L’acqua ha invaso la città, ha distrutto tutto, ha umiliato le genti.L’acqua che invochiamo per pulire il nostro corpo, talvolta lo spirito, ha sporcato tutto, senza pietà ha travolto e ucciso grandi e bambini.
L’acqua che è gioco, che è vita e che è stata solo morte…
mi arrivava alla cintola, fredda e marrone, impetuosa e disordinata, mentre tenevo la mia piccola in spalla e la mia grande per mano, stretta da bloccare il sangue.
Non abbiate paura è come se fosse un gioco, dobbiamo essere più veloci dell’acqua e arrivare a casa..”papà tu non hai paura? no amore mio, papà non ha paura”.
Papà questa notte ha sognato che il fiume portava via le sue figlie e si è svegliato col cuore in gola; ma papà ieri ha vinto il suo gioco, è arrivato a casa prima dell’acqua, qualcuno non ce l’ha fatta. Poi l’acqua è tornata al suo posto, il fiume si è abbassato e corre quasi a prendere in giro gli uomini che piangono, i politici che parlano, i soccorsi che lavorano.
Un pensiero ai morti, alcuni bambini, una poco più che adolescente e mamme, che correvano per salvare i propri bimbi.
Un pensiero ai vivi che li stanno piangendo.
Una lacrima per tutti, liquida come l’acqua che ha ucciso, ma trasparente come l’acqua che è vita; anche questa è la vita, morire all’ora di pranzo per le strade che ti portano a casa e portare con te i progetti che quel mattino appena sveglio avevi fatto, ignaro che il destino stava già archiviando il tuo nome, giovane o vecchio che fossi.
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Categorie: - Me stesso
Come si fa a commentare una lettera così sentita? Si commenta da sola. Mi stringo forte alle tue parole, e un pensiero va alla popolazione colpita e a una città che in poche ore è stata quasi cancellata per metà.
ero lì quando è cominciata ma per fortuna proprio quel giorno dovevo entrare prima al lavoro, pioveva così forte che non vedevo la strada, non vedevo le macchine, poi da lontano il verde di un semaforo e mi sono messa a correre, la stazione cominciava ad allagarsi ma ho fatto in tempo a prendere uno degli ultimi treni partiti, più tardi l’allerta dle chiaravagna,un mio collega mi riporta a casa al sicuro, potevo esserci io, c’era una mia amica lì che non riuscivo a contattare, sta bene ma qualcuno è morto,solo un anno fa un altra alluvione la gente muore ma le cose cambiano?no! e c’è chi si difende nel dire che ha fatto bene a tenere le scuole aperte per coloro che altrimenti sarebbero andati a portare i figli da nonni o parenti.niente di più sbagliato,ha cominciato a piovere alle 11, prima di andare al lavoro molti avrebbero portati i loro figli al sicuro e non sarebbero stati in giro ad andarli aprendere a scuole perchè le maestre hanno chiamato per farli venire a prendere, una ragazza è morta per questo! una donna incinta è stata cacciata da lavoro e si è ritrovata con l’acqua fino alla pancia!!!è una vergogna!
A Genova ci sono nato e vissuto, a Genova ci sono tanti miei parenti, amici, conoscenti, volti, mani, voci che mi sono cari e vicini…
Dalla mia città oggi sono lontano, nemmeno so se un giorno ci ritornerò per rimanerci, per viverla e per vivere, non lo so…quello che so, è che la amo profondamente, quello che so è che non è giusto…ma le cose accadono perchè accadono…basta polemiche, grida, insulti, calci…basta…chi ha la fortuna e il privilegio di starci nella nostra meravigliosa città, la rispetti, la aiuti, la liberi dal fango e dalle polemiche…ovviamente non mi riferisco a voi, è solo che un genovese che è lontano dalla sua amata città fatica ad accettare come ora, in questo momento di sofferenza e di emergenza, invece che unirsi per farla risplendere, si contesti il sindaco, la si insulti aggredendola e accusandola…avrà le sue responsabilità, ma adesso l’emergenza, sarò banale ma è ciò che penso, è spalare il fango piuttosto che polemizzare e fare le solite beghe politiche…a queste pensiamoci dopo, ora pensiamo a Genova!
http://www.youtube.com/watch?v=MZZoZ8eLWY4
non mi interessa fare polemiche sulla politica perchè per me i politici sono tutti uguali ma non venitemi a dire che era meglio avere le scuole aperte così i bambini erano al sicuro quando le scuole stesse chiamano i genitori per portare via i figli se fossero state chiuse qualcuno non sarebbe morto!
Non voglio accusare, nè polemizzare nè affibbiare responsabilità a nessuno, non è mio compito nè tantomeno mio desiderio, soprattutto in una situazione del genere… però davanti a ciò che è accaduto mi sono anche detta che a decidere di me adulto ed eventuale genitore, ci sono io prima di un sindaco;
forse il primo errore è stato nel non diffondere una conoscenza giusta ed appropriata dell’ “allerta 2”, nonostante avessimo tutti già assistito ai disastri del levante ligure di poco tempo prima.
Comunque ripeto, non mi permetto nè voglio assolutamente polemizzare contro niente e nessuno… per ora le immagini della nostra Genova lasciano il posto a ben altro ed il pensiero va a chi è stato meno fortunato di me.