Salve a tutti, vi racconto la mia storia.. sono un ragazzo 35enne gay, e conobbi circa tre anni fa su una chat un uomo di 71 anni della toscana io sono del lazio sposato e con una figlia di 43 anni, quindi anche nonno.
Tutto iniziò per gioco, poi piano piano iniziarono i sentimenti, io vado da lui quando posso tipo una volta al mese se mi va bene. Il fatto è che non sopporto l’idea che c’è sua moglie con lui, e che dorma con lui, insomma gli ho chiesto di separarsi e lui mi ha risposto che non può farlo…
Io lo amo moltissimo, cosa mi consigliate?
Lettera pubblicata il 15 Maggio 2017. L'autore, bono81, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Ti consiglio di trovarti una donna delle parti tue. E prima che ti lapidino pure a te: l amore è una dipendenza: se la trasferisci a qualcun’altra, una brava ragazza, dopo l effetto sarà lo stesso. Prova e lascia il vecchio. Non rovinarti la vita.
Fammi capire, questo a 74 anni dovrebbe decidere di abbandonare tutto ciò che ha, perdere e sfasciare quindi la sua famiglia dopo 50 anni vissuti insieme rischiando oltretutto di creare danni irreparabili, perche una volta al mese se va bene, si trastulla con te? Io non ho nulla contro l’amore gay, anzi sono del parere che ognuno debba essere libero di seguire il proprio orientamento, ma devo ammettere che faccio molta fatica a comprendere quando si parla di rapporti gerontofili. Fosse stata una persona più giovane, forse potevi sperare in una scelta diversa, ma allo stato attuale dei fatti, mi sa che o ti accontenti della situazione, oppure cambi proprio aria e sarebbe la cosa migliore, perchè a 35 anni è facile ricominciare, a na certa è più difficile. Conoscevi già il contesto eppure hai voluto continuare imperterrito, se non sopporti tu l’idea di questa situazione, figurati tutto il suo parentato se dovesse scoprire la tua figura nella sua privata tendenza.
ti piacciono stagionati…..
Hai delle pretese assurde, perchè dovrebbe lasciare la famiglia?
Ciao,
ti consiglio di andare avanti con la tua vita perché nella nostra epoca il divertimento ha fatto perdere di vista le vere ragioni per cui è stato istituito il lavoro. Un uomo sposato, che preferisce tenere il piede in due scarpe, in cuor suo continua a sentirsi legato alla moglie. Secondo me vale la pena crederci. A trenta e passa anni, proprio perché siamo figli e sappiamo che un mese di matrimonio, in termini di serenità, conta di più dei sacrifici che una famiglia deve fare per affrontare malattia, scuola, fisco, tasse e compagnia cantando, dovremmo sforzarci di conservare un certo distacco intellettuale. Mi rendo conto del fatto che nel mondo di oggi quando incontri qualcuno che ti riconosce, che si ricorda di te perché ti vede sempre in un negozio, ti sembra di stare in una scena di Via col vento. Questo significa che l’irreligiosità impera. La mancanza di umiltà è un sintomo. Un chiaro sintomo. Non prendiamoci in giro. Lo scambio umano può confondere, ma questa non è una ragione valida per farsi coinvolgere nella vita di qualcuno che, per motivi suoi, nessuno vuole giudicare nessuno, non può darti quello che cerchi in quel momento. Non ho detto “tutto”: quello che cerchi in quel momento. Il resto è una conseguenza. Dovrebbe essere una conseguenza. Il lavoro (studio e mestieri domestici compresi) ha la funzione di farci avere un rapporto equilibrato con la nostra interiorità.
Il divertimento è importante, ma non dovrebbe alterare l’equilibrio tra quello che siamo, quello che vorremmo essere e quello che desideriamo. Come donna vorrei essere vista in un certo modo, e non accetterei mai di sottopormi ad una serie di giudizi che non sono in grado si sostenere perché fanno leva sulla mia capacità d’intendere e volere, oltre che sulla mia moralità, e mi ridimensionano rispetto all’uomo che mi sta davanti. Per uscire da questo vicolo cieco dovrei scegliere chi voglio essere. Ma non è quello che voglio. Tendo naturalmente all’unità. Perché dovrei scegliere tra l’essere una femme fatale, una lolita, una madre o una sorella? Lo stesso discorso vale anche per l’uomo che nel rapporto con la figura femminile si completa e non riesce a sentirsi un compagno: un individuo con una sua autonomia. I ruoli non sono mai bilanciati. Il punto non è neanche la coppia. Ci sono emozioni che tutti vorrebbero vivere. “I desideri non invecchiano quasi mai con l’età” (La stagione dell’amore). Ci sono pudori diversi, tormenti diversi, paure diverse.
Ti consiglio di guardare avanti.
Un grande abbraccio!
Mi sa che sei finito proprio nella direzione sbagliata…
Bono,
concordo con il commento 2.
a mio avviso, salvo personalità molto particolari o passioni travolgenti (allo stato nascente e magari mai sperimentate prima), è quasi impossibile che oltre i 65 anni si possa rivoluzionare l’intera vita precedente.
accontentati di quanto questo speciale “amico” ti può dare, oppure allontanati e lascialo alla sua scelta.
è una settimana che non lo sento… mi ha chiamato più volte ma non voglio sentirlo, ho tanta rabbia dentro… dice che non prova più niente per la moglie però a luglio vanno in puglia in vacanza…. sto malissimo 🙁
Insisti. L’amore trionferà. E poi siete gay tutt’e due. Cosa ci fa lui con una femmina da 43 anni? Facesse outing prima del fatal passaggio. E questo è il momento per farlo, se ti ama. Perché l’ammore vero non conosce ostacoli.
Ma ti ama come Adriano amava Antinoo, o sei solo un “toy boy” laziale?