Salve a tutti voi,
vorrei raccontarvi la mia storia, con la speranza che sia d’aiuto a tutte quelle persone che passano o hanno passato quello che passo io oggi. Nel mio bisogno di uno sfogo e di un posto dove abbassare ogni difesa mi sono ritrovata qui. Purtroppo non è facile parlare con i conoscenti e amici, per tutti noi troppo significativi, si finisce per aver paura del giudizio e quindi non essere onesti.
Sono una delle tante persone che non riescono ad accettare il proprio passato. Non mi definisco una cattiva ragazza, non mi sono mai concessa stravizi particolari, non sono una mangiatrice di uomini e nemmeno una “facile”. Sono cresciuta con sani principi e moltissimi valori. Eppure c’è stato un periodo della mia vita, di un anno, dove ho tradito. Non starò qui a mentire, con un certo gusto in quel tempo. Mi piaceva sentirmi libera, priva di legami particolari, sfuggente. Molto presto sono tornata sulla “retta via”, non è stata per me la regola, ma l’eccezione, soprattutto perché non sono mai stata così scaltra da non farmi beccare.
Infondo non mi importava molto, in quel tempo, del giudizio altrui. Non ne vado fiera, sono stata egoista, ho pensato esclusivamente a me stessa non portando rispetto per la persona che era al mio fianco, che con un gesto di profondo amore ha sempre perdonato la sua donna.
Da quell’anno, ero molto giovane, ne sono passati quattro, eppure ancora non riesco a togliermi questa “etichetta” di dosso. Non ho più tradito e quella è stata solo una parentesi nella mia vita, sono felicemente fidanzata, sto bene con il mio partner, non ho problemi di alcun tipo. Il mio senso di colpa però è diventato il mio peggior nemico ed ora mi sta inghiottendo.
A volte ho la sensazione che quegli eventi appartenuti ad una parte della mia vita possano decidere chi sono, non mi sento bene, non accetto che è qualcosa che non potrò mai cambiare. Mi capita di sentirmi come alla continua ricerca di un patibolo per poter espiare i miei peccati, come se le persone che sanno vedono di me solo i miei tradimenti amorosi e nulla più. Sembra quasi che un errore possa decidere chi sono e non solo, condizionarmi in maniera definitiva.
So bene che il passato è passato, non ci resta che accettarlo. Attraverso quest’ultimo capiamo cosa vogliamo e cosa non vogliamo. Non deciderà chi sono, non è il mio biglietto da visita. Dovrei andare avanti, perdonarmi, pensare che ho imparato dai miei errori.
Però come si può perdonare il male e la sofferenza causati al prossimo? Come si può perdonare se stessi per l’idea sbagliata che abbiamo trasmesso del nostro io?
Noi siamo padroni delle nostre scelte e l’esperienza insegna, possiamo quindi fare i conti con i nostri sbagli considerarli una fase e lasciare che facciano parte di qualcosa di morto e sepolto dentro di noi?
Ci sto provando, tento di metabolizzare il senso di colpa.
Come vivete, o vivreste, la mia situazione?
Un saluto e un grazie a tutti voi.
“Però come si può perdonare il male e la sofferenza causati al prossimo?”non si può puoi solo imparare a convivere col senso di colpa,non ho ben capito se stai ancora con chi hai tradito o stai con un altro. Non è che hai paura di ricascarci?Paura che tutto possa crollare per quell’errore?Guarda certi errori si pagano e sarei falsa se non ti direi che ben ti sta,magari tutte si sentissero come,non starò a dirti che tutti possiamo sbagliare,vai a vanti e bla bla bla,il dolore che fai volutamente agli altri non ha giustificazioni,un tradimento è gravissimo e cambia la persona che lo subisce,ci sono cose nella nostra vita che dobbiamo accettare,magari non passeranno mai,dobbiamo solo conviverci e trovare con esse un equilibrio,io non credo che passerà,tornerà sempre perchè un tradimetno distrugge una persona,non è un comune sbaglio.
Cara Sarah,
grazie per la tua risposta e per la tua sincerità. Rispondendo alla tua domanda , si sto ancora con la stessa persona . Ho sbagliato e non posso difendermi in alcun modo , neppur volendo. Però su una cosa mi sento di ribattere , seppur in modo pacato , il tradimento cambia anche chi tradisce non solo chi subisce il male. Io l’ho capito, non l’ho più fatto e il senso di colpa mi fa stare male . E’ qualcosa che non posso ignorare, sta lì e devo continuare a vivere sapendo che c’è e che prima o poi dovrò accettarlo. Non ho alcuna paura di ricascarci perchè conosco le conseguenze , è qualcosa distante da me ormai da anni. Non ci saranno mai giustificazioni , nemmeno l’età, è stato un periodo lontano dal mio vero e attuale essere .Forse anche per questo non mi perdono perchè ho tradito anche me stessa.
