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Eravamo felici nella semplicità, la disoccupazione ci distrugge

di Tecla
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Lettera pubblicata il 27 Giugno 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 21 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    maria grazia -

    cara Tecla
    ti ringrazio per le tue belle parole rivolte ai miei commenti, perchè in effetti sono abituata più ai giudizi e alle critiche e a sentirmi, come hai detto tu, la pecora nera della situazione che esprime cose considerate “folli” dalla massa 🙂
    Devi tener presente ,come ti avevo già anticipato, che il nostro paese, l’ Italia, purtroppo non favorisce la libera iniziativa, e chi non parte avvantaggiato ( perchè magari ha già dei possedimenti o è di famiglia benestante ) si trova in serie difficoltà, proprio come te e il tuo ragazzo. devi inoltre considerare che il nostro paese è arretrato non solo in quanto a elargizioni finanziarie per progetti imprenditoriali, ma anche proprio a livello di valutazione e accettazione di NUOVE IDEE. io ad esempio una volta ho presentato il progetto per un oggetto portabile di uso femminile che sarebbe servito alle donne per fare pipì senza aver bisogno di sedersi, quando ad esempio ci si trova fuori casa e non si dispone di un gabinetto pubblico, o quando l’ igiene di quest’ ultimo è carente. l’ idea era stata accolta con un’ enorme diffidenza da parte di coloro a cui l’ avevo proposta, salvo molto tempo dopo scoprire che nel nord Europa questo prototipo è stato poi effettivamente fabbricato e messo sul mercato ! questo per dirti quanto la mentalità del nostro paese sia ancora troppo rigida e chiusa rispetto alle innovazioni, specie quelle tese a rivoluzionare e MIGLIORARE la vita delle donne. il mio consiglio è quello di guardare anche oltre frontiera, come già ti avevo suggerito, e di cercare una via d’ uscita anche e sopratutto per vie non convenzionali, perchè alla fine, PER I POVERI E COMUNI MORTALI COME NOI, si rivelano sempre le più percorribili ! se vuoi approfondiremo ulteriormente il discorso. facci sapere… un grande abbraccio !

  2. 12
    dreamer -

    La ricerca di una vita semplice,senza troppe pretese. Mi viene in mente l’introduzione che e stata fatta ad un master sul settore no profit: tutti chiedono lavoro pochi propongono,progettano,offrono idee concrete. Forse siamo tutti troppo affranti e scoraggiati, c’e la crisi che ci divora e ci toglie anche la voglia di tentare,fatica sprecata,pensiamo. Pero sono d’accordo con la risposta di Maria grazia. Creare un lavoro. È il discorso di non aver nulla da perdere e poter mettere tutto in gioco. Siete in due,potete farcela restando uniti. Io posso dirti che il mio lavoro,precario,e quello del mio ragazzo,al momento ci permettono di arrivare a fine mese ma,non ci vediamo quasi più,pur vivendo sotto lo stesso tetto. E un continuo lavorare per sopravvivere e si finisce per vivere per lavorare. A volte penso di essere una bambina viziata quando penso di odiare questo lavoro,perché mi da da vivere ma,forse,esiste un modo diverso di vivere,qualcosa che sia più spazio noi,uno stile più slow. Forse sono solo parole campate in aria ma,sembra un circolo vizioso. Non si ha lavora e si soffre per questo,non si riesce a vivere, si entra nel mondo del lavoro e,soprattutto agli inizi,non si ha più tempo per vivere,ne energie. Ti danno qualche soldo e totolgono la linfa. Io poi vengo da una situazione strana,da piccola avevo una vita agiata,scuola privata,ambiente d’élite. Poi,crisi economica dei miei e all’improvviso mi sono trovata a dovermela cavare da sola e sostenere io loro. L’ambiente che avevo intorno mi è improvvisamente sembrato cosi ostile. Ma ti dico anche che,da quando fatico,sudo,mi ammazzo,mi sento più orgogliosa,più forte,e apprezzo ogni virgola. Guardo chi ha molto più di me,chi si è trovato incredibilmente avvantaggiato ma ho imparato una cosa: prima o poi per tutti può arrivare una resa di conti,un momento in cui bisogna raccogliere i cocci e ripartire dq zero,e in questo senso,chi è abituato ad avere meno,è più avvantaggiato perché sa sorridere di più anche senza la Tv. Non so se hai capito il senso….per intenderci,mia madre mi diceva sempre:” ti auguro di poterti permettere sempre una donna di servizio per non Dover stirare”…io a mia figlia,se mai l’avrò dirò :” ti auguro di imparare a stirare,cosi non avrai mai bisogno di una donna di servizio che stiri per te”. Lo capisci il senso? Io ci credo davvero,fra i dolori e i litigi,mi godo molto di più gli istanti di relax e i sorrisi.

