Vorrei esordire con una provocazione bella e buona: ebbene, prima di scrivere questa lettera non vi nascondo che stavo canticchiando “la marsigliese”, il motivetto dell’inno francese… Per la cronaca, non sono impazzito e non sono uno di quelli che ce l’ha con l’Italia, io amo la mio paese e lo stimo per tutto quello che rappresenta con la sua cultura e con il suo passato, diciamo che il presente e il futuro (oltre quelli che lo governano) mi stanno un pochino meno bene.
In principio giornali e telegiornali ne hanno parlato, però noto con un certo dispiacere che ultimamente le notizie delle proteste e dei sindacati francesi stanno arrivando col contagocce, per non dire che non ci stanno arrivando praticamente più. Qualche giorno fa montava alla grande la protesta in tutta la Francia, il governo voleva cambiare la legge sul lavoro e sulle pensioni, ma il popolo non era d’accordo e con l’ausilio dei sindacati ha sollevato una signora protesta. Che sia arrivata qualche telefonata dai piani alti e che ha messo fine alla documentazione di tutto ciò? Non lo so e non voglio saperlo, forse quello che ho appena detto è un’altra provocazione delle mie, ma il dubbio mi viene, eccome se mi viene. Dopotutto, non siamo forse in Italia?
C’è una certa rivalità tra noi e i francesi, questo è risaputo, sicuramente tutto è dovuto a quella sorta di “narcisismo” che hanno loro, a quel loro ego unito anche a un pizzico d’invidia, forse se si volessero un pelo più bene e guardassero un po’ meno quello che facciamo noi, ci vorremmo tutti un po’ più bene. Io personalmente non ce l’ho con loro, anzi i francesi che ho avuto modo di conoscere che sono stati anche simpatici, sono stato a Parigi e l’ho trovata una città assolutamente magnifica, detto questo non nascondo che ammiro maledettamente ciò che stanno dimostrando. Attenzione, specifico meglio, non ho detto che ammiro quello che stanno facendo, perché mettere in ginocchio un intero paese, bloccare i trasporti, i servizi, non è sicuramente un bell’esempio, però dal punto di vista dell’unità popolare e nazionale, forse sotto sotto ci stanno insegnando qualcosa.
Già, poverini, avevano un po’ il dente avvelenato col fatto che la first lady è italiana (anche se la cara vecchia Carla Bruni di italiano non ha più niente e non vuole più avere niente), poi ora che le stanno toccando il lavoro e la pensione gli girano, e non poco. Noi capiamo perfettamente, perché anche in Italia succedono di queste cose, anzi, non è passato molto da quando hanno preso anche da noi un provvedimento simile, eppure mi risulta che le reazioni siano state abbastanza differenti.
Loro non sono d’accordo, loro vanno tutti in piazza e ci restano finché non ottengono ciò che vogliono, mal che vada si ragiona. Noi invece non siamo d’accordo, ci lamentiamo, andiamo in piazza una mezza giornata di un venerdì mattina, poi tutti allegramente a godersi il weekend, tanto pensiamo alle partite di calcio, ai sindacati che pensano solo ai propri interessi, a tutte le porcherie che ci passa questa tv sgangherata, tutto tranne la protesta che si sta verificando in Francia. Insomma, da noi è proprio vero il detto che recita “passata la festa, gabbato lo santo”.
Mi rincresce tantissimo scrivere queste cose, mi rincresce ancor di più dover ammettere che questo mio pensiero, ma purtroppo devo riconoscere che la mia opinione è la seguente: italiani sono troppo buoni, oppure troppo stupidi, si credono furbi ma non si rendono conto che si fanno fregare dagli stessi furbi che li hanno messi a dirigerli, siamo molto frammentati e disuniti malgrado il nostro immenso potenziale, ci guardiamo tra di noi e ci critichiamo, abbiamo usanze e culture troppo diverse, non riusciamo ad avere un’identità nazionale che non riusciamo a essere solidali tra di noi. Non voglio addentrarmi in tutti i soliti problemi sociali e mediatici che metto in tutte le minestre che preparo, però purtroppo quanto sta accadendo in Francia, anche se non riguarda assolutamente noi, mi fa terribilmente riflettere.