Proverò , come hai detto giustamente te, a trovare con il mio passato e i miei sbagli il giusto equilibrio…
Grazie.
NINA, bypasso le considerazioni sulla negatività del tradimento (emotive, prima ancora che etiche e morali) per risponderti su un altro piano. Anche perché non sta scrivendo chi hai tradito, parlando del suo malessere, ma tu, parlando di uno stato d’ansia e tormento che non si capisce bene perché sia scattato ad un certo punto o cmq perduri e da dove venga realmente. Difficilmente lo capirai in un forum, ma, se vuoi, parliamone. Non ho capito se il lui con cui stai è lo stesso di allora e se è lui ad avere problemi attuali connessi ai tuoi passati tradimenti. Se così fosse il tuo agire attuale, non solo la fedeltà, ma in generale in modo costruttivo in senso affettivo, empatico mi pare sia più utile dell’affossarti nel senso di colpa. Con ciò, SARAH, non intendo minimizzare l’accaduto. Ma sarebbe il ‘colmo’ se, rimasta con chi mi ha tradito e cercando di perdonare o avendo perdonato (accade) mi ritrovassi a dover star male nel presente perché chi mi ha tradito nel passato invece di reagire costruttivamente a ciò che considera un errore mi fa ‘pesare’ anche uno sterile senso di colpa in cui implode. Cosa diversa da metabolizzare ciò che cmq si considera un errore commesso, traendone frutti costruttivi. E ciò lo dico pensando anche a una coppia che conosco. In cui a lei è interessato molto più un reale pentimento costruttivo che un affossarsi di lui nel flagellarsi. Molto più che lui ‘rimediasse’ mostrandosi agente responsabile e presente di una serenità reale e condivisa.
se invece lui è un altro tanto più vale il discorso sul presente che ho già fatto. E se ti sembra che sia rimasto un conto in sospeso con chi hai ferito, se esiste un modo diretto possibile scusati, accettando che possa anche non dirti ‘ok’. Comunque sia ti consiglio di volgere questa energia bloccata in modo sterile in qualcosa di costruttivo. Piuttosto di imploderci dai una mano in un canile o fai volontariato, mettendo parte di te a costruttivo servizio del prossimo. Però, sono onesta (anche se ovviamente è solo un’impressione), questo mi sembra più un problema d’ansia, e tra te e te. Un problema di iper giudizio su te più che legato all’esterno. Lo chiami senso di colpa e non voglio dire che non sia vero che non ti dispiaccia per la sofferenza causata. Ma tutta l’enfasi che metti a 4 anni di distanza e il fatto che tu dica ‘biglietto da visita – decidere chi sono – mi condiziona’ pare più ansia, fissa, crisi di identità che pentimento. Perché il pentimento è più costruttivo e meno egocentrico, mi sa. Non è un giudizio, NINA. Pentita sei, ma dico sull’implosione. Perché dici che ti condiziona? Ogettivamente la gente ti fa storie sul passato? O te le fai tu? Che giudizio temi da amici e conoscenti? Sei sicura che il problema non sia che non riconoscendoti ora, rispetto le regole, e i tuoi principi, in quell’anno stai facendo tutto sto casino per rifiutare un pezzo di te? Non perché tu sia ancora e sempre quella di quell’anno (la gente evolve oltre a fare errori) ma perché anche quella, con gusto, sei stata tu. Forse se incominci ad accettare che anche quella eri e sei stata tu ti farai un grande favore. A te, al tuo compagno, a amici e parenti e alla tua vita che evolve. Siamo tante cose. C’è gente che va alle superiori e se ne frega, poi fa le serali e si laurea. C’è chi passa la vita a dirsi “sono stato un cretino” non prende mai il diploma ma neanche usa le energie costruttivamente, disperdendole per darsi addosso per cosa ha fatto o non ha fatto decenni fa. E’ solo un esempio. Capita a tutti o quasi di guardare indietro e riconoscersi errori etc. Dipende però come usi il concetto. Ti sembrerà estremo, ma poiché e se vivi il tuo presente secondo te stessa forse ti farebbe di gran lunga meglio uscire dal concetto di meritare un patibolo e del non darti addosso abbastanza, guardarti negli occhi, allo specchio, e dirti ‘quell’anno mi andava di essere e fare così. Nella mia vita sono stata anche così. Anche quella sono io. E quella di oggi’. E probabilmente molto di più.
nina io sono stata tradita,non fisicamente ma lo sono stata e credimi il dolore dle tradito non sarà mai come quello del traditore,devo dire però che tu sei una rarità perchè i traditori di solito non hanno questo forte senso di colpa e se lo hanno lo nascondono e tendono invece a essere aggressivi con chi hanno ferito,credo veramente che con certe cose ci devi convivere e basta,le devi accettare e basta,io lo so bene anche se riguarda non ciò che ho fatto ma ciò che ho subito e siccome il passato non lo possiamo cambiare dobbiamo solo cercare di farci pace per quanto possibile e convivere coi pesi che portiamo ma non possiamo levarci.