  3. 13
    Kid -

    Tecla , spero che intanto uno dei due abbia un pizzico di fortuna. Ma camminate insieme e non avere dubbi perché siete ancora bellissimi come un tempo . Per molti oggi è un rimettersi in discussione , si perdono conquiste fatte col sudore ed i sacrifici ed è dura andare avanti ogni giorno, e capisco quello che possiate provare quando si soffre per sé stessi e per l’altro! Ma almeno una cosa buona l’avete e non è facile che s’incontrino due persone parimenti altruiste verso l’altro come voi due , quindi tenete duro sentimentalmente parlando!

  4. 14
    Tecla -

    Maria Grazia: anch’io avrei un paio di nuove idee, cioè partirebbero in realtà da idee già conosciute ma riviste. E mi piacerebbero tantissimo, anche se sono comunque idee che richiederebbero molto sacrificio, lo farei volentieri. Mi manca però la spinta di partenza. E credo anche un pò di coraggio. Non ho una cifra sufficiente e forse anche avendola pensandoci avrei paura, perchè nella vita non ho avuto fortuna, non credo molto in me, non ho nessun adulto di cui possa fidarmi che mi possa aiutare a capire come funzionano le cose, come comportarsi. Ho sempre fatto da me il più possibile, mi piace arrangiarmi, ma su certe cose, come l’avvio di un’attività, un supporto da parte dei genitori magari, soprattutto psicologico, mi servirebbe tanto. Mi sento come una formica (inteso come invisibile, insignificante, spaesata) tra gli elefanti (a dispetto dei dati della disoccupazione, non conosco nessuno nella nostra situazione, sembrano tutti occupati, felici, esperti, “capaci di vivere nel modo giusto”). E questo mi demoralizza, mi fa credere di essere l’unica incapace. E certo, sarei contenta di parlare con te, approfondire il discorso, volentieri, sì 🙂

    Dreamer: credo di aver capito a grandi linee il discorso. Correggimi se sbaglio, mi sembra che tu intenda che la struttura socio-economica-lavorativa porta le persone a cercare disperatamente un lavoro, a stare male non avendolo e una volta ottenuto in un certo senso è come firmare un patto con la libertà ed entrare in un circolo vizioso dove davvero l’unico (ma grande) aspetto positivo è riuscire ad apprezzare le piccole cose. Se non sono troppo indiscreta, posso chiederti che lavoro fai?

    Kid: grazie! Ci stiamo provando, credimi. Che carino che sei stato nello scrivere le tue righe, mi rincuorano le parole come le tue, sentirsi un pò compresi, sentirsi incoraggiati. Poi sono di lacrima facile, mi emoziono facilmente e così vi sono doppiamente grata! Grazie Kid, grazie davvero. Auguro sinceramente fortuna anche a te, su ciò che hai più a cuore.

  5. 15
    maria grazia -

    “Non ho una cifra sufficiente e forse anche avendola pensandoci avrei paura, perchè nella vita non ho avuto fortuna, non credo molto in me, non ho nessun adulto di cui possa fidarmi che mi possa aiutare a capire come funzionano le cose, come comportarsi. Ho sempre fatto da me il più possibile, mi piace arrangiarmi, ma su certe cose, come l’avvio di un’attività, un supporto da parte dei genitori magari, soprattutto psicologico, mi servirebbe tanto.”

