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Lettera pubblicata il 20 Gennaio 2007. L'autore, fede860, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Buon pomeriggio a tutti, come forse molti altri utenti, ho trovato questo sito digitando la mia situazione su Google…”essere stati lasciati”. Vorrei raccontare la mia storia.
Ho 28 anni e da quattro anni vivevo una relazione molto intensa con una mia coetanea, compagna di studi, con la quale ho condiviso gli ultimi anni di università. Sono stati anni molto duri per entrambi, per questioni personali mie (un fuoricorso che mi ha molto demotivato) e sue (problemi familiari). Siamo comunque stati in grado di uscirne senza troppe ferite, promettendoci amore ed iniziando ad immaginare una vita assieme. Ovviamente i predetti problemi non erano del tutto scomparsi ma eravamo riusciti a tenerli sotto controllo.
E’ stata fin da subito una storia molto passionale ed entrambi avevamo la certezza di essere fatti l’uno per l’altro: forse azzardo a dire che lei lo era più di me. In ogni caso, avendo avuto un’adolescenza molto solitaria, avevo trovato in lei qualcuno disposto ad ascoltarmi, a darmi quell’affetto e quell’attenzione che mi erano mancati.
L’anno scorso siamo andati ad abitare assieme e per lei ho lasciato la mia città, la mia famiglia ed i miei amici: a dire il vero eravamo installati in una situazione un po’ anormale, in un appartamento sopra i suoi, di cui dividevamo interamente le spese, senza tuttavia essere completamente indipendenti.
Nel corso dell’ultimo anno, complice l’inizio dell’attività lavorativa (la stessa per entrambi ma in luoghi lavorativi diversi), entrambi abbiamo mostrato nervosismo ed in parte raffreddamento reciproco che però veniva ogni volta riassorbito (o almeno questo avveniva da parte mia). Fatto sta che poco prima di Pasqua, stanco di questa sua freddezza e del fatto che passava più tempo a guardare il cellulare che a parlare con me nelle poche ore serali in cui ci vedevamo, l’ho messa con le spalle al muro dicendole che le cose dovevano cambiare altrimenti non saremmo potuti andare avanti.
La mia ex, piuttosto che mettersi a tavolino e valutare il da farsi, cercando di capire gli sbagli reciproci – che io, in primis avevo commesso, soprattutto a causa della lontananza da casa e dalla situazione logistica che non mi faceva impazzire ma che avevo accettato anche per starle vicino, oltre che a dei dubbi in merito alla carriera che stavo perseguendo – ha preferito mettere la parola fine al rapporto.
…segue…
Ciò che mi ha sconvolto è la confusione con cui le motivazioni mi sono state esposte. Da lei ho ricevuto come ragioni il fatto di essere stato freddo, di non esserle stato sufficientemente vicino nel corso degli ultimi mesi, soprattutto per i suoi problemi familiari/personali (di cui, senza dilungarmi, mi sono sempre fatto carico nonostante la sua visione dei fatti) e di essere stato “avido” di affetto (benché io sia una persona molto passionale) e di gelosia (ho sempre creduto che la possessività rovina un rapporto ed ho preferito permettere alla mia partner di fare quello che voleva, senza interferire nei suoi piani. Questo però è stato visto non come un atto di estrema fiducia ma come di indifferenza). Dall’altro la madre della mia ex, con la quale avevo costruito un rapporto molto intenso, forse in sostituzione del rapporto con i miei, mi ha comunicato che le ragioni della separazione erano da trovare nella diversità nell’affrontare i rispettivi progetti lavorativi (che, ribadisco, sono i medesimi giacché stiamo svolgendo un periodo di pratica per ottenere il medesimo titolo, con la differenza che io ho affrontato in modo cauto e lineare, mentre lei, reputandosi già affermata preferiva prendere qualche rischio che non condividevo).
