Che dire ragazzi, sta succedendo anche a me, sono agli inizi di una storia finita.
Mi viene da ridere, o forse da piangere, non ne sono sicura. Da ridere perché tra qualche mese compio 29 anni, e le mie relazioni non arrivano a compiere un anno da quando avevo..mmh..23 anni?
Da ridere perché oggi cammino sotto questo cielo grigio e piovoso inglese, quasi a ricordarmi di sentirmi giu` per la fine di un altro “amore”. Ora sono qui al lavoro, mi aspettano 8 ore in ufficio, per poi camminare di nuovo sotto la pioggia e tornare a casa, per ripensare a ieri sera, quando ha guidato 2 ore per venire a vedermi e dirmi che “non lo sa, non sa cosa fare”. E sappiamo bene tutti cosa significa questa frase!
Da ridere perché ieri, quando se n’e` andato, mi sono messa a guardare il film “Il ragazzo della porta accanto” con Jennifer Lopez. Film terribile, che pero` era perfetto per l’occasione! “Vedi, potrebbe andare peggio” mi sono detta “potrei ritrovarmi ad andare a letto con un ragazzo psicopatico che mi rende una vita un inferno e uccide la mia migliore amica!”.
Che senso avrebbe piangere, disperarmi? Dopo tutto la storia e` durata solo 10 mesi. Ci siamo conosciuti l’estate scorsa, e` un ragazzo gentile, simpatico, disponibile. Dopo un po` mi sono resa conto che non riusciva ad essere molto affettuoso e ad esprimere liberamente le proprie emozioni. Pero` quel weekend a Parigi mi ha detto “I love you”, l’ultima cosa che mi sarei aspettata da lui.
Avevamo come ostacolo la distanza, perché quando ci siamo conosciuti lavorava dove vivo io, ma il lavoro e` finito dopo qualche settimana, e lui ha fatto di tutto per continuare a vederci, venendo a trovarmi ogni fine settimana e qualche giorno durante la settimana dopo il lavoro, quando finiva presto.
Quando io, dopo qualche mese, con l’arrivo dell’inverno, ho detto che forse sarebbe stato troppo difficile continuare in quel modo, vedendoci solo nei weekend, il che ci privava anche della nostra vita sociale, lui ha detto che avremmo trovato un modo, e che in futuro si sarebbe potuto trasferire qui di nuovo, continuando quel lavoro degli inizi, o iniziandone uno nuovo, tanto con il lavoro che fa puo` spostarsi facilmente.
Cosí abbiamo continuato. Io sono una persona un po` complicata, lo so. Purtroppo le esperienze brutte passate con la mia famiglia mi hanno resa ipersensibile a certe cose, lasciandomi sempre dentro quel senso di solitudine, di non sapere a chi rivolgermi nei momenti del bisogno. Questo a volte mi porta ad essere un po` troppo suscettibile, ma su questo ci ho lavorato molto e sono migliorata con il tempo. Diciamo che non riesco a vivere una relazione in modo rilassato, ma se poi vedo che il ragazzo ha intenzioni serie e mi posso fidare, inizio a rilassarmi. Ho fatto psicoterapia per 3 mesi l’estate scorsa, e anche ora parlo con uno psicologo molto bravo su skype ogni 2-3 settimane.
A lui tutto questo non sembrava pesare. Siamo andati in vacanza 10 giorni qualche settimana fa. 10 giorni in cui mi sono sentita libera di essere rilassata e spensierata, in cui ho dato il meglio di me senza nemmeno pensarci, perché mi era vicino. Gli ho spiegato alcune cose, del perché mi sento irrequieta a volte, e lui ha detto che capiva e che lo accettava. Mi ha detto che la vacanza gli e` servita per decidersi a spostarsi qui da me, cosí da poter finalmente iniziare una relazione senza la distanza. Mi ha detto che mi avrebbe dato una data precisa prima della fine di Maggio.