    ecco Tecla ! credo che il succo del problema stia qui ! tu probabilmente ti eri già resa conto da tempo che è giunta l’ ora di fare dei cambiamenti importanti nella tua vita. MA QUESTI CAMBIAMENTI TI FANNO PAURA. e sai perchè ti fanno paura ? perchè, più che dell’ esterno, DEVONO PARTIRE DA DENTRO DI TE ! non avendo nella vita chi ti supporta ( nè economicamente nè moralmente ) a maggior ragione sei cosciente di dover rivoluzionare i tuoi schemi mentali circa le tue convinzioni in campo economico e lavorativo. ma forse non sai da dove cominciare, o forse hai solo paura di fallire. però Tecla devi tener presente che se non fai tentativi concreti – nelle tue possibilità – per cambiare hai già fallito in partenza, e questo credimi è MOOOOLTO più grave che fallire DOPO AVERCI PROVATO. il trucco è molto più semplice di quanto sembra e si può riassumere in poche frasi: se nella tua vita vuoi eliminare certe cose, non adottare più i comportamenti e gli atteggiamenti che ti procurano QUELLE COSE. al contrario, se nella tua vita vuoi ottenere determinate cose, metti in atto I PENSIERI E LE AZIONI che ti permettono di ottenere queste cose, qualunque esse siano. non stare più a soffermarti sui pensieri negativi, non stare a pensare a quello che non hai, PENSA INVECE A QUELLO CHE VUOI OTTENERE E CONCENTRATI SU COME OTTENERLO. continuare a rimuginare su quello che ti manca è del tutto inutile, non ti porta nessun beneficio e ti toglie anche preziose energie ! so che tutto quello che ti sto dicendo ti suonerà un pò assurdo, starai pensando che la faccio troppo semplice. ma la realtà è questa ! tu non hai bisogno di nessun altro che creda in te, SE NON TE STESSA ! e prima cominci a credere che TU SEI IN GRADO DI REALIZZARE QUALCOSA, PRIMA COMINCERAI – anche inconsciamente – A STUDIARCI E A LAVORARCI.

  6. 16
    maria grazia -

    @Tecla
    e non ti mettere in testa che dovrai ottenere risultati economici in tempi brevi. il lavoro – specie quello autonomo – richiede STUDIO, ORGANIZZAZIONE, PREPARAZIONE, VALUTAZIONE DEI PRO E DEI CONTRO, COMPETENZA. scegli qualcosa che ti piaccia veramente fare, che senti TUO, al di là delle prospettive di guadagno. e quando quel qualcosa lo avrai trovato, dedicatici con amore, buttatici anima e corpo. con impegno quotidiano costante, con un preciso piano giornaliero di azione, con perseveranza e con metodo. e, lo ripeto, se qui in Italia ti rendono le cose difficili, insieme al tuo uomo create il vostro progetto o i vostri progetti all’ estero. alla fine è importanti essere CONTENTI E NON DOVE SI VIVE ! Dimentica di essere una “disoccupata in mezzo agli occupati ” ( tieni presente che molte persone non sono così sistemate e felici come appaiono ), dimentica la paura, la sfiducia, la titubanza. sono i peggiori nemici del successo ( si successo ! gridiamolo forte che vogliamo anche un pò di successo ! non è una parolaccia… ). e tieni sempre a mente che tu, come tutte le persone, hai qualche dote incredibile e meravigliosa che aspetta solo di essere scoperta ( o messa in risalto )!

  7. 17
    Kid -

    Tecla

    Grazie a te , la tua storia come l’hai scritta mi ha fatto rivivere qualche ricordo ma soprattutto un desiderio che fino ad oggi non ha avuto miglior sorte . Ma spero che un giorno succederà anche a me di incontrare un stella luminosa come te!
    Due mesi fa ero sotto un treno , tutto andava per il peggio ed era l’apice di un lungo periodo molto difficile e distruttivo interiormente ed ero completamente smarrito . Poi , da pochi giorni mi si è aperta una opportunità che se andasse in porto comporterebbe non un semplice miglioramento ma il raggiungimento del successo, in tutti i sensi , e la conferma della validità delle mie scelte , che non solo mi sono state criticate ma hanno anche portato le donne che ho avuto più vicine in questi ultimi anni ad abbandonarmi non credendo in me .
    Non è bello essere e sentirsi soli nelle tante difficoltà della vita ma ormai ho imparato a contare solo su me stesso! Pazienza , questo ha voluto per me il destino!
    Spero anche per voi che si aprirà uno spiraglio per quanto desiderate , perché ve lo meritate davvero,sia per la vostra purezza d’animo , sia per il vostro valore come persone! Dovreste essere un esempio per tanti che alle prime difficoltà , invece che aiutarsi , si pugnalano alle spalle in nome della ricerca egoistica della propria realizzazione personale . Incrocio le dita per voi , non mollate e spero di trasmettervi un pizzico della fortuna che dopo tanto tempo sembra avermi strizzato l’occhio ! Un bacio.