Ciò premesso, dopo avermi chiesto una pausa dicendomi che voleva capire se potevo mancarle o meno e che se volevo dovevo riconquistarla, ho continuato a vivere con lei per due mesi, tempo tecnico per trovare un’altra casa, facendo camera a parte. Sono stati due mesi durissimi perché si sono alternati violenti litigi in cui richiedevo spiegazioni, con lei che mi diceva che in tal modo non rispettavo la sua esigenza di spazio e di riflessione, ad altri momenti, molto più blandi, in cui riuscivamo a comunicare civilmente, in cui le spiegavo che avevo capito i miei errori, che stavo lavorando per modificarli e che avremmo potuto riiniziare da zero, anche vivendo separati. Ovviamente, queste conversazioni si sono sempre concluso con un nulla di fatto, con lei che diceva di non volerci riprovare e di non fidarsi. In questi due mesi lei si è comportata nei modi più disparati: mi abbracciava dicendo che non mi odiava, poi era fredda, poi voleva che l’abbracciassi io, poi usciva e rimaneva fuori casa per giorni tornando tardissimo la sera per questioni di lavoro. Inutile dire che questi comportamenti alimentavano in me dubbi e confusioni, ed ovviamente paranoie che abbia un altro e che tutta questa storia non sia che una montatura.
COME STO
Questa separazione è stata un trauma. Così lo ha definito lo psicologo che mi segue, ed il concetto mi è stato ribadito dal medico psichiatra che lo affianca. Adesso sto quindi seguendo una terapia con il primo (ancora in una fase iniziale) che accompagno con l’assunzione di psicofarmaci noti che mi permettono di ridurre le crisi di ansia e prevengono un’eventuale depressione.
Da quanto ho lasciato quella casa per trasferirmi nella nuova abitazione ho avuto un crollo: niente appetito, incubi notturni con risveglio in piena notte e pensieri di lei con altre persone, perdita di 6 chili in poche settimane ed improduttività sul lavoro. Tutto questo, grazie ai medicinali, sta pian piano scemando ma la situazione non è cambiata molto a livello d’umore.
Sono ormai due mesi che non ho sue notizie, ho messo in pratica fin da subito, dopo un tentativo vano di parlare con una sua amica, la c.d. tecnica del no-contact di cui ho potuto leggere molto nei precedenti interventi. Tuttavia ogni giorno che passa ho l’impressione che un eventuale ritorno da parte sua sia sempre meno probabile.
Sento di provare un sentimento forte per lei: alterno momenti in cui mi faccio carico di tutte la colpa, addebitandomi il fatto di non essere stato in grado di capire le sue esigenze di spazio, ad altri momenti in cui, in preda all’orgoglio, scarico tutto su di lei, definendola un’ingrata che non è stata in grado di riconoscere gli enormi sacrifici che ho fatto per lei. Vivo ormai in quest’altalena di emozioni che solo i medicinali ed il sono profondo notturno riescono a quietare.
Vorrei infine aprire una parentesi, se non è già stata fatta da altri, in merito a Facebook.
Posso dire con certezza che in tali situazioni è il nemico peggiore da combattere: inizialmente non potevo impedirmi di controllare maniacalmente il suo profilo per avere notizie di lei, per leggere nei suoi status un briciolo di speranza, invano. Poi è subentrata la paura: dopo avermi bloccato l’accesso al suo profilo ed alle nostre foto comuni, ho iniziato ad avere timore di ricevere aggiornamenti su di lei, di vedere magari una foto di lei sorridente e spensierata, di sapere che avrebbe partecipato ad un evento. Tutto questo per evitare di sviluppare mentalmente eventuali scenari di lei con un altro, per non alimentare paure irreali. Ho quindi disattivato il mio account Facebook, mettendo vigliaccamente la testa sotto la sabbia, come uno struzzo.
CONCLUSIONI (per ora…)
Ho avuto modo di leggere i messaggi precedenti, soprattutto dei membri più attivi ma non riesco ad accettare che anche la mia ex possa rientrare nel calderone di tutte le donne che vi hanno fatto soffrire. Come si può accettare che ogni donna ponga in essere le stesse dinamiche e soprattutto cancellare dall’oggi al domani quattro anni di ricordi, di momenti passati assieme, di passione e di intima complicità? Come si può stabilire con matematica certezza che quando una donna si comporta in tale modo lo fa solo perché ha già un altro? Non so. Sono molto confuso e mi rimetto a voi per un supporto.