Maggio, purtroppo, e` un mese difficile per noi. Ho avuto degli impegni e anche lui, per cui ci siamo visti ancora meno, e tra 10 giorni andró in Italia per 9 giorni. Sapevamo che sarebbe stato difficile, e lui e` venuto a trovarmi durante la settimana piu` volte, ma dopo aver lavorato e guidato 2 ore, per poi doversi svegliare alle 5 di mattina per guidare di nuovo 2 ore e andare al lavoro, si sentiva stanchissimo e non riuscivamo a passare una serata rilassati insieme. Io purtroppo non ho la macchina, sarebbe una spesa che non mi posso permettere al momento, quindi quando andavo da lui era nei fine settimana e dovevo prendere l’autobus che ci metteva parecchio tempo.
Ora dopo la scorsa settimana, in cui e` venuto due sere a trovarmi ed era stanchissimo, questo weekend non ci siamo potutti vedere perché una mia amica festeggiava il compleanno con sole ragazze.
Ci siamo sentiti al telefono e mi e` sembrato strano. Mi ha detto che sarebbe voluto venire quella sera ma ovviamente io ero impegnata, e la domenica sarebbe stato troppo difficile per lui venire da me perché oggi inziava un nuovo lavoro al mattino presto. Al telefono ieri diceva che non sapeva cosa fare, che guidare cosí tanto lo stanca molto, ma che spostarsi qui da me sarebbe un grande cambiamento. Ci sono rimasta male perché, pur capendo le sue ragioni, io non pretendo che si sposti qui da un giorno all’altro. Ne avevamo parlato e gli avevo detto che c’e` tempo, che non c’e` bisogno che succeda ora. E capisco che sia stanco, e non mi aspetto che venga da me spesso. Poi ha tirato fuori il fatto che io sia molto suscettibile su certe cose, proprio la cosa di cui avevamo parlato e che lui mi aveva detto che capiva e accettava. A quel punto sono scoppiata a piangere, perché non capivo come tutto questo potesse venire fuori all’improvviso (ma succede sempre cosí, no?).
Allora mi ha detto che sarebbe venuto da me per parlare. Quando e` arrivato, non sapeva cosa dirmi, se non che e` stanco di guidare e che non sa cosa fare. Gli ho chiesto di riposarsi un po` e di tornare a casa, perché non sarei riuscita a passare la serata con lui in quelle condizioni, e a dormire nel letto con lui non capendo un cavolo di cio` che gli passa per la testa. Se n’e` andato dicendomi di dargli uno o due giorni per chiarirsi le idee. Io peró mi sento troppo ferita ora, e anche se tra qualche giorno mi dovesse dire che vuole continuare e trovare una soluzione insieme, non so se riuscirei piu` a fidarmi e a lasciarmi andare.
Come ho detto per me e` gia` difficile, ora proprio mi sento tradita perche` non mi ha nemmeno resa partecipe dei suoi pensieri. Come al solito, in questi momenti mi addosso tutte le colpe, il che mi fa sentire ancora peggio. Sento il peso del passato, della mia famiglia, mi sento sola perché, pur avendo amici, non posso spiegare cosa mi succede dentro da anni e anni ormai.
In piu` tra 10 giorni saro` in italia, cosa che mi costa molto ogni volta, perche` mi riporta indietro a tutte le sofferenze. Vedere mia madre e` la cosa piu` difficile per me, dopo come mi ha trattata per anni.
Non capisco come, di nuovo, io mi sia ritrovata in questa situazione. Eppure non riesco nemmeno a piangere ora, perché mi sento vuota dentro.
E ancora, guardando la pioggia fuori, ripensando a tutte le storie che non hanno funzionato, mi viene da ridere pensando a quanto ci speriamo ogni volta, agli inizi. A quanto vogliamo che quella persona sia quella giusta per noi, che ci ami, ci sostenga, e ci accetti per come siamo, per poi rimanere delusi, ancora una volta.