Ciò non toglie che i francesi abbiano dei gusti veramente orribili: avere come icone personaggi del calibro di Carla Bruni o Monica Bellucci, mi fa essere orgoglioso di essere italiano, anche se neanche a farlo apposta sono italiane che loro!
Un saluto tutti, io torno a canticchiare quello che stavo canticchiando prima…
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Categorie: - Riflessioni
Madonna, questo discorso è completamente xenofobo…
Cosa conosci della cultura francese per dire questo?
Niente.
Ciao. Sarò anche xenofobo, può darsi, forse conoscerò anche poco della cultura francese (pur essendo stato in Francia 2 volte, una delle quali a Parigi, e avendo avuto una cara amica d’infanzia francese), però credo che tu non abbia inquadrato bene il senso della mia lettera.
Il messaggio che ho voluto lanciare, tralasciando i gusti dei francesi, è proprio incentrato sul fatto che loro sono molto più patriottici di noi italiani, sono molto più legati alla loro lingua (forse anche troppo) e quando qualcosa non va loro bene, si riuniscono e sanno essere coesi nel dimostrare il loro disappunto.
In Italia invece, siamo senza identità nazionale, sappiamo solo criticare e lamentarci, però non siamo capaci di far valere le nostre ragioni tutti insieme, proprio per questo motivo le vicende delle proteste sul lavoro dei francesi sono state beceramente oscurate da TG vari e trasmissioni televisive: troppo pericolose per l’elettorato italiano??
Forse conoscerò poco della cultura francese, magari conoscerò poco anche di quella italiana, però se volevo criticare un popolo, questa critica era rivolta agli italiani e non certamente ai francesi.
Ti consiglio di rileggere bene la lettera e non solo le ultime cinque righe, inoltre ti conviene fare un esame un po’ obiettivo di come siamo ridotti in Italia, prima di dire che sono xenofobo.
Ciao.
Non ho capito cosa c’entra la xefonbia con il discorso lucido e obiettivo di magirama.
Che siamo due popoli con una sotria diversa, è risaputo, ma non c’è odio ne risentimento nei confrnti dei francesi,
piuttosto, io ci vedo e condivido un’ asenza totale di informazione dei fatti che stanno mettendi a dura prova IL POTERE in francia. La scrivo io la frase xeonofoba, come recitava un catello nei mondiali del 2006 ” E ADESSO RIDATECI LA GIOCONDA” TS
Innanzitutto, Toroseduto: grazie di esistere!! Meno male che ci sei tu a ricordarmi che gli italiani non sono tutti completamente rincoglioniti, qualcuno sano c’è ancora e tu ne sei la prova. Troppo pochi però, troppo pochi.
Se devo dirla tutta, la cosa che più mi dà fastidio non è l’essere messo in discussione o essere criticato per i miei commenti, bensì lanciare un messaggio chiaro e vedere che questo non viene minimamente recepito, anzi, vedere che viene colto e commentato (peraltro male) uno spunto del tutto insignificante! Assurdo!! Ragazzi, italiani, cari connazionali, ma siamo veramente a questi livelli?!? Siamo veramente messi così male?!?
Agli italiani è stata negata la cosa più importante: la propria italianità. Questo è il vero senso del mio messaggio. Il mio intento non è criticare i francesi, non ho nulla contro di loro e non è assoluamente vero che detesto chi è diverso, casomai provo persino ammirazione per loro che nel bene e nel male amano seriamente la loro patria e sono uniti.
I francesi hanno saputo fare una rivoluzione e quando li toccano sul vivo, scendono tutti in piazza e fanno sentire la loro voce con le buone o anche con le cattive, noi italiani invece sono più di 30 anni che lo prendiamo in quel posto, ci lamentiamo, facciamo cortei inutili, ma non siamo capaci di fare nulla, per noi solo “panem et circenses”. La cosa più scandalosa e vergognosa è che poi i network e i mass media minimizzano le cose, all’occorrenza le oscurano, le manipolano, fanno il gioco del palazzo, poichè le notizie “scomode” o chi desidera mettere le cose a posto viene messo a tacere alla radice, viene accantonato. Di fronte a tante parole, c’è stato un sindaco che nel mezzogiorno ha cercato di fare qualcosa, di far valere la legalità e l’onestà: è stato ucciso! Ebbene, inutile nascondersi, l’Italia è questa, non quella “buonista e dell’amore” che ci spacciano i nostri ridicoli politici con le loro chiacchiere insulse. Gli italiani hanno questo e forse un po’ se lo meritano.