Grazie a tutti quelli che vorranno leggere questo lungo intervento.
PS se hai letto tutti i messaggi precedenti, allora, caro mio, la risposta ce l’hai già! Devi solo accettare la dura realtà, e cioè, che la str0nz3tta se la sta già spassando con un altro, purtoppo questo fatto non si basa su un mero calcolo empirico (quindi la matematica non c’entra nulla.) ma sull’esperienza di decine di uomini come te che sono stati lasciati senza appello e con una freddezza degna di un boia.
Accetta la realtà e non darti troppe colpe, perchè non ne hai, le storie iniziano e finiscono, e 4 anni è la durata standard (almeno secondo la mia esperienza), vedi, il fatto è che dopo un po’ si stacano della routine e vogliono provare emozioni nuove e anche “attrezzi nuovi”, e visto che per loro è molto più semplice che per noi, (in quanto devono solamente scegliere tra lo stuolo di zerbini che gli va dietro) fanno presto a dimenticarti.
Se posso darti un consiglio, evita gli psicologi come la peste (fanno più danni che altro.) e soprattutto butta via gli psicofarmaci! la forza per reagire è dentro di te devi solo tirarla fuori, e vedrai che dopo sarai più forte.
@piesse
Ciao
Concordo pienamente con mr.x piu’ aggiungo che magari anche tutte queste cose nuove, il convivere assieme il lavoro etc etc l’ha fatta uscire di capa come si dice a Napoli.
Lei usa il solito schema,rimproverarti cose e farti venire sensi di colpa (direi risultato gia’ raggiunto) in questo senso, dal suo punto di vista,si e’ pulita la coscienza.Ricorda, e’ solo la percezione che si ha, questo vuol dire che molte volte non e’ la realta’, delle piccole cose vengono ingigantite all’ inverosimile.Con cio’ e’ vero che non e’ mai solo colpa di uno/una.
Il fatto e’ che quando fondono il famoso chip….ciaoo…il famoso..SON CONFUSA…o simile concetto lo usano quando non hanno una reale motivazione per chiudere e sono..semplicemente stufe e non gliene frega niente di provare a risolvere i problemi.Fredde,distaccate incoerenti con le loro azioni.Semplicemente ti cancellano.
Sai dopo un po’ si rifanno vive/i…una volta pensavo che fossero i ricordi e il fuoco dei vecchi sentimenti a riaffiorare…adesso invece penso che sia pena+senso di colpa di aver pugnalato una persona e allora tornano indietro per vedere che non abbiano ucciso (Troppo..) una persona…son 3 mesi che sfioro l’inferno ma non ci casco..e’ gia’ capitato una volta e mi son detto mai piu’.
E’ brutto da dire ma soppraviverai sai?Lo so che il tutto non ti sembra logico o senza senso ma e’ cosi’.L’amavi?Volevi vederla felice?Ok se lei ha scelto cosi’ e’ per essere +felice (secondo lei),quindi il tuo obiettivo lo hai raggiunto, indirettamente.
Dovrai fare una strada lunga per arrivare da A (dolore) a B (fine sofferenza,pace) sta in te non farla tortuosa e infinita o peggio circolare.Quella persona non c’e piu’,questa e’ la triste realta’ e penso che,se ci torneresti assieme, te ne accorgeresti anche tu.Forza
@mr.x
Ola mr.x
Senti che ne dici di buttare giu’ lo schema classico di come si comportano(quelle..sai chi no?)?Son sicuro che aiuterebbe tanti a capire,magari dai famosi..segnali (AHhhh),l’atto della pugnalata con solite giustificazioni,l’immediato post assassinio e funerale con lacrime rettilee, alla glacialita’scandinava delle prime 3-6 settimane e al :ops scusa ti ho quasi ammazzato ma volevo solo tagliarti un unghia, ok sei ancora vivo e respiri e allora ciao.