SARAH, tu senti di aver subito un tradimento emotivo, sentimentale, mi pare, o lo hai appunto effettivamente subito, ed è quello che ti fa così male. Spero per te (sai tu, ovviamente) che tu riesca ad uscire da questa sensazione per cui la ferita sarà indelebile per sempre, da questo peso di cui ti carichi tu dell’insicurezza e in generale del modo di essere e reagire di un’altra persona. Potresti anche non perdonare mai lui, ma comunque non tenerti per sempre questo carico. Ovviamente sai tu, SARAH, son rielaborazioni personali e fasi.
luna io so già che perdonare sarà impossibile,ci ho provato sapendo che probabilmente non lo avrei fatto quindi non ho rimpianti ma passassero anni io penserò sempre la stessa cosa riguardo ai tradimenti,non mi frega nulla di lui e di quello che fa semplicemente l’unica cosa con cui sto ancora combattendo è la paura di essere tradita ancora,perchè vedi se avessi fatto qualcosa di male avrei anche potuto pensare che bastasse evitare certi errori ma non avendo fatto nulla la paura rimane,più che altro noto con grande dispiacere di quanto le persone si rendano conto di ciò che perdono troppo tardi e spesso non tornano per amore ma solo per sicurezza,convenienza,apparenza,è il fidarsi ancora il difficile ma credimi quel capitolo è chiuso,so che il perdono non ci sarà mai perchè lui è stato un vero bastardo e nonostante le occasioni che gli ho dato per rimediare o per salvare il salvabile lui ha continuato con le menzogne che puntualmente sgamavo.La fiducia oramai la darò difficilmente a qualcuno.
Cara LUNA , ti ringrazio per la risposta. Vorrei semplicemente provare a parlare in libero confronto dei miei problemi , se pur questo è solo un forum , la soluzione so bene che è dentro di me e che forse solo una terapia comportamentale potrebbe aiutarmi . Il mio fidanzato è sempre lo stesso di quattro anni fa. Lui Non mi crea problemi di alcun tipo , ha capito che è stato un momento , che non sono stata recitiva. Non mi addossa nessuna colpa. Sono io ad addossarmi colpe per un singolo errore . Non mi sento onesta , non lo sono stata , mi urta il mio giudizio su di me e il giudizio degli altri su di me , che come tutti sappiamo fanno presto a mettere etichette ( e si fa presto a dire “fregatene” ) . Mi dispiace ma nel dire questo non mi sento egocentrica , come nello stesso modo non sento egocentrico il mio pentimento . Hai ragione nel dire che ho un problema d’ansia , mi condiziona parecchio perchè è un parte di me che vorrei sopprimere perchè mi pesa sulla coscienza. Non riesco ad accettare, pur non avendo altre vie d’uscita, che io sono la stessa persona che ha sbagliato. Non è un problema che riguarda gli altri, il mio ragazzo mi dice che non ci sono problemi , è stato un momento appartenente al passato , che tutti sbagliamo e che l’importante è capire ed ammettere i propri errori per non farli più. Tra me e lui la dura sono io , sono io che non accetto . Lì per lì mi è piaciuto , è stato fare i conti con me stessa che non è stato per niente facile , tralasciando poi l’immoralità dell’atto in se. Luna ti ringrazio , concordo moltissime obiezioni che hai fatto e ti ringrazio per la sincerità con cui hai scritto. Le tue parole ” vivi il tuo presente secondo te stessa forse ti farebbe di gran lunga meglio uscire dal concetto di meritare un patibolo e del non darti addosso abbastanza, guardarti negli occhi, allo specchio, e dirti ‘quell’anno mi andava di essere e fare così. Nella mia vita sono stata anche così. Anche quella sono io. E quella di oggi’” sono state per me un momento di estrema riflessione. Ti ringrazio davvero.
