Buona sera a tutti, sento davvero il bisogno di parlare dal mio male a qualcuno.
Ho alle spalle una situazione famigliare difficile,nella quale non è presente alcun tipo di dialogo, più che altro c’è violenza psicologica; sono circa 6 anni che, a causa di un trauma di mio padre, a casa mia regna il silenzio oppure continui litigi e urla.
In amore forse va anche peggio, sono uscita da una relazione in cui il mio ex ragazzo quasi mi insultava per il fatto che mi rifiutavo di avere rapporti sessuali con lui, mi diceva “prima o poi dovrai darla a qualcuno” io ci stavo molto male perché avevo dei saldi principi ma che mandai all’aria perché pensavo di amarlo (sono cresciuta in una famiglia dove il sesso è tabù, i miei genitori hanno una mentalità molto chiusa) ero succube e per non perderlo a volte cedevo, ma dopo aver toccato il fondo ed essere rimasta a letto per vari giorni a causa di una gastrite, alla fine, trovai la forza di lasciarlo.
Mi trovo qui, a scrivere questa lettera, perché ora ho trovato di nuovo l’amore, forse ho ancora più problemi di prima.
Lui, fino a poco tempo fa, era paziente, amorevole e mi faceva sentire amata, era tutto ciò che stavo cercando e che ogni ragazza vorrebbe; ma è da un mese o poco più che tutto sta cambiando… entrambi siamo stressati per la scuola e per altri fattori, ma lui al contrario di me, fuma tanta erba per svagarsi con la mente. (tendo a precisare che si comporta in modo arrogante solo con me). E’ cambiato totalmente ma ciò che mi rende ancora più frustrata è il fatto che lui cerca il mio aiuto ma non alza neanche un dito per riprendersi; più volte cercavo di spronarlo ma non cambia nulla.
Io lo amo ma è più di un mese che piango tutti giorni e perdo peso a vista d’occhio, non riesce a vedere e capire che sto male anche io, che mi sto consumando per dare una mano a lui. Non voglio assolutamente arrivare a chiedergli una pausa di riflessione ma davvero in questo stato non posso più andare avanti, tutto scorre ed io non riesco a trovare la forza di rialzarmi. I miei genitori non si preoccupano del mio dolore, anzi addirittura pensano che io sia pazza. Spero di ricevere presto una risposta, ringrazio tutti coloro che mi hanno letto.
p.s scusate per gli errori, non sono mai stata brava ad esprimere a parole le mie emozioni.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
ciao, vista la situazione spero di darti un consiglio adeguato. Dovresti fare un chiaro discorso al tuo ragazzo e dirgli che lo aiuterai solo se anche lui inizia ad aiutarsi, se no (e lo dimostrerai) ti allontanerai da lui, anche a costo di perderlo. Fagli capire quanto ti fa male vederlo così ma anche che può contare su di te e che tu speri di poter contare su di lui. L’erba non è la soluzione e anche io ero stressata prima dell’esame di maturità, ma mai ho fatto uso di droghe o alcol, digli che se si vuole sfogare può parlarne con te, che per rilassarsi basta una serata insieme al cinema. Altrimenti, se dopo tutto questo e a distanza di tempo, non cambia, lascialo. Non puoi portare tu i pesi delle vite degli altri e trascurarti, non sei una nullità e per questo devi amare anche te stessa.
Ma quanti anni avete? Sembra quasi che siate semplicemente dei ragazzini (lui uno stile fattanza che prima o poi smetterà e comunque non c’è nulla di male nel fumare erba) tu la classica rigida ipocondriaca che si crea problemi da sola. Potrei sbagliarmi perché hai omesso troppi dettagli. Ti va di approfondire?
Mary, ti sei espressa molto chiaramente. Non puoi risolvergli tu i suoi problemi se non li affronta lui e non sei un pungiball su cui sfogarli. detto cio’ hai fatto bene ad ascoltare il tuo disagio con l’ex, ma cerca di imparare via via ad ascoltarti di piu’ prima di arrivare a somatizzare. anche se, se davvero vivi nella tensione di quel genere in famiglia avrai imparato ad adattarti e ad ascoltare meno per tirare avanti. il fatto che tu abbia lasciato l’ex, seppure prima tu ti sia andata contro per timore di perderlo, vuol dire che comunque la tua volonta’ e’ di star bene, anche se la paura di non essere accettata ti confonde. Dici «ho i miei problemi, oltre ai suoi». per i suoi, ripeto, non puoi far nulla se lui non li vede e/o non li affronta. puoi stare vicino a una persona ma non essere la spugna della sua negativita”. pero’ pensa anche a non solo gestire ma anche affrontare i tuoi problemi, se tu ne sentissi il bisogno per stare meglio tu, ora o in futuro. anche se tu non tendessi a scaricarli sugli altri. e occhio, anche se sai cosa vuol dire «avere problemi» a non cadere in situazioni problematiche o a starci dentro fino a farti male.