Cosa ne dici? (magari anche una guida antizerbinamento postpugnalata alle spalle davanti alla finestra e buttato giu’)
Ma in questa lettera c’è già tutto! Certo è un po’ lunga, si potrebbe fare un riassunto: dunque, vediamo….FASE 1: lei, che chiameremo Alice, sta insieme a lui che chiameremo Aldo,da circa 4 anni. Alice lavora in ufficio (che è un ambiente promiscuo per antonomasia) quindi avrà dei colleghi, tra questi più della metà sicuramente sono M.D.F., tra questi M.D.F. c’è sicuramente qualcuno che piace ad Alice. Alice ne parla con qualche collega durante la pausa pranzo, la collega informa il M.D.F. che piace ad Alice, il M.D.F. (pur sapendo che Alice è fidanzata.)comincia a fare il cascamorto con Alice, lei sulle prime se la tira (ma solo per vedere fino a che punto si può spingere il M.d.f.) poi dopo qualche tempo comincia a frequentarlo in compagnia dei colleghi all’inizio, poi in intimità, si scambiano i numeri di telefono, si collegano a whatsapp e cominciano a messaggiarsi con regolarità. E qui si conclude la FASE 1.
The Matrixx dammi una mano e scrivi la fase 2, please.
@mrx
fase 2
Bene,e’ consapevole che e’ ancora attraente e che piace.Il chip comincia a surriscaldarsi e allora comincia a idealizzare il nuovo pretendente e fare paragoni con la vittima (che intanto va’ a fidarsi perche’ hanno fatto progetti in comune e impegnarsi magari di piu’ nel lavoro o i progetti comuni o i figli).
Quindi lei/lui (futuro assassino) si dice:ah ecco, mi da’ per scontato,ha la sicurezza che io ci saro’ sempre,mi trascura.Inizia la fusione del Chip.Sai che faccio?Esco con questa persona,mi stuzzica.
Primi approcci,perche’,ovviamente non e’ quel genere di persona.I feromoni iniziano a fare effetto,il Chip sta per partire,farfalle nello stomaco iniziano a stendere le ali.
Inizia a sentirsi strana, a domanda cosa c’e risponde:niente niente.Telefonino sempre a portata oppure scompare del tutto.Spesso si rinchiude in bagno.
Improvviso aumento della quantita’ di lavoro,iniziano gli straordinari e il non riuscire spesso a rispondere al telefono quando il partner chiama,oppure e’ spesso di fretta.La futura vittima,ovviamente ignara del tutto apprezza e ama ancora di piu’ il carnefice,che si sacrifica al lavoro per guadagnare piu’ soldi per la causa comune o piu’ impegno per i progetti di coppia.
Il carnefice,povera persona che si sacrifica in tutto questo,inizia a essere spesso nervoso e un po’ piu’ fredda…la vittima ovviamente la giustifica con lo stress, e magari si pone delle domande se potrebbe fare meglio qualcosa per aiutarlo (Attenzione,gia’ qui iniziano i sensi di colpa indotti sulla vittima)
Chip fuso,andato e’ l’inizio della fine.Il carnefice inizia a vedere il partner/vittima come un ostacolo sul cammino del suo benessere e felicita’,non lo vede piu’ come la persona a cui diceva..ti amo, sei tutto per me,ti penso dal mattino alla sera,inizia a valutare come assassinare questa persona ma…non vorrebbe troppo sangue..quello sporca…
Mrx prego, tocca a te il delitto…(o scritto al neutro, anche se in realta’ noi maschietti non riusciamo a essere cosi’ commedianti,ma in realta’ ci sta qualcuno che ci riesce,vorrei aiutare anche quelle che subiscono questo )