So che la vita va avanti, e che non e` fatta solo di amore e relazione, ma e` pur vero che tutti noi abbiamo bisogno di quell’amore e vogliamo avere una persona speciale al nostro fianco, con cui condividere il nostro percorso. E allora perché e` cosí difficile?
Un grazie a tutti quelli che leggeranno la mia lettera, e che troveranno il tempo per darmi la propria opinione
Michelle
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Penso che dovresti vivere queste conoscenze senza farti grandi problemi. Si tratta di amici, vi frequentate in amicizia e non dovresti precluderti la possibilità di frequentare altri ragazzi. E’ scorretto pretendere che un uomo si debba assumere responsabilità che non sente di avere… vivere da fidanzati – o sentirsi tali- è potenzialmente sbagliato. Diciamo pure che avete trascorso insieme dei momenti di lieti nella consapevolezza che lui domani mattina potrebbe chiedere la mano di un’altra donna e che un ragazzo potrebbe chiedere la tua di mano. Legarsi troppo è deleterio per entrambi. Personalmente non credo né in chi la prende tanto per le lunghe né in chi è palesemente insicuro… entrambi potrebbero essere delle belle persone ma il mio senso di responsabilità mi porta a credere in un altro ideale d’uomo. Non dovresti stare male… all’inizio potrebbe essere normale ma vivere le proprie illusioni come un fallimento, alla lunga, rende persone aride ed incapaci di sperare. Non ti rallegra sapere che ti aspetta qualcosa di molto più bello?
Michelle sembri una persona molto dolce che ha avuto in passato una vita complicata.
Non credi che avendo avuto una vita complicata in passato ti fa stare vicino a persone complicate o a situazione altrettanto complicate?
Te lo dico perchè spesso ho anche io lo stesso problema, la voglia di trovare qualcuno che ci capisca e si prenda cura di noi tante volte ci fa cacciare in storie complesse che sono destinate ovviamente al fallimento.
E se cominciamo a cercare persone semplici con situazioni semplici così come in fondo, siamo noi?
un abbraccio sincero
se non vai d’accordo con tua madre perché vai da lei?
Cara Michelle, leggendo la tua lettera ho provato una strana sensazione. Ho avuto la netta percezione, da alcune frasi tue buttate qua e là, che fossi tu la prima a non credere in questa relazione. Certamente la distanza è un fattore invalidante nelle relazioni, ma tu lo sottolinei spesso dall’inizio alla fine. Lui vuole trasferirsi da te ma tu gli rispondi che non c’è fretta, inconsciamente sembri prendere tempo. Si fa km e km di macchina solo per stare con te qualche ora, ma a te questo sembra non bastare. È come se tu avessi innescato la tua modalità inconscia di profezia auto realizzante: questa storia, come tutte le altre prima di questa non potrà mai funzionare. Gli ostacoli sono troppi, non importa che lui cerchi di convincerti del contrario, che ti mostri soluzioni e possibilità. Tu riesci a scorgere solamente gli ostacoli e in questo modo il tuo copione si ripete sempre identico, mentre le tue convinzioni errate circa le relazioni si stratificano sempre di più dentro di te e concretizzando tutte le tue più remote paure. Forse è stata la tua incertezza ad insinuare in lui altrettanti dubbi. Magari si è accorto che sei tu la prima a non crederci. Certe cose bisogna volerle tenacemente in due. Buona fortuna, Michelle. Prova a pensare cosa vuoi veramente…
Grazie a tutti per le risposte.
@Rossella purtroppo non credo in qualcosa di piu` bello che mi aspetta. Quell’impegno da parte di un uomo di cui parli tu io non lo vedo da parte degli uomini di oggi (o almeno quelli che incontro io).
