Caro direttore,
mi trovo in una posizione di profondo sconforto e disperazione, e ho tanto bisogno di un suo consiglio. Le racconto la mia storia. Studio e vivo ad Oxford. Ho un fratello disabile grave e da sempre ho cercato la figura fraterna negli altri: nei cugini prima, negli amici dopo, ma non sono mai riuscito a instaurare un rapporto speciale con nessuno. Credo di avere una concezione idealizzata del “migliore amico”, lo vorrei come un alter ego. Ho sempre e solo avuto storie con ragazze, ma mai nulla di troppo serio. L’anno scorso ad ottobre incontro un ragazzo in piscina. Inglese, carino, biondo, carismatico, dolce, mi confessa subito di essere bisessuale e inizia a corteggiarmi da subito. Io mi sento confuso e all’inizio persino irritato. Mi chiama ogni giorno, vuole vedermi sempre, si arrabbia e mette il muso se un giorno non ci vediamo. E’ il ragazzo più dolce e carino cha abbia mai visto, mi prende, lentamente cedo. Viviamo una storia intensissima. Lui viene a dicembre per Natale a trovarmi a Roma, poi viaggiamo insieme, andiamo a Venezia. Venezia mi fa innamorare perdutamente di lui. Per la prima volta mi sento amato e amo. Torniamo ad Oxford, lui mi vuole presentare alla famiglia. Resto un weekend a casa sua con i suoi, lego subito con i suoi genitori, la madre mi adora, ma…. c’e’ un ma… a fine febbraio doveva andare a San Francisco per due anni per un post doc… E’ indeciso, non sa cosa fare, mi dice che se mi avesse conosciuto prima che avesse firmato il contratto non avrebbe mai pensato di andar via, ma c’e’ un contratto firmato, una grande opportunità…Non gli ho chiesto di non andar via, so che è importante per lui… Quando parte mi sento morire, gli supplico di poterlo raggiungere, dice che dovrei trovare qualcosa da fare però, che non vuole che lasci tutto per lui. Non crede che possiamo avere una storia a distanza per due anni. Due anni sono tanti. Una sera su skype io piango tanto, mi avvilisco, gli dico che senza di lui non posso vivere, che se non torna mi sarei ammazzato. Si spaventa tanto, chiama la mamma, era notte ad Oxford, una notte infernale. Da quel giorno è cambiato, mi tratta come amico. Ci sentiamo ogni giorno, ma come “amici”. Io vado a trovarlo con la madre a San Francisco per tre settimane, sono ospite della madre nella casa che ha affittato per un mese, (lui vive in una camera piccola di college), lui viene a dormire nel weekend o vado io da lui, e ci vediamo anche durante la settimana, giochiamo, nuotiamo, parliamo tanto, stiamo bene insieme, ma come “amici”. Una sera si crea tensione sessuale, c’e’ chiaramente una forte attrazione tra noi ma dice che non gli sembra una cosa giusta da fare, e non succede nulla. Non c’e’ nessun altro, ma io non so cosa fare. Lo penso sempre, lo amo, ci sentiamo ogni giorno, oggi arriva ad Oxford per tre settimane. Dice che sarebbe troppo intenso per me dormire con lui. La madre, che mi vuole bene e mi scrive ogni giorno, dice che è terrorizzato dalla mia reazione, io ho paura di averlo perso per sempre. Che devo fare? Gli ho fatto capire che era un momento di pazzia dovuto dalla turbolenza di emozioni, dal sentirmi abbandonato, rifiutato. Ma ora per lui sono “un amico”. Gli ho detto che non possiamo essere amici, che non potrei vederlo con qualcun altro acconto. Ho fatto altre sciocchezze, onestamente. Poche settimane dopo la sua partenza, lo contatto su un sito di incontri gay del quale lui mi aveva detto che si era iscritto per conoscere gente a S.Francisco. Capisce che sono io e rimane male. Io confesso tutto, mi scuso, mi perdona ma mi dice che il mio amore è diventata ossessione. Non sono ossessionato, credetemi, sono solo molto molto innamorato. Non ditemi di allontanarlo, di dimenticarlo, perche è troppo importante per me.
La ringrazio se vorrà aiutarmi e darmi un consiglio,
Sebastian.
VF b
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Categorie: - Amore e relazioni - Gay
Sai, credo che io al posto del tuo ragazzo avrei reagito allo stesso modo. Forse, oltre che spaventato, e’ rimasto anche un po’ deluso dal tuo comportamento, forse si aspettava da te un reazione piu’ equilibrata, piu’ tranquilla. Insomma aveva fiducia di te ma ora forse non piu’, come fa a lasciarti solo per due anni dovendo vivere con l’angoscia che tu faccia qualcosa di sbagliato?
Ora cerca di calmarti, fagli vedere che stai bene, amore non vuol dire usare l’altro come una stampella. Piano piano vedrai che si riavvicinera’, devi solo avere pazienza.