h 01.24
Mi sto crogiolando nell’oblio più buio e fitto.
Non sei più con me. Soffro. Vorrei piangere ma temo di aver terminato anche le lacrime. Vorrei spsccare ogni cosa che mi circonda, ma ucciderei il silenzio.
E la colpa è solo mia… Non sono stata in grado di fare qualcosa, guarirti in qualche modo. Non sono stata capace di non farti provare dolore. Non ti sono stata vicino abbastanza.
Mi sono ripetuta che il tempo, la distanza e tutti i problemi non mi hanno permesso di fare di più, ma ADESSO BASTA. Avrei dovuto essere al tuo fianco ogni secondo di ogni minuto di ogni ora di ogni giorno. Avrei dovuto tenerti la mano fino a consumarla. Avrei dovuto essere il tuo orizzonte mentre chiudevi gli occhi. Avrei dovuto essere il respiro caldo che ti accompagnava in un mondo nuovo. Avrei dovuto essere la figlia che non sono stata. Avrei dovuto essere ciò che tu sei stato per me. Avrei dovuto… Ma non l’ho fatto.
Mi dispiace Papà.
h 01.36
Sto cercando le forze… Desidero piangere con ogni fibra del mio corpo, ma i miei occhi sembrano essersi arresi.
Quanto sono stupida. Sono passati mesi ormai… Dovrei uscire da queste mura, provare a svagarmi, a sorridere. E invece no. Siamo solo io, le mie cuffie e quella voce… L’unica che riesce a donarmi un po’ di conforto. Si perché io, a 19 anni, sogno che un uomo di 31, che non sa che esisto, che è troppo impegnato nella sua carriera, che ha una mandria di ragazzine urlanti al seguito e che non leggerà mai queste mie parole, mi offra la sua spalla per piangere (o almeno per provarci). Tutti e due segnati da un destino crudele… La perdita di un genitore.
Mio padre mi manca ogni giorno di più… E tu, Mercuzio, tu sei la sola ancora di salvezza a me rimasta. Immatura che non sono altro.
Mi vergogno di me. Non mi riconosco più.
h 01.47
ADESSO BASTA SOGNARE.
Ti ho scritto una lettera. Te l’ho consegnata quel giorno, quando solo una transenna ci separava, quando sono riuscita a darti quel piccolo bacio sulla guancia dove ho racchiuso ogni grazie.
Ti ho scritto una lettera. Dentro c’era un pezzo di me, un po’ della mia vita e (senza che lo sapessi) un po’ della tua.
Ti ho scritto una lettera. Non sapevo nulla di te e ho sbagliato a scriverla, ho provato a chiederti scusa, chissà se lo sai.
Ti ho scritto una lettera. Te l’ho consegnata quella sera di Maggio. Non saprò mai se hai aperto quella busta.
Ti ho scritto una lettera. Aspetterò in eterno una tua risposta, anche se so che non arriverà mai.
Ci rivedremo ad Aprile Luca. Mercuzio mi serve ancora.
Mi stai salvando dall’oblio.
Grazie.
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Categorie: - Amore e relazioni
Invisibile al mondo,
spero che ora tu stia meglio, sia più serena e che il tuo animo si sia acquietato, mettendo sia i rimpianti che i sogni nel loro ambito più corretto.
non sempre si è in grado di restituire in tempo utile quanto ci è stato donato dai genitori. nella svolta finale a me è riuscito meglio con quello dei due che mi ha dato di meno…
quando ci troviamo in difficoltà, facciamo tutti quello che possiamo, raramente quello che vorremmo. tu, poi, sei ancora troppo giovane per essere in grado di affrontare al meglio prove tanto dure come quella che hai vissuto con tuo padre.
un abbraccio.