Salve a tutti, sono una ragazza di 32 anni fidanzata con un ragazzo della mia stessa età, stiamo insieme da quasi 5 anni. Ci siamo conosciuti in un periodo dove io abitavo da sola, quindi abbiamo passato il primo anno insieme, dal secondo anno lui è dovuto trasferirsi nell’azienda di famiglia per aiutare nel lavoro e quindi io lo seguito trasferendo a casa sua con i suoi genitori, sono rimasta lì per quasi 3 anni e mezzo ma un bel giorno abbiamo avuto una forte litigata e lui mi ha buttato fuori di casa. Io non sapendo dove andare ovviamente mi sono rivolta ai miei genitori che sono venuti in mio soccorso ma quando sono arrivati mio padre non ha avuto una reazione bellissima urlando che dovevo lasciare perdere – ” certa gente”, ( premetto che fra le famiglie fino a questo momento non c’era stato nessun conflitto) da questo è nato il problema che io sono tornata dai miei quindi ormai ci vediamo solo il fine settimana e lui non vuole assolutamente avere a che fare con tutta la mia famiglia compresi nonni e zii. Per lui l’unica soluzione è quella che mio padre dovrebbe chiamare i suoi per chiedergli scusa, ma so che questo non accadrà mai e quindi non so come comportarmi qualcuno saprebbe aiutarmi?? Grazie per aver letto il mio sfogo
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Amore e relazioni - Famiglia
Un giovane sotto i trent’anni tende ad essere più generoso nei sentimenti. Crescendo, quando mancano delle basi di vita familiare, si potrebbe manifestare una sorta di leggera insofferenza che in genere viene compensata dal senso del dovere. Ma tanti continuano ad essere gli uomini che prediligono l’ambiente domestico, che si occupano materialmente della famiglia, e questa preferenza li porta a neutralizzare una serie di paure ancestrali. Questo dipende da come sei cresciuto, non è questione di malvagità. Questo comportamento antisociale può ferire quando si vive la piazza perché i doveri familiari sono alla base degli altri doveri sociali, ma quando si tiene ad una persona si cerca di minimizzare perché alla base di tanti problemi di comunicazione c’è il progresso vissuto senza restare con i piedi per terra. Io ad esempio sono una persona che si sente veramente realizzata quando può sprofondare nella sua solitudine, che non arriva mai a stringere rapporti che le potrebbero precludere la possibilità di esistere per sé stessa perché non faccio le cose per apparire e quando sono presente manifesto una volontà che rende possibile una comunione autentica.
Mi rendo conto che questa distanza potrebbe essere male interpretata, ma se mi avvicinassi troppo non sarei credibile o non sarei gradita perché orientata verso un rapporto di tipo intellettuale che prevede anche lo scontro dialettico. L’amicizia tra un uomo ed una donna, quando non nasce quando sei una madre di famiglia, ti porta a ricercare un equilibrio rispettoso del suo status sociale e della sua natura. Anche l’amicizia tra donne. Anche se ci si vede di meno si resta in contatto, quando di fondo c’è una stima. Quando non c’è stima non si apprezzano gli intenti pacificatori perché si fa dipendere la pace da un ideale che soffoca le aspirazioni della vita.
ti sei trasferita a casa sua coi suoi genitori!?scusa ma non sono riuscito a leggere altro
Quando le famiglie influenzano un rapporto non è mai una cosa buona, ma non è neanche una cosa buona essere cacciati fuori. Io ci metterei un punto.
Ciao..da ciò che scrivi penso che i tuoi genitori facciano bene a dirti di evitare certe persone. D’altronde qui la domanda sarebbe un altra: ti sembra normale che in seguito ad una litigata ti butta fuori di casa?
Se siete una coppia nella vita ne avrete di difficoltà..e se questo è il modo in cui le affronta non penso sia molto maturo. Più che sistemare il rapporto tra lui ed i tuoi, a mio avviso dovresti sistemare il rapporto con te stessa.
Se fossi fidanzato e la mia presunta compagna mi mettesse alla porta non mi vedrebbe più neanche con il binocolo..
Sicuramente la frase incriminata non è facile da digerire però penso che bisognerebbe anche contestualizzare la situazione e le motivazioni che hanno portato a una simile esclamazione. Quale padre di fronte a una figlia che ti chiede aiuto magari dopo averne viste tante, sull’onda della rabbia del momento non si lascia andare a esternazioni poco carine? Io non credo che uno di punto in bianco si esprima cosi negativamente se non ci sono trascorsi spiacevoli antecedenti. Fammi capire, tuo padre che cosa avrebbe dovuto fare? Sorvolare passivamente sul fatto che la figlia venisse sbattuta fuori casa ed elogiare lui o la sua famiglia per non essersi esposti a favore di un dialogo pacificatore sfociato a un gesto cosi estremo ed impulsivo? Se parliamo di errori non ce ne uno che si salva e tutti dovrebbero scusarsi con tutti. Iniziasse anche il tuo lui a prendersi le responsabilità di quanto accaduto facendo mea culpa e si prodighi per stemperare le tensioni sviluppate dal vostro litigio e ricreare un clima sereno se veramente ti ama e crede in questa storia. La soluzione è l’autocritica e un minimo di buonsenso.
Ovviamente d’accordo con il commento di Maestoso
TI BUTTA FUORI E CI STAI INSIEME? MA CI SEI O CI FAI?
Grazie per le vostre risposte a parte confusa60 che poteva evitare di scrivere se deve offendere, per me è la prima volta che scrivo un commento e se lo fatto è per sentire i pareri degli altri purché siano costruttivi. Grazie ancora a tutti 🙂
Fossi io non farei conoscere i genitori al mio fidanzato ed io non ci tengo a conoscere i suoi anche perché vengono fuori i problemi scritti sul post