Ho 17 anni, non ho mai avuto un ragazzo. Con i miei genitori ho un rapporto di convenienza, li rispetto perchè altrimenti mi faranno stare male. Papà ha la mania di persecuzione, la mamma è in Italia a lavorare (siamo romeni). Non ho ricevuto vero amore da loro. Non ho amici e nessuno sembra interessato di me, ho 2 o 3 compagne di classe che sanno cosa sto passando ma tutto qui. Ho scritto su un sito di domande la mia storia, chiedendo consigli per non impazzire e riuscire a passare questo periodo di depressione e pensieri suicidi, magari trovando qualcuno che mi dia un supporto morale e amarmi. Un ragazzo mi ha dato la sua email e stiamo parlando su messenger. Ha 22 anni, è di un’altra città, sensibile e ingenuo, lasciato dalla ragazza 3 mesi fa dopo 4 anni che stavano insieme. Ha perso il lavoro e per questo la sua famiglia litiga con lui e la ragazza lo ha lasciato senza dirgli il perchè, “proprio quando ne aveva più bisogno”. Abbiamo parlato e lui dice che io sono il tipo di ragazza che cerca, che quando parla con me sembra parlare con la sua adolescenza. Però abbiamo due punti che non condividiamo: lui vorebbe una famiglia, e non vuole lasciare il paese. Io invece non voglio bambini in futuro, e voglio lasciare il paese per vivere meglio. Come potrei avere una relazione senza avere dei piani comuni in futuro? Non lo so. Dovrei amare incondizionatamente?
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Categorie: - Amore e relazioni
Ale,
questo messaggio mi puzza tanto ma tanto di fake.
comunque, visto che hai posto una domanda, ti do una risposta:
secondo me, non solo non è giusto ma nemmeno logico “amare incondizionatamente”. per stare insieme occorrono gusti e progetti in comune.
a volte, purtroppo, può capitare di “amare incondizionatamente” ma questo succede di solito con il tempo, non al momento della scelta iniziale, ed è spesso non solo un grande modo di amare ma una maledizione, in quanto, magari, ci si vorrebbe staccare da un amore che fa soffrire ma non se ne è capaci.
“Gli uomini non sono miei simili, sono coloro che mi guardano e mi giudicano; i miei simili sono coloro che mi amano e non mi guardano, che mi amano contro tutto, che mi amano contro la sconfitta, la bassezza, il tradimento, che amano me e non quello che ho fatto o farò, che mi ameranno fino a che mi amerò io, incluso il suicidio.” (Malraux)
questo dovrebbe essere il vero affetto e il vero amore. i parenti non si scelgono ma i compagni sì, e per proseguire il cammino con loro occorrono almeno affinità di base e proiezioni di vita in comune…