Una cosa che magari sopporto poco dei francesi è che sono fissati con la loro lingua, per loro esiste solo quella. Beh, a pensarci bene, non è mica un male! Loro almeno hanno qualcosa di cui essere orgogliosi, poichè è parlata in vari paesi del mondo e loro la conoscono veramente bene. Noi invece, in Italia, la massacriamo continuamente, basta vedere in TV che razza di idioti, ignoranti e abominevoli passano per farsi un’idea del nostro livello culturale.
Purtroppo è così, le cose importanti (come le proteste dei francesi) vengono oscusate, mentre i “grandi fratelli”, le cazzate, le risse televisive o il calcio rimangono lì sempre utili a rincoglinirci e a tenerci buoni. Per la cronaca, a me questa storia del digitale terrestre proprio non va giù, ritengo che sia un passaggio inutile e becero per vendere televisori e innalzare gli abbonamenti a Mediaset Premium, che poi sinceramente spendere quattro soldi per vedersi due stupide partite di calcio e il grande fratello 24 ore al giorno è ridicolo. Chiedo scusa per questa parentesi, ma ritengo faccia parte del “calderone”.
Purtroppo in Italia il potere è gestito sempre dagli stessi soggetti che nella loro ignoranza e nei loro interessi governano sempre allo stesso modo, sono solo dei furbetti che governano un popolo di ottusi e di altrettanti furbetti. Per questo oggi siamo qui a parlare dei francesi, perchè la verità è che da noi tutti vogliono entrare in politica, mettere “le mani in pasta” allo scopo di far andare le cose secondo i propri interessi. Eh, ma si sa, noi siamo il popolo sovrano, loro sono al nostro servizio, sono tutte cazzate! Io quando sento queste cose avrei voglia di far volare la TV fuori dalla finestra.
Caro Toroseduto, quando abbiamo vinto i mondiali del 2006 (e qui non entro in merito alla questione sportiva) ho visto delle scene tristissime: le vie dei centri piene di gente che combinavano le follie più disparate, vincere quelle partite ci faceva sentire autorizzati a sfasciare tutto o a commettere atti vandalici di ogni genere, la frase “ridateci la Gioconda” è stata la caduta di stile peggiore, c’erano in giro centinaia e centinaia di persone festose con le bandiere, scene che non si vedono mai se non per il calcio, l’unica vera circostanza in cui ci sentiamo veramente uniti e veramente nazionalisti.
Il vero guaio è che poi a fare i bastian contrari si inizia a odiare l’Italia, a detestare qualsiasi cosa riguardi il tricolore, questo mi dispiace. Sinceramente credo che non sia una soluzione ai problemi, gente come Carla Bruni ha tutti i diritti di vivere dove vuole, come vuole, sposare anche un premier straniero e fare la first lady altrove, però dire che “non si sente italiana” è un’offesa ai suoi connazionali veri, uno sputo bello e buono nel piatto dove ha comunque mangiato.
Riflettiamoci bene perchè questa benedetta Italia è messa veramente male in tutto e per tutto.
Caro magirama, la mia voleva essere una sberla al cacio e ai calciofili che si sentono di tirar fuori il tricolore solo ed esclusivamente nelle partite di calcio.
Si vedono più bandiere verdi quando la lega tiene i suoi comizi. Hanno ripudiato il tricolore ma continuano a nutrirsi alla faccia del tricolore e di quanti per esso han sputato sangue.
E’ una delle tante anomalie che girano in questo nostro sgangherato paese. Complici (ormai sono gli unici) di berlusconi e c. a farci scivolare nelle strisce dei quotidiani stranieri. Siamo diventai la barzelletta preferita dai network stranieri.
Fortuna che si sente nell’aria che siamo agli sgoccioli, per quanti di noi, fieri di appartenere alla nazione di artisti che nessun’altra nazione può vantare – inutile elencarli, sono tanti. Calpestati ogni giorno di quest’accozzaglia di opportunisti che non ha precedenti nella storia d’Italia. Mi piacerebbe che fosse ancora in vita Indro Montanelli. Che rinunciò alla direzione del GIORNALE,
affermando che mai sarebbe stato il direttore di uno come berlusconi
“Che mente anche quando dice uba bugia” sue testuali parlole, lungimirante e italiano fino al midollo, aveva visto giusto.
