esperienza, se incontrare l’amore nelle circostanze sbagliate è un inaspettato cataclisma che ti porta a conoscere parti di te che possono pure non piacerti ciò non significa che diventano belle e gloriose. Tradire (e non necessariamente fisicamente, ma già per il fatto di scoprirti lontano) la fiducia e l’amore di qualcuno resta una brutta cosa, resta una brutta cosa anche se l’altro, chi viene tradito, ha sbagliato a sua volta. Personalmente ricordo il momento preciso in cui sentii che ero ormai lontana in modo irreversibile. E poiché avevo amato molto quella persona non pensai ‘che figo, sono libera’ ma, e da sola, piansi molto. E non erano lacrime di coccodrillo, ti assicuro. Se la mia, certo mia e personale esperienza, ti interessa posso dirti però che quando davvero c’è una spinta interiore esponenziale verso un’altra parte scegli. Scegli di chiarire la tua posizione e di vivere alla luce del sole. Non puoi, per una serie di ragioni, tirare a lungo uno stato di sofferenza e, insieme, non puoi non far emergere una vita che torni ad essere vita. Completa. Tu ti conosci, dici. Io conosco me. Perché per anni ho combattuto, in seguito, anni e anni dopo, per il mio amore. Ho combattuto in una grave crisi. Ho anche sbagliato a combattere troppo, ma questa è un’altra storia. Quel che posso dirti è che in quegli anni, molti, ho conosciuto altre persone, persone con cui non ho condiviso il letto, ma, reciprocamente comunque anche emozioni di valore, per dare loro un nome, tra cui eventi luttuosi, non miei. Reali complicità, reali affetti che, chi stava dall’altra parte, avrebbe voluto consolidare in un’altra vita. Io no. Possiamo anche discutere che esistono varie forme d’amore, e posso dirti che a queste due persone ho voluto bene davvero, la loro serenità, salute e felicità, seppure non mi impiccio nella loro vita, mi importa. Però non è questioni di scuse, paure, di miglior offerente, e non ho mai parlato di cavallette. Non ho mai fatto promesse perché non avevo promesse da fare. Non ho scelto perché amavo qualcun altro, per quanto non mi rendesse felice e vivessimo da separati in casa, non per mia scelta, ma per problemi suoi, e certo anche nostri, troppo lunghi da spiegare. Quindi anche per questo, personalmente, anche se personalmente so cosa significhi vivere fasi sofferte e poco lineari nella vita, e anche se può capitare certamente di incontrare persone con cui si risvegliano una serie di dinamiche e affinità e complicità, ho i miei dubbi che si possa amare in un modo completo qualcuno e non scegliere e iniziare una nuova vita, per ANNI. L’amore e la vera serenità e felicità per ME hanno la necessità della luce del sole, di essere in due e guardarsi realmente negli occhi. E’ ciò che dicevo al mio compagno, che amavo, senza bugie, mentre vivevamo una vita assurda e mancante. E ciò che dicevo a me, e non solo a me, pensandolo e SENTENDOLO. E lo penso ancora. Tu senti di vivere una bella parentesi? Buon per te. Io penso per me che vivere bene sia altro.