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Ed ora cosa mi aspetta?

di Alexandre

Salve a tutti,
non so perchè sto scrivendo la mia storia su questo forum, spero che ciò possa in qualche modo aiutarmi a lenire il mio dolore. Dopo 20 anni (di cui 14 di matrimonio) di una bella storia d’amore sono stato lasciato da mia moglie. Lei mi ha detto che non aveva scelta: lasciarmi o perire. Sono passati 9 mesi da quando ho lasciato volontariamente (ovvero senza la costrizione di un provvedimento giudiziale) la nostra casa, salvo una breve pausa di 20 giorni in cui ci siamo riavvicinati e la vita mi è sembrata di nuovo sorridermi. Abbiamo tentato con la terapia di coppia: io non ho riportato quello che negli anni passati mi aveva ferito di lei e nel tentativo di riconquistarla ho fatto una descrizione morbida delle sue caratteristiche; lei, invece, ci è andata giù duro come un macigno, descrivendo un marito ed un matrimonio in cui, per molti aspetti, non mi riconoscevo. Ho tentato di metabolizzare le sue richieste e di correggere quello di cui lei si doleva. Tutto inutile, qualcosa ormai si era definivamente rotto. Negli ultimi mesi di convivenza lei ha gelosamente custodito la sua privacy: password ovunque, giornate passate da sola senza che si potesse chiedere dove fosse, almeno un corteggiatore segreto, tante bugie. Ho sofferto tanto per questo. Io non ho mai tradito mia moglie e non ho neanche mai pensato di farlo. Per vent’anni nella mia vita ci sono stati solo il lavoro, mia moglie e mia figlia. Dopo la separazione c’è stata una prima fase di dolore acuto e disperato: per due mesi ho abbandonato il lavoro, ho desiderato solo morire, non sono riuscito nemmeno a nascondere come avrei dovuto il mio dolore con mia figlia. Poi, come dicevo, il breve riavvicinamento presto conclusosi con la mia definitiva “cacciata” da casa. A questo punto è seguita una fase di rabbia. Sono iniziate le ostilità da separazione: avvocati, divisione dei beni, affidamento della prole, assegni di mantenimento. Grazie all’intervento di un amico comune siamo riusciti a sotterrare l’ascia di guerra e l’estate è passata “bene”. Ho cercato di essere il miglior “ex marito” che potesse esistere: le ho dato carta bianca per le condizioni di separazione, ci siamo sporadicamente visti con reciproci gesti affettuosi, che purtroppo hanno internamente rialimentato la mia speranza. Dopo l’estate ci siamo visti e lei mi ha chiesto di formalizzare la separazione prima possibile. Risultato, sono tornato alla casella di partenza: disperazione pura. La amo ancora, forse per sempre. Alex

Lettera pubblicata il 4 Settembre 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Amore e relazioni - Famiglia

La lettera ha ricevuto finora 81 commenti

Pagine: 1 2 3 9

  1. 1
    IO -

    ha un altro
    mi spiace..

  2. 2
    Never -

    Caro amico…che dire….mi piacerebbe poter rispondere alla tua domanda iniziale, ma non ci sto riuscendo nel mio caso che non sono sposato e gli anni sono molti meno, figuriamoci nel tuo.
    Ti direi in primis di accantonare la rabbia, è una fase naturale ma non serve a molto, se non a farti ancora più male. Sani sfoghi sono ovviamente benefici. Il vero problema in questi casi è come reimpostare la propria vita. Io faccio fatica dopo essere stato lasciato dopo qualche anno e posso solo immaginare quanta ne farai tu, dato che il matrimonio comporta molte più complicazioni. Di sicuro però le prassi sono le stesse…si va avanti anche bene durante la relazione ma in fase poi di distacco escono fuori le peggiori cose, come se si fosse fatta una vita di sacrificio e sopportazione da parte loro e noi i carnefici. Magari è vero che hanno sopportato una situazione che non gli andava a genio, ma di certo non per colpa nostra, ma spesso loro, dato che sono loro che il più delle volte hanno preso molte delle decisioni. Ma ormai il discorso colpe e risentimenti va accantonato, si tratta di iniziare una nuova vita, ovviamente con zero stimoli all’inizio, tenenedo botta e aspettando tempi migliori.

  3. 3
    delarge -

    cosa ti aspetta? tanto dolore… rabbia e delusione. Ormai non è piú tempo di relazioni durevoli… e la tua permettimi di dirlo, è davvero un record. Ti sei sempre comportato da padre modello? Non la hai mai tradita? Avresti dovuto… magari gli saresti piaciuto di piú del maritino scontato e innocuo. Con gli anni ti sei fatto addomesticare..come è normale che sia. Ora, negli anni che ti ci vorranno per riprenderti, evitala piú che puoi. Non tornerá e non merita piú nulla da te

  4. 4
    Nathan -

    Bisogna bastare a se stessi in questo mondo, l’amore, l’amicizia come arrivano possono andare. Questa é la vita, la disperazione non ti serve a nulla, fatti i tuoi pianti ma poi guarda avanti la vita riserva sempre sorprese a chi é in grado di coglierle..

    Coraggio

  5. 5
    paolo -

    ciao Alexandre,
    prova a leggere questo post

    http://www.letterealdirettore.it/quando-realizzi-non-ti-ama-piu-passa/

  6. 6
    Franky -

    Alexandre…non so se ti possa essere di conforto….la mia storia è al 100% uguale alla tua ma con due figli…15 anni di matrimonio…due figli…credo un amante…quello di mia moglie…per il resto…ciò che hai scritto potrei averlo scritto io….100% UGUALE!!!!
    Le donne sono QUESTO….UNO SCHIFO.
    Mi sto separando anche io!!!!!
    Buona fortuna

  7. 7
    Writes. -

    sai perchè vuole sbrigarsi a chiudere il matrimonio? perché ha un altro , punto.
    Non starle addosso. Goditi tua figlia, fa si che lei non soffra più di quanto potrebbe succedere.

  8. 8
    immacolata -

    anke per me, (è triste dirlo), ha un altro.

  9. 9
    alina -

    Ti parlo da donna….piu la cerchi, piu si allontana…esci dal suo giocco sporco come un signiore..non hai nulla da rimproverarti! Ti sei comportato da ottimo padre e marito! E solo colpa sua! Lasciala fare, anzi…lasciali fare!

  10. 10
    Max -

    Alexandre, che dire, la solita “storia”, fatti forza, piangi, ma esci e non pensare troppo al passato, lo so è un’esperienza che chi non ci passa non può capire, tu 20 anni io 13 cambia il tempo il dolore è quello, attraversalo non c’è altro che si può fare.
    Un abbraccio Max

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