Spero solo che da queste consunte ceneri nascano uomini polici degni di tale incarico. Ho gustato con piacere il discorrere del sindaco di Firenze, di cui mi sfugge il nome, ho sentito un’aria fresca, capace di spazzare via senza sforzo il putridume che da decenni si nutre di opportunismi e voltagabbana. Tocca a noi spalancare queste finestre e ridare un indirizzo preciso alla politica italiana, con il nostro voto. Scegliere i nostri dipendenti, come cita B.Grillo. Con coraggio e decisione fare a meno delle cose del presente troppo vicino e invischiato dalle lordure del passato. W L’ITALIA TS
Toroseduto, ti quoto tutta la vita! Hai detto delle cose molto giuste che condivido. Vorrei porre l’accento su una cosa: tu hai scritto “W l’Italia” ed è una cosa bellissima, perchè in fondo l’Italia bisogna amarla. Io lo dico così: “W l’Italia, ma ABBASSO QUESTA ITALIA”, questo paese fatto da gente brava ma molto ingenua, furbetta, tenuta di proposito indietro da una massa di governanti ridicoli che hanno trovato il modo di approfittarsene, sia dei beni del paese e sia della gente che vi abita. Io l’ho detto e lo ripeto: un tempo c’era il fascismo e si sapeva, oggi c’è un regime ben peggiore del fascismo e nessuno se ne rende conto. Mussolini usava olio di ricino e manganelli, oggi è assurdo parlare di queste vecchie di oltre 60 anni, però la verità è che siamo messi peggio. Oggi abbiamo l’immagine del politico intoccabile, del politico potente e rispettabile malgrado le nefandezze che commette a danno del suo paese e dei suoi connazionali (questo vale anche per banchieri, industriali e compagnia bella, che forse sono persino peggio), uomini che NON PRODUCONO NULLA se non i propri interessi, che si nascondono dietro i mass media palesemente manipolati, dietro le loro guardie del corpo, dietro ai vetri scuri di un’auto blu (pagata da noi) o dalle mura del palazzo.
Oggi un’azienda, anche abbstanza grossa, che deve fare dei tagli, preferisce licenziale o mettere in cassa integrazione centinaia di operai che si spaccano la schiena per 1000 euro, che hanno una famiglia da mantenere, piuttosto che cacciare a calci quattro dirigenti in croce che si mangiano milioni senza far nulla… Anzi, se li devono mandar via, danno loro delle corpose buone uscite e stendono pure il tappeto rosso. Questa è la mentalità moderna.
Dici bene riguardo il calcio e i suoi appassionati, purtroppo questo “giocattolo” è uno degli elementi con cui il popolino viene sottomesso e distratto, oltre che disunito, questo così come molte altre porcate mediatiche che arricchiscono gli opportunisti e la gentaglia capace solo di lanciare messaggi falsati e diseducativi. Cosa imparano i giovani?? Imparano che è inutile studiare e laurearsi in scuole scadenti per poi andare a friggere le patatine nei fast food, è molto meglio fare il calciatore, la velina, andare in TV a sparare minchiate perchè se fai così hai maggiore attenzione, le luci della ribalta, più sei un imbecille e più sei famoso, grasso e ricco.
A me viene da ridere quando poi si parla degli italiani all’estero e della “fuga dei cervelli”: cosa può pretendere di ottenere un giovane valido e volenteroso in questo paese fatto di raccomandazioni, raggiri e servizi scadenti? A me dispiace dirlo, ma io sono proprio uno di quelli che ha scelto di lavorare all’estero e che ha la fortuna di dissociarsi leggermente dalla realtà italiana, sarò stato fortunato, sarò stato abile, ma basta superare il confine di pochi chilometri per rendersi conto della differenza. Parlo per esperienze che vivo ogni giorno.
Questa Italia, capace solo di adeguarsi alla disonestà, alla criminalità e alle porcate mediatiche, non si sta rendendo conto che la presa per i fondelli è al suo culmine, hai perfettamente ragione caro Toroseduto, ormai siamo alla frutta. Meno male direi… Peccato che ci aspettano tempi duri.
