Ed eccoci qui, oggi faccio un quarto di secolo, 25 anni..
25 anni di cosa?, errori , tristezza, angosce e problemi, o forse no.. Guardo indietro e vedo anche dei sorrisi, gioia ed speranza in un futuro, un futuro che ancora non ho visto realizzare.
25 anni tempo che trascorre e cambiamenti, riscoperta di me stesso, ferite e cura, cio’ che mi ha reso come sono oggi: un agglomerato di pensieri e paure che nonostante tutto cio’ sorride e alza gli occhi verso il cielo. Quanti tramonti ho visto quanti giorni sono passati come giorni emozioni, ho scoperto cos’è l’ammore vero negli occhi di una ragazza, e con gli stessi occhi ho capito che l’ammore può far male. Sono caduto più di una volta nel baratro per rialzarmi per trovare di nuovo la luce, sono coscente che ancora mi manca tanto da vivere e da scoprire che nuove strade si apriranno di fronte a me, anzi già le vedo.. Il trascorrere del tempo come una brezza si porta via gli anni rimangono solo i ricordi e la dolcezza di quei momenti che come un tesoro ho celato nel mio cuore.
25 anni, un sorriso mezzo spento su questo volto e la sua barba , non aspetto altro dal mio futuro, perché il mio futuro sono io.
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Categorie: - Me stesso
La tua storia mi ha dato modo di riflettere sul rapporto tra modernismo e chiesa. Per le persone che si dicono cattoliche, dal mio umile punto di vista, il tempo e lo spazio dovrebbero prescindere dal rapporto con le scoperte di Galileo e Copernico. Quelle sono valide, ma la cosmologia medievale che ha perno intono alla concezione tolomaica, valida fino al XVII, e poi chissà per quale motivo messa in discussione anche all’interno della Chiesa stessa, questo non lo so, questa concezione dà fondamento alla speranza cristiana. Quando si parla di speranza cristiana si pensa ad una realtà sovrannaturale, ma comunque scritta tra le pieghe della nostra storia. La teoria geocentrica parla della malattia, della vecchiaia, della crisi economica, della crisi del lavoro, ecc. Questa ed altre realtà della vita ti fanno prendere atto del fatto che siamo governati dall’immobilismo. L’immobilità è segno di perfezione. Nell’odierna società lo è? Eppure è proprio allora che si sperimenta il desiderio di ricongiungersi al creatore (penso alla teoria dei nove cieli). La crisi in questo senso può essere un’opportunità per vivere nella beatitudine e per aspirare vivere su questa terra il nostro piccolo paradiso. Invece purtroppo siamo tutti portati a credere che esistano momenti più bui di altri, quando la vita ci dice che l’uomo è perennemente insoddisfatto. Portare questa insoddisfazione nella prova (te lo assicuro) è quanto di più sbagliato. Deleterio sotto tutti i punti di vista. Cominci a sentirti fragile, insicuro, ricattabile, ecc. Dovremmo sforzarci di vivere il momento.
Buon compleanno.
La tua storia ha riacceso in me un forte interesse per l’osservazione del cielo. Dopo averla letta ho comprato un tetracolo nuovo di zecca, trovato su eVay a buon prezzo.