Caro Direttore,
leggo sempre con piacere la rubrica sul “Giornale”, per la pacatezza e chiarezza delle opinioni sui temi più diversi, e vorrei un suo parere su un argomento che forse non interessa tutti, ma è certamente di attualità.
Sul Corriere di ieri Piefrancesco Majorino ha dichiarato che (a Milano ma non solo) l’edilizia residenziale per le fasce deboli è praticamente inesistente e quindi verranno apposti nuovi vincoli nel PGT. Questi vincoli (che per gli interventi oltre mq. 10000 esistono dal 2014 e non hanno prodotto granchè, ad uno di questi pochi ho anche partecipato) sarebbero estesi alle aree di mq.5000 o addirittura 3000 (non lo dice Majorino ma ne ha parlato l’Assessore Tancredi) in tutte le zone di Milano, obbligando in pratica l’operatore (dopo aver acquistato l’area o l’immobile a prezzi di mercato) a vendere appartamenti da 10.000 euro/mq. a 2800 euro/mq. Dato che gli imprenditori sanno fare i conti, è evidente che saranno costretti ad aggirare il vincolo e i nuovi alloggi sociali saranno sempre meno. Non è chiaro perchè il Comune di Milano ritenga che basti apporre un vincolo per ottenere un risultato : sia negli anni’30 (quartieri Lorenteggio, Harar o Barona) sia tra il 1960 e 1990, il gran numero di quartieri sociali è stato sempre edificato rispettando un criterio commerciale e di corretta retribuzione dell’operatore, intervenendo volta a volta con finanziamenti pubblici, cessione di aree comunali a titolo gratuito, mutui agevolati, assenza di oneri urbanistici. Il Comune ha un patrimonio residenziale (per ora, finchè non crolla) enorme, in larga misura inutilizzato e così anche foriero di problemi sociali. Perchè invece di apporre vincoli non convenziona la ristrutturazione del proprio patrimonio agli Operatori privati o alle Cooperative, ricavandone un 40/50% di alloggi ristrutturati da assegnare alle famiglie bisognose? otterrebbe a costo zero qualche migliaio di alloggi, realizzando anche un calmiere effettivo del mercato immobiliare di questa fascia.
Grazie dell’attenzione
Claudio Fazzini
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