È esattamente lo stesso calvario che ho passato, ho ricevuto tanto male per stare con lui ho sofferto tantissimo ero spesso ostacolata a causa della cattiveria altrui che non volevano che stavamo insieme alla fine hanno ottenuto quello che volevano…negli ultimi mesi non si faceva mai vedere con la scusa del lavoro, io sempe a casa e lui che rientrava spesso la sera tardi, non ha mai confessato nulla ha pensato bene di scaricare tutta la colpa su di me con gli altri e scrivere su fb “chi è causa del suo mal” e stronzate simili…mi ha ammazzato dentro, sono tre anni che cerco di uscirne è come quando entri in un tunnel e vedi tutto nero, ho subìto tante mortificazioni x lui e questo è il risultato buttata via come uno straccio e molto probabilmente pure cornuta. Mi sono tormentata,zerbinismo mille scuse milla perdonami non sono riuscita ad applicare il no contact mi sono umilliata ancora di più cercandolo di continuo diventando la sua barzelletta. A volte mi arrivavano delle chiamate anonime so per certa che era lui ma era solo un metodo per sentire solomi aveva ammazzata dal dolore dopo la sua pugnalata. Ma io sono morta ugualmente dentro, sono il cadavere di me stessa, soffro d’insonnia da tre anni da quando é successo il misfatto, mi hanno uccisa dilaniata dentro, mi trascino come uno zombie ogni giorno che passa, scorre il tempo e ho avuto la sfortuna di non avere nessuno vicino anzi mi hanno fatto stare peggio…Sono stanca…tanto stanca. Non ce la faccio più ad ingoiare sempre merda vorrei tanto vedere un po di luce…
Ahahahah…bene, bene, allora….FASE 3:Aldo ancora non sospetta nulla, si, la vede sempre meno e la sente anche un po’ fredda e distante, ma niente che non si possa spiegare…(mai e poi mai pensa che possa avere un altro.), continua la routine per diversi mesi (diciamo 5-6 è la cifra standard) intanto in questo periodo Alice pensa continuamente al collega M.d.f., lo sogna la notte, lo pensa anche quandofa l’amore con Aldo, fino a maturare l’idea che è lui l’amore della sua vita e che deve scaricare Aldo, si ma come fare? Non lo vuole ferire in fondo gli vuole bene, certo non lo ama più, ma cmq gli vuole un “gran bene”…allora comincia a giustificarsi,lo accusa di ogni cosa, anche le più banali diventano per lei motivo di litigio. Alla fine di questo processo Aldo diventa per lei niente di più di una zecca da staccare, e così infatti fa, un bel giorno, dal nulla, dopo che i due sono stati in piscina e mentre mangiano un gelato lei lo fredda dicendogli: “Io penso che non dobbiamo più stare insieme, tu cosa ne pensi?” Aldo è impietrito non sa cosa rispondere….il dialogo va avanti per alcune ore nelle quali lei lo accusa di ogni nefandezza e lui, colpito al cuore, subisce e chiede perdono (ormai è sicuro di essere l’unico responsabile)….ma niente da fare, ormai per Alice, Aldo e solo un insetto appiccicato al parabrezza dell’auto e vuole liberarsene al più presto….I due si lasciano ognuno per la sua strada (questo nel caso non convivano, se convivono è lei di solito che se ne va. Se sono sposati con prole, bè allora il discorso cambia, è lui che deve andarsene con le conseguenze che tutti conosciamo.) Per Aldo comincia l’inferno, non può sopportare l’idea di non vederla più, tanto più che fino a pochi giorni prima sembrava tutto normale, Aldo medita si logora, parla con gli amici (se ne ha, se non ne ha il piatto è completo e può sfociare in drammi da cronaca nera.)E gli amici cercano di consolarlo, lo fanno ubricare, lo fanno divertire finchè possono, ma quando resta solo Aldo si logora, se ha una connessione ad internet cerca spiegazioni e giunge su questo forum dove scopre l’arcano…lei ha un altro. La scoperta lo schocca, e all’inizio nega ad oltranza, poi vede che ogni pezzo s’incastra e allora comincia a capire, chiede a lei spiegazioni, ma ovviamente Alice nega tutto…fino a quando dopo cira 2 mesi (sono sempre tempi standard.) viene vista in giro insieme ad un altro……Bene e così i conclude la FASE 3, a te l’epilogo The matrixx…