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Abbassare i prezzi per rimettere in moto l’economia

di cosmos

Salve a tutti…
Oggi per la prima volta ho sentito in tv e precisamente nel tg5, che grazie all’incentivi del governo le auto si stanno nuovamente vendendo.
Allora mi domando e chiedo… Ma ci vuole poi tanto a capire che l’unica soluzione più intelligente per far riaccendere il consumo e far metter in moto nuovamente l’economia… è abbassare i prezzi.
Stavo appunto dicendo nel sevizio televisivo che grazie all’incentivi con 6.000 euro puoi acquistare una auto di piccola cilindrata, ad esempio la matiz o la picanto.
Ma quello è il suo prezzo, cioè il prezzo che un auto come la matiz dovrebbe costare… al massimo 6.000 euro e non 10.000 mila….
Non se ne può più, hanno aumentato tutto senza ragionare che il peggio è solo il nostro….. perché siamo tutti consumatori, anche i venditori a loro volta saranno consumatori….
Faccio un appello a tutti coloro i quali sono in commercio ” abbassate i prezzi ” conviene a tutti…. così finiremo male…. se continuate ad alzare i pressi… sarà peggio per tutti noi.

Lettera pubblicata il 17 Febbraio 2009. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Consumatori - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    pieros -

    Condivido pienamente quello che e’ stato appena scritto…ci vorrebbero piu controlli e meno speculazione.

  2. 2
    Gaetano -

    Ce la potete fare…
    Si vivono gli anni del mordi e fuggi, ma chi volete ci pensi al futuro?
    Bye

  3. 3
    discorius -

    Oltre ad abbassare i prezzi, sarebbe opportuna anche una diminuzione della morsa fiscale, se ragioniamo in questi termini:
    Un produttore di qualsiasi oggetto o bene commerciabile paga, o meglio stra paga tasse, su gas, luce, spese comunali e dei dipendenti, quindi alza il prezzo del suo prodotto;
    Il trasportatore o corriere che sia strapaga tasse su pedaggi, benzina bolli ecc, deve mangiare, quindi alza il suo tariffario:
    Il grossista deve pagare il prodotto già gonfiato, adeguarsi alle tariffe del trasportatore primo e pagare le sue tasse:
    Quello che vende al dettaglio( e questo è un dato certificato ) deve strapagare il prodotto in entrata, quindi raddoppiare il prezzo per pagare il 49% di tasse che deve a sua volta versare.
    Ma tutta questa gente ovviamente paga anche i dipendenti, le assicurazioni ed altri servizi, magari paga anche un affitto.
    ecco spiegato perché ad esempio un oggetto che in produzione seriale costa 0.54 € arriva all’utente finale con un costo appena sufficente a coprire le tasse sprecate di soli 25€
    Che ovviamente peseranno su chi compra, e se chi compra ha una qualche attività a sua volta alzerà i suoi tariffari.
    Direi che il cane che si morde la coda è più intelligente, almeno non danneggia altri.

  4. 4
    San -

    Il punto è sempre lo stesso.
    I venditori tendenzialmente sono quasi sempre compatti nel fare cartello (cioè accordo su i prezzi) mentre i CONSUMATORI NO!
    Poi il governo dovrebbe fare anche la sua parte ad esempio riducendo le accise sulla benzina, riduzione delle imposte maggiormente ai ceti bassi e medi che sono quelli che di più soffrono la stretta fiscale.

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