Questa lettera più che un messaggio vuole essere una testimonianza che dalla violenza psicologica è possibile uscire. Ho vissuto una relazione in cui i primi mesi sono stati una favola, ma nessuno poteva prevedere che quelli successivi sarebbero stati un inferno… La persona che avevo accanto aveva tutte la caratterisiche di un vero e proprio mobber, un narcisista proiettato soltanto su se stesso, un analfabeta emotivo incapace di leggere le emozioni altrui. La relazione veniva sfruttata da lui per stare bene solo con se stesso e basta, non provava sensi di colpa nell’infierire violenza, violenza psicologica ovviamente… ma a volte sono proprio le ferite dell’anima a fare più male e sono proprio quelle da cui è più difficile guarire… ma soprattutto sono proprio quelle che non hanno testimoni, ero soltanto io a portarmi dentro tutto quel dolore, le persone che mi circondavano non potevano immaginare della sofferenza che stavo sopportando e di quell’inferno che stavo vivendo. Era diventato tutto come un incubo dal quale non riuscivo più ad uscire, la mia coscienza cercava di farmi rendere conto di tutto questo, ma io ho soffocato il suo “urlo”, il suo grido di disperazione. Continuavo a giustificare, giustificare,giustificare… soltanto per non ammettere… ma sono arrivata ad un punto in cui non era possibile più mentire, soprattutto a ma stessa, ho preso coraggio, ho superato la mia fragilità, e con forza ho affrontato la verità, una verità che fa male ma che era necessario affrontare… non è facile certo, ma non potevo più vivere in quell’agonia. Ora mi sento libera, libera nell’anima, libera da ogni turbamento, ho finalmente ritrovato quella serenità che avevo perso. Forse tutta questa sofferenza era possibile evitarla certo, ho ignorato i primi segnali del mio malessere un pò per incoscienza un pò per paura di rimanere sola, mi ero convinta che la sua figura per me era indispensabile… e facendo questo errore ne ho commessi tanti altri, uno dopo l’altro… Ora ho dimenticato tutti gli errori del passato, ho dimenticato i fallimenti, ho dimenticato tutto eccetto quello che dovevo fare ora e l’ho fatto… mi colpì molto la frase di un film che mi ha fatto riflettere sulla mia condizione: a volte per tirare un colpo vincente bisogna arretrare, ma a volte se arretri troppo finisci per non combattere più… è stato proprio questo il mio errore più grande infatti: m ero arresa… ma ora non importa perchè ho ritrovato l’arcobaleno anche se questo per me ha significato sopportare prima la pioggia.
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Categorie: - Amore e relazioni - Salute
Spero sia di aiuto a alcune donne che hanno avuto tale problema.
lo hai lasciato?
rispondo a cuore e attributi….SI!perkè nn s era capito????
non capisco allora perchè scrivi, quale è il tuo sfogo e se provi ancora sentimenti per il tuo lui o ex.
io posso ritenermi un violentatore psicologico della mia ex.
non per scelta probabilmente il mio limite o colpa è saper amare.
ebbene si non provare sentimenti ma saperli trasmettere e far stare bene la propria compagna.
io l’ho fatta star male, ma quando pensavo che lei mi stesse lasciando perchè non sopportava più i miei atteggiamenti, in realtà stava avendo un’altra storia conn un’altro uomo.
non mi ha lasciato subito, ha aspettato che la nuova storia si consolidasse e che di me non sentisse più nulla.
da quelle 3-4 telefonate quotidiane è passata ad un mutismo totale
tutta colpa mia…?
Per niikilaa: come hai fatto? cosa ti ha dato la forza per reagire? e lui come sta ora?
Per cuore e attributi: classico comportamento maschile: prima l’hai massacrata di parole (pienamente coscente che le facevi del male) e poi quando la presenza di un’altra persona le ha dato la forza di scappare da te, fai pure il piangino??? classico, classico comportamento da uomo medio…..
sivy….come ho fatto?non lo so…forse ho solo creduto in me stessa… in fondo ritengo che tutti possediamo un grande potere grazie alla forza di volontà…beh per quanto riguarda lui credo che abbia capito,dalla sua reazione…ora è sotto il suo cielo e pensa al suo domani ed è giusto che sia così…
Buon giorno, sono una delle responsabili di Ag. Comunicazione, un’agenzia che opera nel sociale, nello specifico sulla violenza psicologica ( in questa fase) aderendo a programmi comunitari , per esempio Daphne III.
Il nostro lavoro nasce da esperienze a livello lavorativo e personale, tra noi, croniste di nera e giudiziaria che hanno operato in Italia e colleghe rumene, che rappresentano una realtà diversa e importante nella nostra comunità
Perché in questa fase ci orientiamo verso la violenza psicologica, che non si manifesta solo verso donne o bambini, ma che coinvolge un numero sempre maggiore di persone, tra cui anziani,papà separati, ragazzini e ragazzine´? Perché non esiste una giurisdizione che punisca chi questa violenza, non ci sono leggi adeguate che permettano al magistrato di intervenire.
Allora è necessario attivarsi affinché tale reato venga punito per evitare le morti silenziose che nessuno vede o vuole vedere.
Per conoscere il nostro lavoro visita il sito http://www.annamariaaudino.it
Abbiamo bisogno di sostegno, per organizzare una serie di incontri e dibattiti sul tema.
Per informazioni contattaci al numero
3200358681
O info@annamariaaudino.it
Grazie
Cosmina Sanda Talpos
ciao sono una ragazza madre,vivo a milano con il papa’ di mia figlia,siamo noi tre soli,pero’ io mi sento sola non solo per cio’ma anche perchè il mio compagno ha il vizio del gioco e quando andiamo a litigare per sto motivo lui mi offende in tutte le maniere e anche in modo volgare.Mi ha messo anche le mani addosso in passato anche se la mia reazione è stata disastrosa perchè essendo istintiva lui mi dava spintoni mentre litigavamo per istigarmi e io reagivo ricambiando con un colpo al viso,appena succedeva cio’ lui si scatenava con calci e schiaffoni a palate,un giorno mi schiaccio’ con la testa a terra mia figlia piangeva disperata a vedere cio’.oltre cio’ mi ha fatto sentire sempre incapace,inadeguata e una bambina offendendomi anche d’avanti a persone.risultato:mi sento depressa,confusa e non ingrado a prendere decisioni,chiedo aiuto a voi erchè mi sento di morire,di vivere un incubo apena mi sveglio la mattina…
Maddalena:
il commento sopra il tuo, vedo, dà dei riferimenti.
Rivolgiti al numero e/o all’indirizzo email scritto nel commento sopra il tuo.
sicuramente saranno in grado di darti dei consigli validi.
Coraggio, dall’incubo si può uscire.
Ma chiedi aiuto.
Maddalena, ti consiglio di visitare questo sito.
http://www.italia.gov.it/servlet/ContentServer?pagename=e-Italia/Structure&pagetype=livello2&nodo=1147958713905
Inoltre nella tua regione:
http://www.women.it/casadonne/comecitrovi/ricerca/monica.php3?regione=Lombardia
Esci fuori dall’incubo e porta con te tua figlia.