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Dice che ama me, ma torna a casa

di aleba
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Lettera pubblicata il 22 Aprile 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 50 commenti

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  1. 21
    rossana -

    Margie,
    capisco che non sia affatto semplice decidere per l’una o l’altra versione ora. dovresti rifletterci su e scegliere nel tempo.

    non è detto che se cerchi un nuovo compagno questa debba essere una relazione ripiego. potresti trovare qualcuno di totalmente diverso, che possa e voglia però amarti mettendoti al primo posto nella sua vita.

    la vedovanza è una bruttissima cosa ma non dipende da scelte umane, e questo fa la differenza. credo si possa essere felici soltanto in due. la solitudine, poi, cambia aspetto a seconda se sia scelta o subita.

    non crogiolarti a lungo nel dolore dell’abbandono. non fare come me e non perdere troppo tempo dietro a quest’uomo. insisto: prendilo o lascialo!

    e tieni anche in conto che, dopo un certo livello di “sfioritura”, nessuno si accorgerà più che esisti, se non per trarre vantaggi da te, come nel caso dei figli…

  2. 22
    patrizia -

    Le donne che insidiano gli uomini sposati e le famiglie sono delle piaghe sociali. Delle fallite. Ma no… loro se la raccontano, dicono che “tanto le cose non andavano bene anche prima che arrivassi io”. Non sapete quanto dolore c’è dietro ad un abbandono e il dolore cresce in modo esponenziale se ci sono di mezzo dei figli. Andate a cercarvi qualcuno con cui competere alla pari… è fin troppo facile fare l’amante. Senza responsabilità, senza figli da crescere e doppi lavori in casa e fuori casa. Troppo comodo addossare le colpe alle mogli. La famiglia è SACRA e non si tocca.

  3. 23
    rossana -

    Patrizia,
    non essere così tassativa e dura nei confronti di chi non conosci. prenditela piuttosto con il compagno che hai scelto e con i tuoi criteri di scelta. forse il primo a non rispettare abbastanza te e la tua famiglia è il tuo compagno, o no?
    quanto al fallimento e al successo, anche in questo caso i punti di vista possono essere diametralmente opposti: forse che tu ti senti meno fallita di un’amante?
    nella vita si hanno obiettivi e si fanno delle scelte: giuste o sbagliate che siano, a mio avviso sono tutte da rispettare perchè in ognuna ci sono prezzi da pagare, che non toccheranno ad altri ma, prima o poi, ognuno avrà esattamente la sua ricompensa o il suo castigo.
    mi dispiace per il tuo dolore. non sei la sola a soffrire a questo mondo: siamo tutti nella stessa barca e a tutti tocca gioia e dolore, di solito il dolore è distribuito nella stessa misura in cui in precedenza si è avuta gioia. un’amante dà meno di una moglie e di solito riceve poco o niente: nemmeno il piacere di un giorno di festa, di una marcia nuziale o di un bell’abito bianco!

  4. 24
    margie -

    “Pessima” e non dico altro.
    Mancavano gli epiteti donne di strada maledette e gli auguri di malattie e sciagure indicibili e il quadro era completo, ma non ha potuto per non rischiare di non essere pubblicata dal Direttore.
    Avrà sicuramente la più cara amica separata e risposata, ma se ne dimentica quando la cosa riguarda i “suoi” fallimenti e guarderà “Un posto al sole” approvando le scelte che i protagonisti fanno per amore e per non proseguire sulla strada dell’infelicità e del massacro dei figli di fronte alla violenza e alla volgarità dei litigi coniugali, ma se ne frega dei diritti degli altri e del rispetto se non le va l’acqua per l’orto!
    Si cerchi lei un amante e si goda i frutti dei suoi lavori a casa, fuori e degli alimenti che le versa il suo ex marito…perchè per certe mogli l’amore conta, ma il danaro e la pancia piena contano ancor di più!
    Ma questi mariti che vi lasciano per donne fallite e piaghe sociali! Voi donne abbandonate con loro non ve la prendete mai?

  5. 25
    Andrea -

    Ben detto Patrizia, poi voglio dire, con tutti gli uomini liberi che ci sono in giro, mi sembra strano che queste donne trovino solo quelli impegnati.
    Sicuramente dietro c’è qualcosa di inconscio, ovvero rubare l’uomo ad un’altra donna.