Cara SARAH, mi dispiace in modo particolare di quello che stai passando. Non conosco il tuo caso dello specifico , quanto può essere diverso o simile da come ho agito io . Però , permettimi di dirlo , non essere tanto diffidente…capisco che il tradimento è qualcosa che fa veramente male, lo capisco anche a livello anche umano, però pensa a me. Sono una donna che si sente veramente pentita di quello che ha fatto , non ritradirei mai , non avere dubbi sulla mia sincerità.Il mio è più un problema di perdonarMI. Più che cercare il perdono , che mi rendo conto è veramente difficile da mettere in pratica , prova a cercare di dare nuove possibilità a te stessa e alle nuove persone che entreranno nella tua vita. Non sono tutti traditori…magari c’è qualche traditore pentito oppure qualcuno che merita veramente la tua fiducia sempre.
Un abbraccio ad entrambe, ancora grazie per le vostre risposte.
SARAH, è vero, alcune persone tornano indietro come dici tu, ma non tutte. E non credo sia sempre così difficile accorgersene. E infatti tu anche sgamavi le menzogne. Quindi di te puoi fidarti, direi. Che è il primo passo per poter fidarsi di qualcuno. Che lo merita, sino a prova contraria. A prova contraria tu, in quel caso, mi pare, hai prontamente reagito. Sarah, capisco quando dici ‘non ho fatto nulla di male’, ma il tradimento non è una punizione, che ti meriti quando fai qualcosa di male. Anche dove vi siano problemi, effettivamente, da entrambe le parti, e anche laddove una persona tradisca pensando ‘ora te la faccio pagare’. Tu dici ‘tradimento’ e ‘paura di essere tradita. Ma al di là della tua nausea e rabbia rispetto alle dinamiche dei traditori, cosa della tua personale esperienza ti ha colpita? Quali sensazioni ha risvegliato e di quali non ti liberi? Di cosa hai paura quando dici che hai paura di essere tradita? Che sensazioni hanno dato a te le bugie? Come ti sei sentita tu? Indifesa? O che? Non te lo chiedo perché tu risponda a me, ma perché un trauma che noi viviamo e non superiamo ancora ci parla di noi, prima di chi lo ha arrecato seguendo le sue logiche e motivazioni, insicurezze, egoismi, narcisismi, aggressività o modi di stare in equilibrio. Lui è stato un bastardo, ok. E di lui non ti frega, ok. Ma infatti tu non vieni nel forum ponendo la questione ‘come perdonare chi mi ha tradito’ o ‘come riconquistare chi mi ha tradito’ o ‘come superare questo malessere mentre sto ancora con lui’ etc, questioni che, per esempio, altri ‘traditi’ portano nel forum. Tu porti la tua paura di essere tradita e la tua visione di te dopo il tradimento. Porti il ‘un male che resta per sempre, ti cambia per sempre’
forse non riesco a spiegarmi bene e veramente non voglio ‘invadere’ il tuo vissuto e il tuo trauma. Ne ho avuti e anche ne ho, anche se si stanno (li sto) sciogliendo. E anche grossi come meloni. Conosco la sensazione del ‘mai più’ e ‘per sempre’, ah sì! Però penso anche, davvero, che è la nostra lettura emotiva (nella quale riecheggiano cose nostre) anche a dare una forma o un’altra al fantasma-trauma reattivo che abbiamo tutto il diritto di avere, ma anche il diritto di tentare sul serio di liberarci. Ho un’amica che rispetto ad un tradimento diceva ‘camminerò per sempre su questa gamba spezzata’ e che non andava dallo psicologo perché tanto, diceva, mica poteva cambiare i fatti avvenuti e risaldarle la frattura e ridarle la ‘gamba’ di prima. Ora sta bene. Per quanto anche il passato, quello, faccia parte della sua biografia. E ti dirò anche che è ancora col marito. Oggi sdrammatizza persino quanto è successo. Che non sarà mai una figata. Ma quando dà una visione “costruttiva” di un avvenimento pessimo, non è perché è scema o a tutti i costi. Nè nega un periodo orrendo, nè perché ha amato troppo un bastardo e lo ha perdonato tenendosi un traditore. Lei è andata dallo striz perché, che si tenesse o no il marito, voleva guarire la ‘sua gamba rotta’ di lei, per stare meglio e vivere meglio. Non è andata per perdonare lui o fare un favore a lui, che ha fatto una scelta, un ‘torto’. Lui è andato dallo striz perché stava come NINA. Tu hai mollato il tuo traditore e se hai valutato, secondo il tuo modo di essere, i dati che avevi, la persona che avevi davanti etc che fosse il caso hai fatto benissimo. Capisco. Però spero che, al di là di come sono i traditori e ciò che sbagliano e il male che fanno e le balle che raccontano e si raccontano tu ti dedichi più alla ‘tua gamba’ che a lui/loro. Sai, io ho notato che fa la differenza.