@ets, capisco bene quello che intendi dire. Dalle mie sedute con lo psicologo, una cosa che mi ha fatto riflettere e` che probabilmente inizio relazioni sulla base di criteri sbagliati, nel senso che scelgo i fattori meno rischiosi (bravo ragazzo, gentile, disponibile) ma mi dimentico di quella profondita` e sensibilita` di cui ho bisogno per sentirmi davvero amata ed accettata totalmente. Questa cosa non viene mai fuori all’inizio, ma dopo qualche mese, quando le mie paure e le mie “complicazioni” emergono, che pero` non vengono mai davvero comprese dal ragazzo in questione, e anzi vengono in un certo senso ignorate e trattate con insensibilita` (che e` poi quello che ho provato per tanti anni con i miei genitori, per cui e` una cosa per me famigliare). Lo psicolog mi ha fatto notare che sono io la prima a non accettare questi lati di me, per cui inizialmente li respingo e inconsciamente li nascondo, e quando vengono fuori e` come se io non riuscissi a integrarli nella mia personalita` e a vedermi in modo completo.
@666, storia lunga e complicata, che pero` non e` il punto centrale della mia lettera.
@Claudiangelo72, probabilmente hai ragione, io non credo davvero nella riuscita delle relazione, ma e` davvero difficile creare un’immagine nella propria mente di qualcosa che non si e` mai visto o vissuto. I miei genitori hanno avuto una storia distruttiva, poi mia mamma ha continuato ad avere storie dello stesso genere per anni mentre io crescevo e vedevo tutte quelle situazioni orribili, che lei si portava in casa. I miei nonni hanno avuto esattamente la stessa storia che mia mamma ha avuto con mio padre (alcolismo, violenza, urla..). Mia madre col tempo e` diventata totalmente incapace di darmi amore, di accettarmi e di…
sostenermi. Si occupava solo di queste storie distruttive, dandomi dell’egoista e dell’insensibile per il mio tenermi a distanza. Como posso io immaginare che a me le cose possano andare diversamente? Come posso riconoscere una relazione buona da una che non la e`? Di sicuro so cosa evitare, cioe` uomini come quelli che mia mamma frequentava. Ma come sapere quale uomo invece puo` davvero essere quello giusto per creare una relazione vera?
Io davvero questo non so farlo, e si quando frequento una persona ho molte incertezze, ma allo stesso tempo mi impegno tanto per farla funzionare. Io gli ho detto che non c’era fretta perché lui non mi sembrava convinto, e non volevo fargli pressioni. Allo stesso tempo, ho paura che lui si trasferisca qui e poi le cose non funzionino.
So che c’e` solo un modo per saperlo, ma io ho lavorato tanto per arrivare a sentirmi piu` forte e indipendente, a crearmi un minimo stabilita` per la prima volta in vita mia, e non voglio buttarmi in qualcosa che potrebbe distruggere tutto questo in un attimo. Sinceramente mi sembra che gli uomini prendano queste cose con piu` leggerezza, soprattutto considerando che io ho tutto da perdere, lui no. Ha la sua casa, la sua famiglia, il suo lavoro che potrebbe riprendere facilmente. A me invece cosa rimarrebbe? E` possibile che una persona capisca davvero la mia situazione e mi trasmetta quella sicurezza di cui ho bisogno?
Da un lato vorrei fosse cosí semplice come nella mente di Rossella.. se un uomo ha intenzioni serie con una donna, chiede la sua mano..
” E` possibile che una persona capisca davvero la mia situazione e mi trasmetta quella sicurezza di cui ho bisogno?”
Cara, non tutti sono pronti a stare con persone complicate, con un vissuto difficile prendendosi cura di loro. Tante persone vogliono solo una vita semplice e il partner deve essere funzionale alla loro, semplice, esistenza.
Infatti non sono più convinto del fatto che esternare il proprio IO alla persona che si ama sia un bene, non sai mai come quella persona reagirà.
Per questo dico che dobbiamo prima salvarci noi stessi, poi magari, troviamo qualche persona gentile con cui condividere qualche cosa.
