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Lettera pubblicata il 1 Gennaio 2011. L'autore, cinzi, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Io alla mia età ho chiuso con gli uomini (senza peraltro aver mai iniziato) perché mi ritrovo nel dialogo tra Gesù e l’adultera. L’amante è effettivamente quel ruolo che mi consentirebbe di conservare l’anima. Per il resto, sono molto sincera, io ho un tipo di sensibilità che non mi consente di stare con un uomo che ha avuto confidenza (anche in amicizia) con altre donne e che non prende le distanze da un modo di vivere che lo fa sentire realizzato umanamente. Cosa gli vuoi dire? Ha ragione. Dal canto mio mi ritrovo nella mentalità di una volta… la gente che aveva conosciuto la guerra desiderava la pace per i propri figli. C’è differenza tra prendere e volere. Puoi provare piacere anche di “prenderti” qualcuno che nel quotidiano non vuoi. L’ho messa volutamente sul materiale perché spesso tralasciamo questo aspetto della nostra natura e ci reprimiamo. Ci sentiamo tutti degli eletti e questa nostra presunzione ci porta a vivere nella dannazione. Non c’è un giudizio negativo sull’altro, anche se dobbiamo riconoscere che nel mondo di oggi la linearità del mio pensiero viene messa al bando (non stai bene, sei insicura e quant’altro) e la gente si prende a capelli o prendono di mira una persona sola perché le fa sentire insicure del rapporto, riconoscendo in questa donna qualcosa di non ben definito (che talvolta non è la bellezza… infatti io non mi considero bella) che non le fa sentire sicure come donne. Questo obiettivamente è normale. Ti sembra normale?