Se le cose andassero bene, come dovrebbero, saremmo più ricchi e potenti degli Stati Uniti, saremmo primi in tutto, abbiamo una storia e una cultura pieni zeppi di eventi e personaggi leggendari, invece siamo sempre qui a fare i conti con una realtà da lacrime e disperazione, a sospirare per 11 rembambiti (peraltro strapagati) che prendono a calci un pallone e a sventolare la bandiera solo quando vinciamo un’inutile partita di calcio. Ma vogliamo parlare di giornali e TG manipolati? Dei calendari e dell’editoria? Della TV spazzatura? Quando e se arriveranno le elezioni, noi non dovremmo andare a votare con l’intento di mettere una “X” sul simbolo del nostro partito preferito con la speranza che cambi le cose (o che almeno faccia i nostri interessi), poichè stiamo solo facendo parte del gioco, ci stiamo facendo trattare come degli handicappati a cui basta una croce per firmare la condanna a morte. No, dovremmo andare là tutti insieme e occupare i seggi, fare una protesta collettiva nazionale, boicottare completamente la politica e tutti i suoi ridicoli rappresentanti, ad impegnarci attivamente per riprenderci la nostra Italia.
Tu hai tirato in ballo la Gioconda… Leonardo ci sputerebbe in faccia se fosse qui! Quando lui è morto, molte delle sue opere sono state trafugate e distrutte proprio da quella gentaglia che naviga nell’oro e che chede una firmetta per avere qualche soldo da destinare ai poveri, anche questa è una faccia di un’Italia assolutamente corrotta e ottusa, perchè mi dispiace doverlo dire, ma se in Italia c’è uno pseudo-fascismo, nel Vaticano c’è qualcosa di simile, poi, con un leader tedesco…
Caro amico magirama,
credo che tu sia molto giovane,anzi,mi sembra di ricordare di aver letto,in un tuo commento,che hai l’età di 28 anni. Siamo coetanei ed è proprio l’esiguità dei nostri anni che non ci permette di poterci abbandonare all’accettazione passiva dello status quo o alla denuncia sterile dello stesso.
Gli anni che verranno è il nostro futuro che ci appartiene e sinceramente non ritengo più fortunato o più abile o più scaltro chi,per le più diverse ragioni,si trova a stare lontano da questa Italia degradata e ridotta a letamaio delle idee,delle passioni,delle speranze ecc. Questa Italia offesa e umiliata da una turba vile e indegna può e deve essere,a mio trascurabile avviso,riscattata,liberata,emancipata o forse, più semplicemente,salvata da un carattere (individuale e collettivo) appassionato,generoso e fiducioso che con una carica emozionale e una spinta ideale portate all’estremo,al diapason direi,sappia andare oltre. Oltre la mediocrità degli egoismi,oltre l’ignavia o la pavidità dei più,oltre le diffidenze o indifferenze. Abbiamo bisogno di scoprirci capaci di un respiro ampio di libertà pur vedendoci oppressi da una cappa acre e minacciosa,abbiamo bisogno di tensione morale,ideale ed emozionale per provare a credere che qualcosa può migliorare,per provare ad agire,ad impegnarsi,a fare.
In sostanza,caro amico,volgarmente parlando,sto dicendo che a nulla serve denunciare a distanza,stando in disparte,arroccati nella propria turris eburnea (bada che non sto dicendo che tu fai questo) a rimpiangere una bellezza trascurata e non valorizzata ma impegnarsi in prima persona,metterci la faccia,esporsi senza timore e senza vergogna,combattere senza odiare per un sogno di libertà,di purezza e di speranza e fiducia da stringere con rabbia e poesia per far rivivere quella bellezza che è nostra e ci appartiene me che ci interpella e ci impegna.
Gli studiosi di etnopsichiatria (altra scienza/scemenza) parlano dell’italiano comune come di uno intriso di malumore e impossibilità davanti a quei drammi e malesseri che si fanno sgomento collettivo. Vogliamo superare questi luoghi comuni con impegno,attenta sensibilità,lealtà e fedeltà alle nostre scelte di vita?
Le tue parole e la tua attenzione mi danno l’impressione che tu non sei uno che si arrende al facile fatalismo.
Alors bon chance mon ami et bonne chance à la notre Italie!
Alessandro