Buonasera, mi chiamo Renzo Nicolini le scrivo da Genova per avere chiarimenti su una situazione incresciosa che si è creata tra la mia ex moglie con atto di separazione omologata dal Tribunale di Genova nel 2005, dove lei ha avuto l’affidamento del bambino e io ho ottenuto i fine settimana alterni per tenere presso la mia abitazione il bambino di 12 anni dal sabato pomeriggio alla domenica sera. Questa situazione si è protratta per circa 5 anni, dopodiché verbalmente ci siamo accordati perché il bambino venisse da me tutte le domeniche dalla mattina alle ore 21 della sera, potendo dedicare più tempo per seguirlo ogni settimana. Da circa un mese in attesa del divorzio per cui abbiamo fatto reciproca richiesta la madre non mi fa più vedere il bambino negli orari che avevamo concordato, né tantomeno rispetta la sentenza che prevede fine settimana alterni, ma fa orari a sua scelta ed esempio dalle 17 alle 21, dalle 16 alle 21, senza preavvisarmi, e pretende che devo prendere il bambino dalla porta di casa e non dall’atrio del portone come ho sempre fatto visto che è situato al primo piano e lo vedo scendere 10 scalini, né tanto meno si degna di scendere lei a portarlo giù. Vorrei un chiarimento in proposito visto che sulla sentenza non è specificato che devo andare dalla porta e visto il fatto che lo manda da solo su pullman e treni ritengo e vorrei essere confortato dal vostro parere se è una cosa giusta e come mi devo comportare nei suoi confronti. Tutto questo altrimenti lei non solo non rispetta la sentenza firmata e sottoscritta da lei ma non mi dà il bambino se non vado dalla porta e spesso mi chiude il telefono senza dare una motivazione di questo suo comportamento provocando traumi a mio figlio. Non vorrei ricorrere all’articolo 388 codice penale per inadempienza agli obblighi previsti, perché non penso che lei ha la facoltà di modificare a suo piacimento una sentenza firmata da un giudice del Tribunale dei Minorenni di Genova. Ringrazio anticipatamente.
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