    Se hai o avete bisogno di supporto, non già per le informazioni per aprire una attività , che te le potrebbe dare un qualsiasi caf o commercialista , ma per una valutazione della tipologia di attività sono a vostra disposizione , ma di agricoltura non me ne intendo molto , sorry!
    Ma di molte altre cose penso proprio di sì , quindi se ne può parlare!

  8. 18
    dreamer -

    Ciao tecla,
    io lavoro nel settore dei trasporti,non so ancora per quanto. In parte hai colto il significato di quello che volevo dire,ma c’e dell’altro che non ho saputo esprimere. Avevo grandi sogni e grande voglia di progettare prima di questo lavoro. Passioni che volevo trasformare,creare. In cui volevo investire il mio tempo. Quando sapevo di avere le spalle coperte. E anche quando mi sono trovata in mezzo alla crisi dei miei,con un cambio radicale di vita che e stato difficile da accettare,speravo di portare avanti i sogni e farli fruttare. Con impegno,dedizione e sacrificio,come diceva Tecla. Poi è arrivato questo lavoro. Uno stipendio certo almeno per un Po. Che serviva ai miei,a me,alla mia coppia. Non potevo certo rinunciare nella speranza di concretizzare un sogno. Ed eccomi,da tre anni la mia vita e dedicata esclusivamente a questo lavoro,la mia vita di coppia,sebbene co sia qualche soldo in più è peggiorata,il mio umore anche,i miei sembrano non riprendersi comunque e anzi,vedo il mio lavoro costantemente prosciugato senza che vi sia un miglioramento di vita. In compenso ora sento ” il peso di questo lavoro”, nel senso che mi sentirei una folle a lasciarlo per altro,sento che i miei fanno affidamento anche su questo ora,e mi sento un animale in gabbia. Vivevo male,prima di questo lavoro,non avevo neanche quei soldi che ho ora,ma per quanto male,riuscivo a sopravvivere,con continue lamentele generali della mancanza di soldi. Ora ho un lavoro che non amo,prendo qualche soldo ma le lamentele son sempre le stesse. E in più mi manca il tempo per vivere e sento il peso di responsabilità più grandi di me. Quello che intendo e che non è sempre oro quel che luccica, quando si hanno i soldi comunque non bastano mai,ci si dimentica della vita per lavorare e i sogni diventano rimpianti. Per quanto possa sembrarti assurdo,partire da zero e un ottimo punto di partenza perché vuol dire che quella situazione di zero di partenza la conosci,hai imparato a viverci.nonostante tutto,nonostante i litigi e le difficoltà. Non sarai fra quelle che si lamenteranno perché non hanno il collegamento a internet super veloce, perché non riusciranno ad andare in vacanza,perché non hanno il vestito di lusso. Purtroppo io,come molti,essendo abituati a standard alti,mi sono letteralmente rovinata la vita all’inizio,non apprezzando nulla di quello che avevo,vedendo solo quello che non riuscivo ad avere più. Ho perso 5 anni della mia vita cosi. Non fare quest’errore.

  9. 19
    Tecla -

    Ciao di nuovo!

    Maria Grazia: quello che mi dici è sensato, credo che me lo direbbero un pò tutti. E’ probabile, io non lo so, che quand’è la fine i tuoi ultimi post riassumano un pò la “formula”, cioè che vaghiamo tanto, soffriamo, per poi renderci conto che tutto stava nel cambiare pensieri e modi d’azione. Potrebbe essere che è esattamente come dici. Sai cosa? Io penso che, nel bene e nel male, cioè nei momenti belli e in quelli brutti, passando da uno all’altro nell’altalena della sorte, una cosa attiri l’altra. Nel senso che se, in un momento sereno, magari accade qualcosa di doloroso, qualcosa che magari si fatica ad assorbire, si iniziano a concatenare quasi di conseguenza altri avvenimenti tristi, o dolorosi, o difficili. E anche nel bene, sono uscita da altri periodi brutti senza accorgermene, se non a ritroso, grazie ad una buona notizia in mezzo alla negatività, una rosa nel deserto. E non dico che queste cose piovano dal cielo, o che non dipendano in alcun modo dalla volontà. Però, permettimi di pensare che un pò di destino, un pò di “fatti indipendenti dal proprio potere” influiscano sulle nostre esistenze. Come ripeto, questo non è un discorso per dire che non mi voglio impegnare, solo che tra le continue avversità forse mi servirebbe anche solo una cosa bella che apra le danze ad un nuovo inizio, che mi restituisca energia ed entusiasmo verso la vita, fiducia nel prossimo, in me, in noi, nel futuro. Non so se hai mai fatto qualche lavoretto manuale a maglia, ma per farti un esempio, se non c’è il primo punto, non puoi iniziare la catena degli intrecci del filo. Intendo più o meno questo! Grazie per il tuo sostegno, per avermi ascoltata e avermi raccontato un pò delle tue esperienze.

