Vedo tanta felicità intorno a me, ed io non riesco a viverla… Natale, Capodanno… tempo di riflessioni, di consuntivi, di speranze, di dolori…. Come ogni anno metto sulla bilancia i dodici mesi che a volte lenti, a volte veloci, mi hanno accompagnato in questo duro 2009… Già lo sapevo… è stato un anno difficile, povero di felicità, di gioia, di serenità… Un anno di decisioni, di cambiamenti radicali, di momenti difficili, di pochi alti e di tanti bassi… Un anno in cui ho perso l’amore e quasi stavo perdendo mio padre.. Il destino ha voluto mettermi alla prova e mi ha stravolto la vita in un attimo… in pochi giorni… un ostacolo dietro l’altro… L’amore è morto pian piano, forse lo era da tempo, ed io l’ho capito pochi giorni prima che mio padre si ammalasse… La scelta è stata mia… dopo 7 anni, ma poco importa chi ha deciso, ora non c’è più e mai tornerà… Poi, quella telefonata… come a spingermi ancora più nel baratro… L’attesa, l’operazione, e per fortuna il lieto fine.. Ma quei giorni, quei mesi… Stavo annegando e una mano mi spingeva verso il basso… Lacrime, tante… Io che difficilmente piango… da quei giorni lo faccio spesso…
Il tempo aiuta… lento lento… A volte ti senti volare, poi in fondo al mare, poi di nuovo sulla luna… e la gente non lo sa… La maschera sorridente nasconde momenti difficili. Amici, tanti amici vicino, ma sentirsi lo stesso solo, con la consapevolezza e la voglia di uscire a respirare, ma senza riuscirci…
Caro 2009, poteva andare ancora peggio.. potevo essere qui ad inveire ancora di più di quanto sto facendo ora… Mi hai fatto soffrire e mi hai abbattuto mentre volavo spensierato nel cielo della mia vita…. Ora scusami, ma devo chiederti di andartente… come ho fatto con Lei, in una calda giornata estiva… Finirai nella mia memoria come l’anno più difficile che abbia mai vissuto… Non ti rimpiangerò di certo, ma dai quei piccoli grandi segnali positivi che mi hai dato in questo ultimo mese voglio ripartire. Benvenuto 2010, se prima volavo in un bel cielo azzurro… tu fammi volare ancora più alto, ancora più su….
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Categorie: - Me stesso
Io se potessi renderei obbligatoria il 31 dicembre di ogni anno la lattura nazionale del ”Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere” del Leopardi.
Così, tanto per non dimenticare il mare di illusioni in cui siamo immersi e in cui ci fanno immergere per il 98% del nostro tempo.
Bellissima la tua lettera, te lo auguro davvero tanto.. di “volare” più in alto possibile. Ce la farai!!!! Un abbraccio. Davide