Carissima, io penso che le storie a distanza siano impossibili se non c’è stata almeno una fase iniziale di vicinanza. Giustamente è stancante viaggiare e la stanchezza fa rimanere muti e con poca voglia di parlare, soprattutto se si è agli inizi e si vorrebbe (com’è normale) essere sempre al top e fare cose carine anziché crollare dal sonno. Io come te ho avuto storie brevi sia per la giovane età, sia perché avevo un’idea poco chiara della coppia. Credo che questo valga anche per te, infatti le hai chiamate storie e non avventure, anche se brevi. È tutta esperienza comunque. Anche io sono stata in psicoterapia e ho un conflitto eterno con mia madre, questo è un bel problema. Guarda ti dico una cosa, sembrerà banale ma se mantieni un atteggiamento positivo verso gli altri senza cercare per forza una storia, la persona giusta arriverà e lo farà in silenzio
“È come se tu avessi innescato la tua modalità inconscia di profezia auto realizzante: questa storia, come tutte le altre prima di questa non potrà mai funzionare. Gli ostacoli sono troppi, non importa che lui cerchi di convincerti del contrario, che ti mostri soluzioni e possibilità. Tu riesci a scorgere solamente gli ostacoli e in questo modo il tuo copione si ripete sempre identico, mentre le tue convinzioni errate circa le relazioni si stratificano sempre di più dentro di te e concretizzando tutte le tue più remote paure.”
Claudiangelo72, osservazione estremamente interessante, e non solo per quanto attiene alle dinamiche amorose! sapessi quante situazioni, IN GENERALE, non decollano per l’ eccessiva chiusura mentale o emotiva di uno dei diretti interessati ? Nel caso specifico di michelle, è indubbio che lei ha qualche riserva su questo rapporto, e che sta prendendo tempo.
“Como posso io immaginare che a me le cose possano andare diversamente? Come posso riconoscere una relazione buona da una che non la e`?”
spezzando gli schemi mentali precostituiti, Michelle. e per fare questo devi anzitutto stare lontana dalle persone che ti condizionano negativamente ( e queste persone purtroppo a volte si trovano proprio tra i nostri familiari ), e in secondo luogo devi operare un lavoro PROFONDO sul tuo inconscio, perchè le esperienze brutte che hai vissuto nel passato hanno lasciato in te degli strascichi pesanti e stratificati che condizionano tutti i tuoi attuali comportamenti e le tue scelte, anche se tu non te ne accorgi. devi insomma RESETTARTI, un pò come si fa con un computer quando il suo sistema viene infettato da un “virus”, e ricominciare daccapo, dal NUOVO SISTEMA che adotterai ( quello del vivere le relazioni in modo sano ). Devi assorbire in maniera profonda il concetto che solo le relazioni SANE e di reciproco interscambio sono VERE relazioni, eliminando del tutto dal tuo inconscio le antiche credenze limitanti, quelle che derivano dal tuo passato. Non è un lavoro nè facile, nè indolore ( ci sono passata anch’ io! ). ma è l’ unico modo per riprenderti la tua serenità! Non ti so dire di preciso in quale modo raggiungerai questo “resettamento” della coscienza, ognuno ha il suo sistema. Potrebbe essere utile anche parlarne con il tuo psicoterapeuta.
“Tante persone vogliono solo una vita semplice e il partner deve essere funzionale alla loro, semplice, esistenza.
Infatti non sono più convinto del fatto che esternare il proprio IO alla persona che si ama sia un bene, non sai mai come quella persona reagirà.”
ets sono pienamente d’ accordo. da quello che ho avuto modo di constatare fino adesso, sono davvero pochi al mondo i rapporti in cui vi è una vera e profonda condivisione tra i due partner. La tendenza generale è più quella di trovare qualcuno che sia congeniale alle proprie esigenze, e che non venga percepito come una persona troppo “impegnativa” da un punto di vista umano.