    Kid: sei molto gentile. Vorrei sentirmi “una bella persona” come ci vedi tu, ma la tensione di queste ultime settimane sta tirando fuori il peggio di noi. Però sì, se c’è qualcosa di cui siamo sicuri è che nonostante tutto, non so nemmeno io come, dopo litigate irruente e anche cattive, toccato l’apice della disperazione, appena gli animi si placano un pò, torniamo a metterci l’un l’altro al primo posto rispetto noi stessi. Credo che questo sia il nostro “miracolo”, inteso nel senso profano e laico del significato, un meccanismo “magico” che posso supporre non appartenga singolarmente né a me né a lui, quanto al “noi”.
    Per la tua disponibilità: wow!!! In effetti, non so di cosa tu ti occupi, però una domanda, su come tu ti muoveresti,

  10. 20
    Tecla -

    e se secondo te potrebbe essere un’idea fattibile e non troppo strana, insomma, un punto di vista, un parere, ce l’avrei per te, posso fartela qui?
    Ad ogni modo, ti ringrazio ancora. E mi fa davvero piacere venire a sapere che tu ti stia un pò riscattando dopo tante difficoltà. Mi fa piacere per te in particolare, e mi viene da sorridere, e avere più speranza, quando sento arrivare una ricompensa a chi ne ha passate tante. A volte, se ‘è qualcosa al di sopra di noi, sembra funzionare finalmente nel senso giusto!

    Dreamer: adesso con le delucidazioni ho compreso meglio il discorso. C’è una frase, sarà anche fatta, ma la trovo corrispondente alla realtà, che cita, più o meno, che più in alto sei, più quando cadi ti fai male. Poi, certo, dipenderà anche da tanti altri fattori, però vivere uno sconvolgimento è già spiazzante quando si passa da una situazione sfavorevole ad una improvvisamente migliore, posso immaginare che al contrario sia dura.
    Dal mio canto, posso considerarmi fortunata. Sono nata in una famiglia “povera”, e ancora una volta intendo una povertà relativa. Intendendo che ho sempre avuto un tetto sopra la testa e del cibo sul piatto, ma ho sempre condotto uno stile di vita semplice, di estrazione contadina/operaia, anche da piccola, quando andavo a scuola notavo che il mio standard di vita era un pò più basso dei miei compagni, da me si arrivava a fine mese per un soffio, portavo i vestitini del mercato e non sempre potevo andare in gita. Nonostante abbia vissuto ancora negli anni fiorenti del boom economico, della lira generosa, anche quando magari la mia famiglia si poteva permettere qualcosa (poco però) in più, in realtà si sono sempre orientati al risparmio e alla sobrietà. E la ritengo una fortuna. Perchè in realtà la trovo una “dolce dimensione” quella in cui hai il sufficiente per soddisfare i bisogni primari, qualche piccolo capriccio, qualche risparmio per affrontare gli imprevisti ma senza l’ossessione dell’arricchirsi. E questo mi è stato trasmesso, ed io sogno. Forse sarà una visione semplicistica e limitata, forse sembrerò anche sciocca, ma questo è quello che vorrei, magari riallacciando un pò i contatti con la ruralità. Ne sono stata influenzata e nei momenti in cui lavoravamo sia io che lui, abbiamo messo da parte qualcosa. Non vedendoci mai, come sta succedendo a te e al tuo ragazzo. Ricordo quelle sensazioni, capisco quello che racconti (mi dispiace, continuerei il discorso, ma mi sta finendo lo spazio a disposizione)..

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