  6. 26
    Martino -

    Margie, condivido pienamente: Si cerchi lei un amante e si goda i frutti dei suoi lavori a casa, fuori e degli alimenti che le versa il suo ex marito…perchè per certe mogli l’amore conta, ma il danaro e la pancia piena contano ancor di più!
    Chi parla della sacralità della famiglia dovrebbe essere sicuro al 100% di aver trattato la propria famiglia con amore, rispetto e salvaguardando la dignità e i diritti delle persone che la compongono. La “Famiglia” spesso viene vissuta come un ambiente dove è lecito che le persone muoiano pur essendo biologicamente vive e chi un giorno si sveglia e si accorge che per tener fede a quel contratto chiamato matrimonio è morto o è morta e allora decide di intrapendere un nuovo cammino…faticoso e fonte di di sofferenza ma che conferma il fatto di essere vivi e non morti viventi, viene disprezzato, denigrato, ridotto sul lastrico. La famiglia è da salvare quando è sana quando si sta insieme per amore non per convenienza. E’ troppo comodo additare le “amanti” come donne di strada, prima di tutto certe mogli redigano un bilancio sincero e imparziale di come hanno vissuto il rapporto con il marito invece di reputarsi le sante di turno abbandonate ingiustamente. Un uomo che ama riamato, che si sente apprezzato e valorizzato in primo luogo come persona difficilmente lascia spazio ad un’altra donna, e lo stesso vale per le donne. Tutti noi cerchiamo la realizzazione personale e questo è nel pieno diritto di ogni essere umano, se il matrimonio viene costruito sulla base di un subdolo progetto di annullamento della personalità del coniuge, se l’anello chiamato “fede” portato al dito diventa un cappio da stringere.. per questo per legge è ammessa la separazione. Al diavolo il Finchè morte non ci separi, indipendentemente dal tipo di morte.

  7. 27
    rossana -

    Martino,
    sono d’accordo con te, al 100%.

    non ci si dovrebbe mai trovare al bivio di dover scegliere fra se stessi e il proprio partner ma, se questo purtroppo accade, voglio dire quando quello che per te è vita per il tuo partner è morte, e viceversa, com’è successo a me, se si è forti e coraggiosi abbastanza, a mio avviso si ha diritto a salvaguardare quanto è possibile della propria vita, soprattutto se se ne presenta l’occasione.

    sublime sarebbe essere capaci di sacrificarsi per i figli senza però far pesare loro la tristezza di una vita priva di stimoli vitali, perchè, se così dovesse essere, ai figli si finirebbe di far più male di quanto si possa immaginare. una delle mie più pesanti responsabilità è stata quella di non essere stata in grado di trasmettere a mio figlio positività e gioia di vivere, e queste ora non gliele potrà dare più nessuno…

  8. 28
    Anna* -

    Quanto ti capisco, sto vivendo la stessa situazione….. 🙁
    Mi piacerebbe parlare con te…….siamo sulla stessa barca!

    In bocca al lupo per tutto.

  9. 29
    maria -

    Carissima,
    sono nella tua stessa situazione da 3 anni. Lui non ha figli. E’ stato un alternarsi di gioie e dolori fino a quando non sono stata io a chiudere la relazione. Se la moglie non è economicamente indipendente farà sempre di tutto per tenerselo. Che tristezza. In bocca al lupo…ma non aspettare sempre che siano gli altri a decidere per te.

  10. 30
    rossana -

    Maria,
    hai perfettamente ragione con questa affermazione: “Se la moglie non è economicamente indipendente farà sempre di tutto per tenerselo.”

    anche se mi rendo conto di scrivere qualcosa che non ti farà piacere, devo ammettere che, soprattutto nel caso suddetto, comprendo la moglie. non sono, però, sufficientemente sicura di quanto penso, poichè oggi, con la separazione, le donne ottengono nella maggior parte dei casi lo stesso livello di vita condiviso in precedenza con il marito.

    quindi… potrebbe essere lui a non volersi esporre a pagare alimenti, pur essendo la parte in colpa!

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